Antologia critica – Dell’azzurro ed altro
Sandro Ciapessoni
Tratte dal libro di Poesie “Dell’azzurro ed altro” della Professoressa e Poetesssa Maria Luisa Daniele Toffanin, di Selvazzano (PD), … due sue liriche: “Sono le tue mani” e “Tuoi gesti”. Entrambe le opere sono basate su versi quinari e senari, e nella prima opera troviamo ben collocato al posto giusto, un verso ottonario: “a ricamare operose”, per poi riprendere la “chiusura” sempre con metrica, così detta leggera ed elegante. È questa una caratteristica che la Poetessa sa usare con somma delicatezza, per cui la lettura di queste due opere, risulta molto armoniosa e risveglia un senso musicale nell’animo del lettore.
Selim Tietto
Un raccontare progressivo, per tempi o momenti, fino a giungere allo strato più intimo dell’anima. È certo frutto dell’immediatezza poetica ma anche d’esercizio puntuale – quale arte fine di selezionare accenti e ritmi, di modellare la sillaba e la creta del vocabolario per farne parola.
A.M. Simm
… pulizia e rigore compositivi accanto a situazioni lievi anche nei ricordi di dolore.
da rivista “Logos” nr. 2/2001
Quell’angolo di luce
Quel raggio di sole
furtivo che accende di
azzurro il verde del melo
è già guizzo d’Eterno
segnato per sempre
nell’anima di cielo
dal grido di gioia
di un solo momento.
Istante felice
che rimane dentro.
Parola da lontano a noi
svelata in un angolo di luce.
Le sensazioni, come le emozioni, transitano veloci sul palcoscenico della vita. Le sa veramente cogliere chi è capace di trattenerne dentro il significato più vero e nascosto, esplorandone ogni più sfumato confine. L’Autrice, in questa lirica di gusto Quasimodiano, si mostra come sapiente catalizzatrice del processo disperato teso a trasformare la “fragilitas rerum” in eternità.
Sirio Guerrieri
La misura lirica di Daniele Toffanin lévita ‘dalla pelle all’anima’. Non è frammentata o rapsodica, perché perenne è il recupero di momenti, di ritmi, di visioni, di fragranze cosmico-lucreziane rivissute all’interno di una sensibilità che vorrei definire rilkiana e vagamente proustiana.
Bino Rebellato
Leggendo i suoi versi sento accostarmi subito a un animo di singolare e schietta sensibilità, di nobili umani ideali. …Mi piacciono le spontanee variazioni della sua parola: la purezza lirica dell’improvviso fiorire dei ciliegi; lo stupore dei nuovi incontri. I solitari muti lamenti. Ma, nella grande varietà degli eventi, c’è sempre una drammatica domanda, ininterrotta, cui manca sempre la risposta; cui nessuno ha mai risposto e forse mai risponderà. Non resta che affidarci alla zona segreta del cielo. Che lei e pochi altri sanno vedere. E tra questi, con lei, forse anch’io. Dopo la lettura delle sue parole di poesia Dell’azzurro ed altro – tutte le voci della poesia quindi anche le sue, sono lumi di salvezza nella lunga notte che dobbiamo attraversare – e dopo il suo incontro, mi allieta ricordare di lei l’amore e il desiderio molto vivo di vivere il dono della vita che lei riceve e sa irradiare intorno… anche all’amico della sua poesia che l’assicura di sentire ed amare la sua scrittura spontanea e trasparente.
Giovanni Matta
È una poesia di ricerca, di alto contenuto lirico e morale, colma di musicalità che dipana dai versi in una sintesi innovativa dagli ampi toni cromatici, dove il “guizzo” è simile ad una pennellata di classicismo tracciata su una tela “impressionistica”.
Antonio Mastrominico
È una poesia robusta e consistente che si allontana di molto dagli stereotipi e dai movimenti letterari che hanno imperversato in tutto il Novecento, lasciandosi dietro un tracciato effimero di pochi solchi buoni. … la poetessa di Selvazzano che già si è saputa ritagliare, con questa sua prima raccolta, sicuramente un posto di rilievo nel variegato panorama della letteratura italiana.
Angioletta Masiero
Daniele Toffanin è una poetessa di grande sensibilità e raffinatezza espressiva; un linguaggio dal ritmo fortemente evocativo, l’autrice dipinge versi dalle coloriture vibranti e dai riverberi sfumati…
Mario S. Klein
Il libro è un piccolo miracolo al femminile: una donna carica di energia positiva, piena del suo mondo di esperienze, di emozioni e osservazioni, sente la realtà, l’incantamento, l’essere costretta a vivere le normali vicende di tutti, non le impedisce di arrivare alla conquista di una profonda serenità spirituale, proprio in virtù del valore che possono assumere le cose concrete, la vita, i rapporti umani, la natura, solo se esiste la certezza dell’importanza del fine. Naturalmente passando attraverso, cioè guardando tutto con gli occhi della mente e dell’anima.
