Note critiche brevi a La grande storia in minute lettere
Paolo Ruffilli
27/12/2018
… grazie per “La grande storia in minute lettere”, molto interessante e ben scritto…
° ° °
Annalisa Macchia
18/12/2018
Ho letto il tuo bel libro, commovente e emblematico di quel terribile periodo storico attraversato dal nostro Paese, vissuto così tragicamente da tanti nostri cari. Anche mio padre ha trascorso lunghi mesi in prigionia, in Polonia, ma non ne parlava mai, come avesse voluto cancellare per sempre quella parentesi di vita. Comprensibile…
Ne ho apprezzato anche l’inquadratura storica che fa da cornice alla singolare storia d’amore dei tuoi genitori (ma universale nel suo mistero come ogni storia d’amore).
Questo racconto consegna alla mente dei lettori più giovani non solo persone, ma paesaggi e stili di vita che sembrano ormai fuori dal mondo. Non così per i nostri occhi di “adulti”. Difficile non essere rimasti concretamente sfiorati e coinvolti da certe realtà, anche se nati in epoca di poco successiva. La tua parola scritta le riporta in vita, ne fissa preziosamente i contorni.
° °
Lucia Gaddo Zanovello
… ho appena terminato di leggere il vostro libro, splendido già nel titolo, puntuale e interessantissimo dal punto di vista storico (un volume di Storia nazionale, internazionale e anche di preziosissima Storia locale).
Racconta, poi, in maniera letterariamente ineccepibile, una vicenda umana tanto coinvolgente e commovente, vissuta da persone così buone e sensibili, da lasciare l’anima piena di conforto.
Un’Opera adatta in modo particolare alle giovani generazioni, che ricercano ciò che conta davvero nella vita. Grazie … per avere portato a termine questo lavoro dal valore inestimabile.
… dopo gli angeli, i presepi! Si resta sempre sorpresi della tua effervescenza… extraterrestre…
Arrigo Brocca
Carissimi amici Maria e Massimo sento doveroso ringraziarvi per quanto donatoci con il realizzo della vostra ultima opera che con doviziosa umanità è stata presentata dal dott. Francesco Jori. I miei sentimenti di commozione da “poca favilla, gran fiamma seconda” mi hanno consentito di lasciare l’aula con un incendio ed un vampare di emozioni e di cognizioni. Me ne sono andato ad occhi bassi, in silenzio, meditando quanto e come ognuno di noi possa fare contro la malvagità e l’orrore della guerra.
Voi un esempio ce l’avete proposto attraverso i vostri scritti. Grazie.
° ° °
Luisa Rampazzo
“La grande storia in minute lettere” è un bel libro, mi è piaciuto molto. (Ma non avevo dubbi che mi sarebbe piaciuto. Ricordo con quanto piacere lessi, dello stesso autore, il libro su Sebastiano Schiavon.
Maria Luisa e Massimo, attraverso lo scambio di lettere tra due coniugi, raccontano in maniera originale: il dolore che la guerra porta con sé, la speranza che davvero è l’ultima a morire, l’assurda sorte toccata a giovani uomini solo perché al servizio della Patria sviliti nell’essere definiti “IMI”, raccontano Padova e dintorni com’era, l’amore struggente tra due persone che va al di sopra di tutto.
Colpiscono le lettere di Lia, lei descrive tutto, lei può, mentre le lettere di Gino possono solo far capire che è ancora vivo, “sta bene”, d’altra parte non poteva raccontare nulla di tutto il male che stava vivendo.
E nel bel mezzo di tutte le lettere la protagonista è comunque lei: la figlia, la piccola Marisa, la Marisina, (l’autrice).
Ma come ha fatto Maria Luisa Daniele a reggere alla lettura delle centinaia di lettere, come ha fatto a spiegare il contesto in cui queste lettere si collocano con lei sempre al centro? Lei è al centro delle preoccupazioni della mamma, lei è al centro per la lontananza del papà, lei è al centro perché tanto amata dai genitori…
E, tra le lettere, anche la letterina di Ermes, l’alunno di Lia. Struggente. Questo bimbo che prega, che pensa alla piccola Maria Luisa.