Antonella Cesari – Un tempo abitato dal desiderio di parole risorse nuove
Maria Luisa Daniele Toffanin affida alla poesia il compito di custodire “il pozzo nero d’ansia”, “il vuoto d’incontri umani”, “la mente disarmata” dall’emergenza Covid a partire da quel venerdì 21 febbraio 2020. A conclusione del progetto teatrale promosso dalla scuola primaria Vivaldi di Selvazzano, dopo aver assistito alla messinscena dell’opera teatrale “Cyrano de Bergerac”, con la regia di Gioele Peccenini, all’uscita dal Teatro ai Colli di Padova, giunge notizia, per radio, del primo caso di Covid a Vo’ Euganeo. Quel venerdì sinistro diventa parola muta, parola di sgomento, di smarrimento:
Armoniosa gioia nella recita al teatro
arte bambina quel venerdì sinistro[…]
ma d’improvviso l’ultimo azzurro s’arretra vacilla
capovolto dal pensiero delirante al virus coronato […].
(da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta Pag. 7)
Solidale e partecipe delle umane vicende, l’autrice attinge alla radice etica e spirituale dell’umano sentire, per non perdere l’orientamento e la direzione in quel tempo “sospeso in sillabe incerte”, dal “respiro ristretto delle mascherine”. Un tempo abitato dal silenzio gelido e dal mistero del vento virale del Covid dove gli “affetti sono rubati, la memoria di vita-saggezza in un attimo risucchiate / nel marasma virale: son lacrime di vita rimpianto / dell’ultima sillaba non detta del fiore non dato / insieme a una dolce carezza. / Il tempo sospeso è il tempo della pietà dei morti e della pietà dei vivi”. (da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta. Un tempo sospeso pag 8).
Maria Luisa Daniele Toffanin non rinuncia, anzi, tenacemente scruta il cupo e funesto orizzonte di quel tempo sospeso attraverso lo sguardo di un cuore naufrago, ma pur sempre poetico, profondo, verace, realistico.
[…] Ma mi mancano misurate voci
messaggi d’armonia globale
sussurri di umana pìetas all’universo morire
solo urla di muri sgradinati in vuoto di valori […]
da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta. Naufraga Pag. 13)
Ma la Parola-Poesia riesce a portare in salvo “l’anima naufraga” di Maria Luisa. Anche quando la mascherina diventa forma e segno di quel “vivere altro” nei giorni del Covid, arde il desiderio di quel “rossetto di luce”, metafora del sorriso quale “raggio di sole stampato sulle labbra / aperte con fiducia energia amicizia / che diviene agile incontro umano /.
Ma dove cercare quel vigore ardore
sua cifra del giorno?
In un angolo segreto interiore arde il cuore
pur in un briciolo di brace e non si spegno mai.
(da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta. Rossetto di luce Pag. 14) 2
Gradualmente, il tempo sospeso assume la forma di un tempo abitato dal desiderio di Kairos. Per l’autrice diventa urgenza e desiderio di Parole-Risorse Nuove, Doni da riconoscere e da accogliere insieme all’ “eterna voce della bellezza/ promessa che dolore e morte vince e Sublima”. Quella bellezza luminosa che sola può dileguare le ombre mortifere del tempo- Cronos, laccio subdolo e virale, quando intorpidisce, frena oppure lacera e divora l’umana famiglia che nel tempo dimora. Maria Luisa Daniele Toffanin non rinuncia a farsi ambasciatrice della parola che salva…
[…] ora che il dovere-rispetto è azzerato
da gramigna diserbante il vero verde
che solo germina speranza, urgono risorse nuove
nuovi approdi per non naufragare.
