Florilegi femminili controvento a Stanghella


A Stanghella nel Museo Civico Etnografico

Florilegi femminili controvento

A Stanghella (Padova), nella bella cornice del Salone Centrale del Museo Civico Etnografico, la sera del 22 settembre 2017, si svolge un incontro veramente unico: la presentazione del libro. Florilegi femminili controvento di Maria Luisa Daniele Toffanin Unico per la partecipazione e per il clima di condivisione e amicizia creatosi dalle prime battute tra i relatori, l’autrice e i presenti.

Il tutto perché organizzato dal cuore, dalla mente di Rosetta Menorello e dall’energia vitale degli stessi relatori: Eva Zandonà, studentessa diciottenne del liceo classico Celio di Rovigo che ci ha lasciato la sua recensione, e dalla avvocatessa Ilaria Ghirotti. Eva si profonde in una brillante presentazione del testo con spiegazione della sua struttura, contenuti e lettura sapiente di alcune poesie, aprendosi in modo spontaneo al colloquio con Maria Luisa Daniele Toffanin su particolari temi sociali e personali dell’autrice.

da sx: Maria Luisa Daniele Toffanin, Eva Zandonà, Ilaria Ghirotti. Un momento di lettura di poesie da parte di alcuni studenti.

Si è parlato infatti del ruolo della donna con riferimento alla lettera di Giovanni Paolo II, delle sue potenzialità da sviluppare in un discorso positivo mirato nel contesto della società. L’autrice poi si sofferma a lungo sui nomi di grandi donne come Rita Levi-Montalcini, Fatima Terzo, sua madre Lia che dimostrano che il femminile non è solo immagine ma anima, pensiero che ogni giorno può migrare verso l’infinito, inventare, creare e nello stesso tempo realizzare se stesso con forza e determinazione come Penelope o come la madre, sola nella seconda guerra mondiale con il marito, uno dei 650.000 I.M.I., prigioniero nei campi di concentramento tedeschi. E aggiunge che doveva seguire la figlia piccina (la stessa autrice), la mamma e la zia anziane, affrontare i pericoli continui ed improvvisi della guerra e il lavoro di insegnante dimostrando una tempra indicibile, già provata, ancora bambina, dall’esperienza dolorosa della perdita del padre, l’onorevole Sebastiano Schiavon. Eva e l’autrice accomunate dall’urgenza che la donna ritrovi valori quali il pudore, l’attenzione alla famiglia e ai figli, sentimenti espressi attraverso immagini floreali dalla poetessa, sono applaudite dall’Assessore alla Cultura Renzo Pivetta e dal bel pubblico.

Anche l’avvocatessa interviene esprimendo la sua condivisione sull’importanza della maternità, dell’infanzia e offrendo varie interpretazioni personali ad alcuni testi: mostra così come la parola può divenire per ognuno strumento per nuove intuizioni. Un incontro corale quindi in cui anche molte signore presenti accettano di leggere delle poesie come pure alcune compagne di classe di Eva e degli alunni della stessa Rosetta. Quindi forze giovani e più mature finalmente insieme nell’esaltazione della Parola. Incontri che ci vorrebbero spesso afferma l’assessore, realizzati in quella cornice architettonica abbellita dalla mostra fotopittorica di Toni Gnan e Adelina Albiero, da opere scultoree di Giorgio Sperotto.

Un primo piano dell’autrice Maria Luisa Daniele Toffanin e della studentessa Eva Zandonà. da sx: l’autrice Maria Luisa Daniele Toffanin, Evà Zandonà, Ilaria Ghirotto, l’Assessore alla Cultura Renzo Pivetta e l’insegnante Rosetta Menorello.

Un ambiente animato da persone di estrema sensibilità ognuna con uno scrigno segreto di gioie e dolori. Un clima creato, come si è detto, dall’opera di Rosetta Menorello qui ringraziata pubblicamente dall’autrice insieme ai relatori nel momento del commiato, avvenuto ad ore tarde, proprio per questo particolare intenso vissuto. Bella anche la promozione del libro a cura dell’avvocato Ghirotti, espressa con convinzione e passione.

Nella strada del ritorno l’autrice ha avvertito profondamente di aver lasciato una terra d’approdo ancora vergine, autentica nella fede dei grandi valori della vita. Sarà proprio interessante leggere il testo completo della presentazione di Eva Zandonà realizzato con un’intelligenza e conoscenza non comuni per una studentessa dei nostri giorni.