Nazario Pardini – Diamantini, diamantini

Mi è giunto oggi un gradito dono per mano di Maria Luisa, si tratta di una plaquette di poche pagine di letteratura per ragazzi che dimostra tutta la verve scritturale, tutta la capacità dell’Autrice di tradurre le espansioni emotive in ogni tipo di forma letteraria: poesia, prosa, saggistica.

Si tratta qui di un piccolo gioiello, dove risaltano con acribia illustrativa immagini di Milvia Bellinello Romano. Diamantini (piccoli uccelli coloratissimi) in tutte le posizioni naturali o meno. Un vero scrigno di amore e di effusione sentimentale nei confronti di tutto ciò che Natura ci offre. E Maria Luisa dimostra questo stato d’animo quando si tratta di venire a contatto coi fremiti di Pan. Ella ama, adora, si commuove di fronte alla bellezza: il cielo, la vita, la libertà, le piante; lo esterna in ogni manifestazioni estetica: nei brividi espansi dei voli poetici, nei suoi racconti verniciati d’azzurro, e in questa piccola opera dove trapela, dalla conversazione della nonna coi nipoti, ogni fremito che i colori provocano in un animo sensibile.

Leggere le sue vertigini raffigurate in incastri di notevole valenza, significa venire a contatto con l’Autrice; con le sue emozioni, con le sue semplici escursioni narrative. Così inizia il racconto: “E fu anche l’anno dei diamantini che in una grande gabbia dominavano il giardino con il loro frenetico perepepè, acquisto del nonno per continuare memorie antiche del figlio…”. Mi piace riportare un seguito di volo e di libertà: “Guarda, nonna, sono spariti.

Credo proprio che anche loro non faranno più ritorno… sono però soddisfatta perché li vedo contenti della loro libertà…”. Leggere i suoi scritti è come essere sfiorati da una piuma, tanta è la sua delicatezza, il suo volo tra cieli azzurri e fiori profumati