Stefano Valentini – A Tindari. Da un magico profondo
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La Nuova Tribuna Letteraria, nr. 64/2001
Anche quindici poesie possono essere una raccolta compiuta e queste lo sono certamente, per compattezza stilistica – la voce di Maria Luisa Daniele Toffanin ha ormai da tempo un suo timbro riconoscibile – e per unità tematica. Oggetto è un soggiorno estivo in Sicilia, in uno dei luoghi più mitici non solo dell’isola ma del-l’intera nazione, cantato con accenti che perfettamente intrecciano lo stupore meta-fisico e l’emozione rapita dalla bellezza. È una poesia dove la luce, il buio, gli elementi del paesaggio sono trasfigurati, sollecitando contemporaneamente – nell’autrice come nel lettore – il duplice imperio del sentimento e del pensiero. “Muta il vento forme d’acqua | e le oscilla nel celeste | con più chiare corde d’aria. | Rumori inventa e colori | di trasparente luce l e odori da un magico profondo. |I Marina è di giorno terso Í anche nell’anima mia | smossa da una parola sua | da un gesto che mi suonò | dentro come un maroso”.
Le immagini raggiungono una purezza classica, l’eterno si riverbera nell’istante, il tempo sospende la sua corsa. È impossibile non tentare di vedere, con gli occhi della mente, quel che l’autrice sta evocando, ma – come accennavamo – è una visione nel quale gioca un ruolo primario l’intelligenza: il paesaggio, millenario, si fonde con la coscienza dell’osservatore, la bellezza si congela nella fissità immobile dell’attimo. Sembra di trovarsi sull’orlo d’una apocalisse mistica, incantesimo cosmico che libera dalla caducità e dalla schiavitù: ma non accade nulla e, subito, riaffiora la metria sensibile, la serenità della quiete e della pace conflitte e contraddette nella Storia. “Terra di fauni buoni e pacati armenti | di massi sapienti di ere e di genti | terra da millenni viva | terra di affanni e di fatiche immani || … || Cieli dove Dio sogna nidi di gioia”. La vacanza è compiuta, la Sicilia – ancora una volta – ha fruttato poesia e arricchito l’anima.