Aurora Gardin
… la sua raffinata educazione letteraria che può benissimo inserirsi negli strati più quotati della nostra tradizione poetica
Ninnj Di Stefano Busà
Il titolo, di per sé emblematico, è già indicativo, per suo conto, del cromatismo acquerellato e di una componente mediativa tra il colore e la forma-sostanza. Daniele Toffanin recupera la tradizione classica per trasformarla in rappresentazione personalistica, con tanto di apparato epidermico e di emozionale rivelazione linguistica. Così giunge ad una scansione fortemente misurata e sorretta da ritmi non propriamente iniziatici… La parola allora diventa strumento di un linguaggio espansivo che si solidifica in schegge di testimonianza propositiva e lenitiva, proprio attraverso l’anelito del riferimento al sublime.
Ferdinando Camon
Le sue poesie sono visionarie e descrittive, cariche di un sentimento naïf e naturale, dolcemente fuori-moda e fuori-tempo: sono poesie scritte per amici-lettori o per lettori-amici, come dovrebbero essere sempre le poesie. Sento in esse la semplicità di un mondo appartato e perduto.
Antonio Bonchino
È possibile definire la poesia di D. T. come poesia della poesia preverbale ovvero anteriore alla propria oggettivazione sonora. Questi temi appaiono come la rappresentazione di ciò che sta prima del testo medesimo. È questo, probabilmente, il senso di una poetica di immagini, idee, emozioni modellate in “acqua ardente”, indicata peraltro dalla stessa autrice.
Davide Rondoni
Università di Bologna
… grazie per il suo libro anch’esso con simpatia. La sua voce è chiara, buona (?) nel giorno. Sono belle poesie: Trottola pazza; Ha camminato il tempo; Nell’ora che; e quelle finali alla madre e ai parenti. … una poesia di colori delicati e tutto ciò è forte…
Marilla Battilana
L’autrice attraverso un linguaggio di pregnanza a volte esemplare, riesce quasi a rendere, oltre che a sentire, l’inesprimibile. Non per nulla la raccolta si chiude sulle note di una visione paradisiaca, liricamente evocata.
Sirio Guerrieri
La parola filtra attraverso l’atto creativo nemmeno per purificarsi (forse nasce già pura) ma per acquistare quei significati timbrici nelle penombre radenti gli spazi del vivere e quella “subtilitas” e quella specificità lirica che si salva dal prevalere dei registri del sensorio da una parte e dalla astratta asettica ragione metafisica dall’altra.
La sua poetica è impegnata in felici soluzioni di immagini, di passaggi, di sintesi fonico-memoriali e sembra postulare una costante meditazione sul destino dell’uomo, su mso-fareast-font-family: quello che siamo e quello che vorremmo o dovremmo essere oltre che sopra un provvido supplemento d’anima.
Alfonso Malinconico
La raccolta denota una spiccata vocazione per la metafora, ora intesa però non nel significato tradizionale, ma in quello più ampio e moderno dell’accostamento di termini, apparentemente inconciliabili, per suscitare sensazioni “oltre”, per attingere ad un mondo di sentimenti che sta al di là dei consueti rapporti tra le parole e che può intendere solo chi si immedesimi totalmente nel “tentativo” poetico.
Santo Piazzese
I suoi versi sono sempre attraversati da una “felicità visiva”, da un cromatismo “assoluto”, capaci di comunicare intensamente le sue emozioni.
Angelo Ferrarini
Io credo che sia qui il suo segreto poetico: in questa capacità di novità e di densità leggera nel giro di nuovi accostamenti.
Un’apparente levità dunque, e una chiara coscienza di ciò che ci aspetta e circonda. La poesia come risposta, essa stessa e per se stessa parola di speranza accesa per chi scrive e per i suoi immediati destinatari.
Una poesia religiosa in senso ampio e universale, come desiderio di un significato che va oltre le parole forzate a dare una risposta, mai gridata, ma tenue di acquerelli, pur tuttavia non ultima, perché alla fine c’è il silenzio della fine e il silenzio di una rivelazione che si desidera, che si intuisce, che in parte si conosce ma che si spera di ri-conoscere.Questo era il senso dell’azzurro intravisto inizialmente.
Il suo libro di poesie diventa in parte la rivelazione della sua vita interiore ed intima e, senza togliere il velo alla riservatezza delle cose proprie, si fa proprio cos“ rivelazione e dono.
Ninnj Di Stefano Busà
Vi è in questa poesia una coscienza che sa misurare e rendere lieve il percorso alla ragione esistenziale. Per quanto mmi riguarda è un dato indicativo di una percorrenza che si potrà fare sempre più seducente e agguerrita (già lo è) ma è quasi in procinto di una deflagrazione. Noi ce lo auguriamo e intanto confermiamo la validità dell’apporto e la rilevanza lirica di questa prima esperienza letteraria.
Premio letterario Campagnola
Si fonde la bellezza del verso classico ai tratti innovativi della scrittura: questi “riflessi puri” rivivono nella memoria trasformata in genesi del presente. La sensibilità a colori, suoni e immagini – di raffinata presa lessicale – contiene nel profondo un’intensa realtà emotiva.