– Per colli e cieli…
da: Per colli e cieli insiememia euganea terra
I.
Langue un sole dopalein morse di grigiore:fili vuoti di pensieromoti spenti al risvegliosorpresi da una lamina di luce.Ma se nellora incertamodellano le tue manila creta del mio corpoancora morbida di sognoa ridonarmi teporecerto di sole nuovo,dolcezza mi prendedantiche notelievi a dissolvere ombre.Rinata trama darmoniaove ruota la casa-sferache solo a guizzo damore si muove.E con un giro di danzala casa mi ruoto alla vitache brulica fuoridi fiori e di erbe.E odora di humus e di cieloin rugiadosi intarsi.Qui si imperla ogni tua albain parole e gesti purinel mio mattinoaperto a vicini profili tersi.
II.
Questi colli di casa miaacuti pensieri di luce otonde pause di paceumani in sentieridi ali e verde miticosì teneri nei primi chiaroricosì imperiali in sereni tramonti.
Sono energiadi essenze e di coloriche esplode sempre nuovaai sensi destia sorgive darmonia.
Sono rovente forzaaccesa dai primordianima di un dioche ora là riposa.
Memorie darcanoe il vivo presentetutto nella mia gioiaimmobilein un silenzio di stupore.
III.
E questi cielicelestri corde trasparentitese in stagione diamantinaa incatenare lanima.
Sono effervescenza inspume marine lievitateagitate in danza dalicerchi dinfinita luce.
Sono arazzi a tramea tempere preziose, puredarmonia e fantasiacome al sorgere del mondo.
Sono fragile materiache libera ovunqueda crepe a noi invisibililo spirito divinorichiamoa radici di cieloa silenzio e preghiera.
IV.
Cè nellaria chiara sempreleco di accenti buoniil soffio di carezzegrate alla pelle del Cielominuti segni umaninellinfinito.E nella notte cè incantodi occhi che incidono tenebrenellattesa di luceche eterna a noi si rigenera.
Ma voiche portate gerle di spinee camminate su ruvidi praticon occhi di rugiada,voi splendete di soleche intorno versatein tenui sorrisi,raggi maturi sapienti del mondo.
Voi dipanate dentrocon fragili mani fortiun divino segreto di lucea mutare mistero spine del cuore in eriche bianche posate sul petto.Voi siete quel filo puro damoreche regge tutto il peso dellesistere.
V.
E chiusi in grevi pensieri,sulle vostre orme lucentisi va per celati sentieridumano soffrirea dare conforto di frondeappoggio sicuro di tronchicreando trame di nidiper voli altri di vitaincerto il nostro comune librarsi.
E lanima riposo aneladallaspro patirein favole vereprodigio di madre naturain riti perenni di alie nel vivere di semplice fiore.
Girano sguardiocchi pazzi di solegioia dei campi.
Vibrano al ventociglia in ciuffi setosiastri violacei.
Muovono baccheda rosee macchie pallidecanti selvaggi.
VI.
Sinventa ottobrein verdi arazzia grani dorocornucopie splendentidi limpidi colori -stelle esplose nel solead impazzare sciamia maturare alchimie-nettare in caliciambrati celatinel dolce alveare.
E tinvade il cuoreunonda viola mitedi odori antichionda di vita chepaziente si fa nuovain riti di fiori e di alia eternare dono damorein anelli di sapienza infinita.
VII.
E si vaa inseguire la gioiache al fulvo balzo di lepresi accendein sentieri di salviee di corbezzoli.
E ti guardobambino ancoraa rare magie del bosco.
Si sfoglia la terrae su ruvidi massie su esile erba,in cupi veli spessi.
Mestizia al cuoreche ancora rilucein alto nel sole.
E traspaiono alifestante tripudiodinsetti minutiche covato il grembo-profonda terra,sublimi si levanooltre il visibilea sciamare nel misterodi mutate radici.
VIII.
E si va in raduresmarriti allincantodi fiori e sillabe strane.
Topinamburesotico suonoche a danza ci muovenel sogno del giallocuore di sole scesodoro a chiazzarelautunno ridenteintreccio di viola di verdedi spighe ramate,nel cielo di passo.
Dono tardivodestate maturaancora vivain canti-intarsidi luce e coloredivina armonia e fantasiaal sentire turbato al temporapido scorrere in aliche ancora ci migrano.
Ma noi beati alleternoche in attimi si svela,già siamo fiori di lucea sfatare lautunnoche in pensieri di morte stringe languido.
IX.
E quandoin un soffio mi dici il soleè per uscire dal monteper magico tramonto nel suono delle tue parolemi fermo a sentirneancora tutta linnocenza enei tuoi occhi vedolimmensa sfera doroche per me risplende anche nella notte.
E al crepuscolo del coloreultime rosate nuvole,fiori di tamerice errantinel cielo stupito,dentro mi suonano come più dolcinote del tuo sorrisoa darmi serenoquando il silenzio intorno trema.
Ci unisce alfineil canto muto danimealla ieratica scritturasullaltare della seraove un Disegnoa noi si svela in graffiti di luce.
X.
Ma quando la casa-sferapiù non ruota nel silenzioe la tenebra mi chiudecancelli alla viva lucela mia anima di colorinon si spegne e muore,accesa di segreta energia.E con il tempoche le pulsa in golae il misteroche sempre preme dentroinventa splendenti frecceper larco del primo chiarore.
Già dallarcano profondo magma di quieti pastellie di roventiimprovvisi bagliori risuona un canto interiorevelato ancora dombradilatato poiin parole damoreal mattinale puro.Ardore di assonanzain sé con laltro.