(da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta.Urgono Parole-Risorse Nuove Pag.9)
Urgono Parole Risorse Nuove. Un invito accorato, l’urgenza di scrollarci di dosso le parole vuote, quelle inutili, quelle dannose, quelle mortifere, quelle ambigue. Richiamati all’urgenza delle parole-risorse nuove, cominciare a scegliere le parole, riordinando i pensieri e le idee. Nessun esitazione nel fare luce nell’oscurità profonda dell’anima, un poetico e vibrante grido-appello all’impegno comune di scuoterci per ri-svegliare, ri-trovare, ri-accendere la luce dell’ “etica stella”. Con lo sguardo rivolto in alto, desiderosi di volare alto, con i piedi ben piantati nell’oggi della nostra vita e nelle vicende umane che ci coinvolgono, a volte travolgono. Per imparare a scorgere, nei segni dei tempi, sorgenti di vitalità, per intrecciare relazioni e progetti dove finalmente ri-costruire quel “noi” che attende di compiersi e divenire, anche attraverso il dono di nuovi linguaggi e nuove strade. L’urgenza è che ci si possa incontrare restando umani, ri-scoprendosi persone “…O cari incontri virtuali… La vita fiorita avanza pure sui fili del telefono”. Sono Parole-Risorse Nuove che si fanno linguaggio Per Una Nuova Rinascita.
[…] No, non può morire il mondo
se anche una sola madre
arde di fede immensa nella vita
che in lei fiorita avanza. […]
(da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta.Per una nascita. Pag.15)
Musica interiore, smarrita tra domande e pensieri e poi un canto alla vita! Parole che pronunciano ciò che il pensiero sa e che il cuore sente e custodisce. Parole vive che cantano la certezza del perenne avvicendarsi di inizi e cominciamenti: di vite, di storie che si esprimono chiare attraverso la voce interiore dove il passato e il presente si mescolano: fecondo é il Kairos, fecondo l’Eterno nel tempo.
Emily Dickinson scriveva che per conoscere il mondo e le sue verità non è necessario uscire dalla propria stanza e dal proprio giardino.
Durante il tempo sospeso e vuoto del Covid, il Colloquio in Giardino tra nonna Maria Luisa e il nipote Alex ci restituisce un messaggio di amore e di vita. Un linguaggio che rapisce i sensi, sullo sfondo sonoro e visivo:
Tutto è possibile nella vita nonna, tutto è possibile!
Lo pensi lo senti come voce dentro
nel tuo filosofico giocare. 3
Un amore molto terreno, quello di nonna Maria Luisa che distilla poeticamente in Alex parole di coraggio e gioia di vivere nello stupore sempre nuovo per le meraviglie della natura, dono da accogliere e da vivere. Un amore per la vita che è comunque dono di sé e desiderio di ricevere.
Tutto è possibile Alex pure al seme nel suo procedere
nel nostro giardino svago-rinascita
nello stranito tempo virale.
È possibile pure che uno scricciolo-una piuma di cielo
in noi dilati sconfinati orizzonti di ali […]
Attimi attimi d’intima felicità.
O nostra creativa-mente! O amore per la vita!
(da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta. Colloquio in giardino. Pag.16)
“La scrittura-risorsa” di Maria Luisa Daniele Toffanin é esercizio di onestà della mente, è scrigno di un cuore grato, è forza per “dire sì”… ai doni e alle inedite promesse della vita. Il giardino ne diventa metafora
[…] O mio giardino!
Così mi allieti e sublimi ad alta quota di felicità […]
O memoria da serbare linfa
della scrittura-risorsa viatico per quest’ora
nell’assenza di care abituali cose.
(da Collana Poetica. I Poeti di Via Margutta. Doni del mio giardino. Pag.11)
Un filo invisibile lega i componimenti della raccolta Un Tempo Sospeso. Un filo che prende il nome di Desiderio. Il desiderio del viaggio più lungo, quello che si può compiere anche in tempi di lockdown. È il viaggio interiore, quello che mette in movimento quando la fame di condivisione, di rettitudine, di responsabilità, di senso, di compimento permettono di uscire da sé, di sentirsi cittadini del mondo, parte di un disegno più grande, dove la Parola-Poesia-Desiderio balbetta il Mistero dell’Infinitamente Grande che abita la nostra fragilità.
Su Geapolis Maria Luisa Daniele Toffanin
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