Aurora Gardin – Fragmenta

Nelle liriche di Toffanin tutta l’energia della donna

Pubblicata su:
Il Resto del Carlino nr. 6/2008

“e ritrovare il senso del giorno in questa comune legge d’amore-antidoto salvifico all’universo fraterno dolore” , una salvezza che viene dall’accordo, dall’unione, e nell’ora del vespero, quando si allentano le tensioni del giorno, avvertire presenze, ritrovarsi attorno al desco, la sera per rinnovare il divino sentimento d’amore, seppur nel mistero che ci circonda. Nell’arcano, nell’ignoto, nell’enigma del vivere la Toffanin ha una meravigliosa, consolante certezza: il potere salvifico d’amore che è nella donna, da lei fortemente percepito. Nella femmina c’è l’impulso ancestrale e meraviglioso che è insito negli elementi naturali, dalle azzurre nuvole, al fiore, dalla luce al mare increspato e profondo. C’è la bellezza, la seduzione, amore che è creare, nascita. Forze elementari nella natura e nella donna che modesta e tenace in una assoluta continuità “netta e nutre” il corpo, lo spirito e gli dà dignità ” E dentro ti vesti di vita e di gioia – al ritorno sereno – cielo di maggio – che invade la casa – a ridare luce e tepore.” Oggetti, ricordi, spettacoli, momenti, offerti da situazioni reali, la sarta che cuce, il cielo azzurro, l’acqua di un fiume, un’opera d’arte, la madre, il padre, archetipi quali la vita e la morte, innescano analogie, libere associazioni mentali, evocazioni , recuperi memoriali, rappresentazioni simboliche. Un impasto di sensazioni, un decadentismo quello di Maria Luisa che veste di dolce, amorosa, poetica, femminile armonia il mondo, l’universo tutto. Un forza muliebre, anche nel dolore, luminosa protende verso la vita, e la donna diventa mito, salvifica dea. Nelle liriche le immagini sono intense, vibranti, si susseguono rapide in un turbine di emozioni.

La ricerca introspettiva piega il verso, la parola in un lessico colto e raffinato. Raffaela Salmaso, architetto, “catturata” della poesia, apprezza, nell’accurata e profonda analisi dei testi, l’uso, che l’Autrice fa delle parole doppie, triple, l’una rafforza l’altra dilatando significati e dando più intensità e veste nuova alle sensazioni: anima-farfalla, sera-magia, spazio-respiro. In “Sortilegio” una danza sui prati d’agosto, la gioia di vivere, diventa il sortilegio che ripercorre il tempo a ritroso, un rigenerarsi sino all’infanzia: “la danza di vita-che smuove radici-nel fitto dell’erba.” . “Luce-magia- fantasia” è Venezia dove l’anima rinasce perché” alitano respiri d’eterno”. Maria Grazia Previati, particolarmente toccata da la “La grande attesa” , un “devoto” poemetto in onore-ricordo del padre che fu internato nel Campo di Benjaminow, ci porta alle vicende dolorose, ancora attuali, conflittuali e irrisolte, dell’ultima guerra. Apprezzamenti anche per Briciole e Nenie cantilene, opuscoli scritti dalla Toffanin per la nascita della nipotina, che in sintonia con la raccolta Fragmenta, raccolgono un mondo d’amore, momenti magici di tenerezza, intimità.

A coronamento dell’incontro, la presidente Maria Papadia, che, ha affermato come dai vari Concorsi indetti nelle scuole superiori dal “Movimento italiano per la vita”, sorprendentemente, emerga quanto i giovani siano sensibili e interessati a tali tematiche. Molto apprezzata l’animazione delle letture ideata dell’attore e fantasista Oscar Ferrari.

Maria Luisa Daniele Toffanin è nata a Padova e vive a Selvazzano. Ha insegnato a lungo negli Istituti Superiori. Nell’ambito dell’associazione Levi-Montalcini promuove attualmente iniziative culturali e di orientamento scolastico. Ha ottenuto numerosi premi e lusinghieri consensi di critica. Sue poesie figurano in antologie a livello nazionale. Collabora a riviste letterarie. Ha pubblicato le raccolte poetiche: Dell’azzurro ed altro, A Tindari, Per colli e cieli, insieme mia euganea terra, Dell’amicizia, Iter ligure.