Ornella Fortuna – Macedonia di colori

Di Covid 19 non si parla più molto, quasi rispondendo ad un bisogno intimo di oblio, di rielaborazione delle forti emozioni e sofferenze che ha causato. Quale strumento migliore della poesia, e in particolare delle filastrocche per l’infanzia, per mettere in atto tale processo? Macedonia (Valentina Editrice 2022), “antologia poetica” come la definisce l’editore, è frutto di una felice condivisione di esperienze emotive, di suoni e di colori tra i componenti del Cenacolo di Poesia di Praglia,

Carissimi amici del cenacolo. Grazie alla vostra preziosa collaborazione siamo riusciti a mettere insieme un “quaderno dei bambini” composto di filastrocche, cantilene, racconti e divertissements vari. È stata un’esperienza nuova, un modo diverso e piacevole di stare insieme, di pensare ad altro nel terribile periodo di isolamento sociale, per impegnare la mente su argomenti lieti e giocosi, per dare voce a quella poesia-bambina che è in noi. Ci auguriamo che i nostri testi siano motivo di divertimento, di leggerezza e, perché no, di riflessione. Soprattutto di speranza e fiducia per chi li leggerà! La redazione del cenacolo di poesia di Praglia.”

Comincio quasi dalla fine del piccolo e prezioso volume, dal suggestivo riferimento di Maria Luisa Toffanin a Robinson Crusoe di Daniel Defoe, un romanzo particolare che amo da sempre per il suo testo e il suo sottotesto. Il “bilancio” di Robinson infatti può essere interpretato da molti punti di vista, in Macedonia è uno spunto di riflessione che ben si adatta al momento storico in cui la raccolta è stata ideata.

Alla fine dell’analisi dei pro e dei contro della sua difficile condizione di naufrago su un’isola deserta e apparentemente inospitale, Robinson dice a se stesso: “Ho tutto quanto mi serve per vivere…”E noi interpretiamo il concetto in questo modo:“Sono fortunata/o, ho tutto quanto mi serve per superare il Covid! E non solo il Covid.”

Assaggi

Mi ha strappato un sorriso Rielaborazione, da un ignoto imitatore di Sergio Toffano(1883-1973), di Arrigo Brocca:

Qui comincia la sventura
del signor Bonaventura
che da un mese è ormai ristretto
tra cucina sala e letto
da severa-ahimé-ordinanza
che di uscir non da speranza
salvo che permetri… duecento.

E tuttavia, l’ordinanza prevede anche una proroga molto opportuna: portare il cane fuori… dopo che ha bevuto tanta tanta Coca Cola! E mi ritrovo nelle conversazioni con nipoti “in ambiente bilingue”, sempre di Arrigo.

Daniela Babolin usa parole-bambine per parlare di lui, il “virus pazzerello”, in Primavera è.lo   stesso fa Maria Luisa Toffanin con le “mascherine” in Bambini, ora si gioca,dove i dispositivi salva-vita diventano moderne mascherine di carnevale con cui inventare nuovi giochi. Sono portatrici di buoni auspici le farfalle di Pier Marina Benvegnù in Girotondo delle farfalle. Le piccole ore di Paola Pampaloni scandiscono con ironia dal lieve sapore amarognolo una tipica giornata da studente al tempo del Covid.

I delicati e suggestivi acquerelli di Luciana Filippi, aggiungono poesia alla poesia.

Filastrocca del soffione

Macedonia crea un suggestivo quadro d’infanzia, dove più “voci-bambine”, in corpi di nonne e nonni, nipoti, madri e padri, si incontrano, si mescolano, si sovrappongono, creando una magica armonia e un’atmosfera di rinascita.

Ringrazio le redattrici che hanno voluto inserirmi tra gli amici del Cenacolo e, fuori tempo massimo, partecipo alla “macedonia” con una “ninna-nanna per la mia nipotina Annabella che al suo ritmo, dolcemente si è abbandonata e addormentata. L’ho recuperata solo ora tra mille carte e disegni e fotografie. A proposito, ho deciso di costruire un Diario della Nonnitudine in cui raccogliere frammenti di relazione tra nonni e nipoti, proprio come questa ninna nanna che mi riporta a dolcissimi momenti di vita familiare

Cina e pallina

C’era una volta una bella pallina
Che rotolava giù giù per la china
Tanto correva che andò fino in Cina
Dove trovò una bella bambina
Lunghe le trecce, nere e belle
Lunghe le gambe molto snelle
Che corron veloci come gazzelle
Sù sù nel cielo, verso le stelle