Stefano Valentini – Per colli e cieli insieme, mia euganea terra

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La Nuova Tribuna Letteraria, nr. 72/2003

Edito con il sostegno del Parco Regionale dei Colli Euganei, questo libro ha tutta le caratteristiche per poter diventare un classico della nostra letteratura veneta. Molti autori anche grandi, in passato, si sono cimentati con brani di prosa o poesia dedicati allo splendore dei nostri colli, ma nessuno – a nostra memoria e conoscenza – con risultati non solo così validi, ma anche così vasti per ambizione e riuscita. Quello che l’autrice è riuscita a completare, infatti, non è una semplice raccolta, bensì. un vero poema-percorso che si snoda lungo gli ambienti e la magia dei luoghi naturali.

Un poema che pur risultando godibilissimo anche solo per la sua bellezza esteriore, fitto com’è di descrizioni e osservazioni tratte dal concreto, rivela però al suo interno una ricchissima trama di significati che dal mondo personale dell’autrice si diramano fino a farsi discorso sul cosmo e sull’esistenza di tutti. L’orizzonte dei colli, i loro sentieri e anfratti, diventano così uno specchio del cammino umano nella vita, allegoria e metafora del viaggio e del ritorno, dell’allontanamento dalla casa e del rientro nel porto sicuro.

Questo viaggio, però, non pone l’autrice davanti ai pericoli affrontati da Ulisse, ma induce ad un flusso di meditazioni sulla vita e su quanto in essa conta davvero: la contemplazione e il godimento della natura, l’incontro con gli altri, la fede in un altrove ultraterreno, il valore della bellezza e dell’arte come testimonianza durevole dell’opera umana di fronte al fluire del tempo; ed è memorabile, in questo senso, la poesia dedicata a Praglia, che è per noi il capolavoro della raccolta.

Ma il termine “capolavoro”, in fondo, si adatta al libro nella sua interezza, che anche per la sua polifonicità di significati può essere letto, con uguale profitto, tanto in prospettiva naturalistica che metafisica: adattandosi, quindi, alle sensibilità dei lettori più diversi, che grazie al talento di Maria Luisa Daniele Toffanin possono oggi disporre di un libro di poesia acuto e stimolante come pochi.