Giovanni Matta – A Tindari. Da un magico profondo
Pubblicata su:
Amicizia nr. 2/2002
E il fato si compie ancora. E tu, Maria Luisa. novella-vestale di miti immortali, col tuo limpido e scintillante canto poetico, rinnovi “preziose memorie” insepolte nel tempo, portate dai venti “Gitani” nel turbinio della memoria-storia in un alone magico di colori fluttuanti nell’aere. di profonde sensazioni e d’ispirate emozioni.
È la magica Tindari che rinasce dalle acque della Madonna Nera col Bambino, luccicante riflesso marino dalle sabbie argentee; è lo scoglio di Patti che narra leggende greche e normanne; sono i caldi mosaici delle Terme di Agatone, volute da Dioniso, che ispirano nel vento “libellule schiumate” e ci parlano del tragico sangue del passato.
Da siciliano, ti ringrazio di questa tua opera A Tindari, con una copertina che riflette i caldi colori del luogo, ed è canto alla Sicilia, anche nelle tue “visioni”, splendidi acquarelli poetici dai ritmi virgiliani, condensati in pulsanti impeti di cuore dai colori vermigli del cielo nel fluttuare delle feste paesane; ed è, infine, invito alle nuove generazioni ad essere “Semi di luce” per una rinnovata ricerca di pace.
È un angolo di sogno che hai saputo ricreare nel dolce e acuto canto del tuo verso e ti ringrazio di avercelo donato, perché è un’opera di alta poesia.