Antologia critica ad Appunti di mare
Mario Richter
I viaggi che Maria Luisa Daniele Toffanin compie non sono viaggi comuni, non hanno pressoché nulla delle normali e ben note incursioni turistiche, anche se magari gli itinerari possono essere gli stessi. Sono percorsi che trovano una vitale, una originale fecondazione nel pensiero, nella riflessione, nella meditazione, sempre innalzandosi verso visioni di ordine morale e soprannaturale, che tuttavia mai pèrdono contatto con la concreta realtà siciliana e mediterranea che le ha via via variamente generate, in ogni circostanza nutrendole con i colori e i sapori di accese emozioni suscitate, sotto un cielo attraversato da gabbiani, dal complice incontro, sempre stupefacente, fra terra e mare.
La liricità di questi Appunti di mare si sviluppa essenzialmente in un duplice ampio respiro, quello che richiede la tensione commossa e rapita del verso polimetro caratteristico della Daniele Toffanin e quello che si distende e quasi si riposa nelle pacate scansioni della prosa: due registri formali e stilistici che si accordano fra loro con una sorprendente armonia, l’uno all’altro necessari, uniti da un rapporto ininterrotto fra natura e pensiero, in modo che, per riprendere le parole della poetessa, “l’aria e l’acqua […] nel loro muoversi sono simili alla misteriosa dinamica del pensiero umano che in esse si abbandona e si rinnova, inseguendo risposte sul senso del vivere”, p. 61). Così, in questo nuovo libro sensibile ai maggiori problemi dell’umanità che non escludono la tragica attualità degli “scafi grevi di morte” (p. 76), l’ora magica e fuggevole ci tiene sospesi nell’attesa di qualche ignoto evento e la musica del creato ci fa conoscere, attraverso il costante incontro fra mondo naturale e storia, una progressiva umana elevazione verso i confini dell’infinito e del divino.
Aurora Gardin
Rovigo, 24 ottobre 2014
Galeotte le sue belle poesie dedicate al Po ( “mistero mi è questo fiume, potenza d’acqua inquieta”), al delta e a Rosapinea (Rosapineta), dove ama fare vacanza. Soggiorni, viaggi che hanno ispirato da sempre le liriche della Toffanin. Ricca vena poetica, 9 le raccolte pubblicate, fra le quali “Appunti di Mare”. Un delizioso volumetto che racchiude “da traghetto a traghetto” la visione di due bellissimi luoghi del Mediterraneo: Tindari e Lampedusa. Percorsi per delineare cammini interiori, le origini, la sacralità, i miti e le tragedie, l’immensità dell’acqua nella magica fusione di acqua, cielo e ignoto. Ricco e raffinato il lessico, eleganti le metafore, reminiscenze classiche, ma anche candore, il quotidiano, le emozioni e attenzione e amore per l’umanità, sacra l’amicizia e l’infanzia.
Una poetessa stimata dal grande poeta Andrea Zanzotto per una “ laus vitae, nei luoghi, nelle fantasie vegetali e nel brillare di gruppi umani.”
Norberto Villa
: I suoi “Appunti di mare” mi creano spazi di libertà inebriante immergendomi
Nel mistero della vera poesia che rivela il cuore dell’uomo, alla luce creante dell’universo, solcato dall’ombra di Dio. Non sono degno.
Marilla Battilana
… ho capito fin dalla lettura dell’Introduzione di Stefano Valentini che si trattava di un’opera decisamente eccezionale. Da ‘donna con la valigia’, certamente, ma anche dotata di una sensibilità e di una cultura tali da permetterti di intavolare un dialogo con i più delicati e sorprendenti aspetti, visioni, particolarità formali o meteorologiche di questi luoghi del Sud che ti hanno affascinata. Mi pare nasca da questo subìto e accettato entusiasmo la canzone dei versi e delle prose che dedichi a luoghi senza dubbio incantevoli per chi abbia un minimo sentimento di attrazione per le cose belle di questa misteriosa creazione di cui facciamo parte.
Ciò che qui arricchisce il tutto – cioè il tuo discorso poetico – è l’originalità dell’approccio alla materia. Non vi si trovano, infatti, nessi con fatti e aspetti troppo personali del vivere, ma il discorso amoroso è intessuto direttamente con i posti visitati e le loro meraviglie di atmosfere, di colori, di forme. Il tutto sorretto da accenni quanto mai parchi alla mitologia dei vari ambienti marini o terrestri materiali evidentemente da una tua profonda conoscenza, non soltanto libresca ma rivissuta, tanto più al contatto con i luoghi ‘veri’ degli antichi miti, con personalissimo entusiasmo.…
Alberta Bigagli
… Trovo che [Appunti di mare] è come un evocare forme poetiche più che usarle e fissarle. A momenti, musicalità da epopea e uso di figure in modo lirico. Questo doppio accompagnarmi produce l’effetto di un canto, anzi un inno. Inno al mare, il nostro mare. C’è in queste pagine infatti il respiro della storia oltre a quello della natura. E la storia è anche identità personale. Un personale che contiene il dramma. Dramma che si afferma nello intercalare delle prose. Dramma per dire “mi annullo in ciò che osservo”. Coerentemente con la stessa poesia. Insomma, lettura fatta con molto interesse anche se il commento è breve…
Premio nazionale 2012 “Leandro Polverini”
1° premio nella sezione poesia metafisica – (25 novembre 2012)
La soggettività diventa strumento per esprimere una propria passione, facendo scattare un coordinamento di processi lirici in termini di sincronia metafisica e non di casualità trasfigurata e levitante, in una chiave più emblematica che memoriale laddove gli appunti di mare miscelano una efficace tensione tra contingenza e oltranza interpretando significativamente il senso postmoderno della raccolta.
XVI Premio internazionale ”Santa Maria in Castello”, Vecchiano (Pisa)
3° premio nella sezione poesia edita in volume – (25 maggio 2013)
Il costante riferimento al mare si risolve in un atteggiamento pànico coerente e concettualmente e formalmente molto interessante: “Io sono scoglio / che incerto del vivere / si agita invano / sono isola / che lontana vaneggia / terra ferma di quiete”.
La catena ponderata, mai causale delle immagini, rivela un sistema di associazioni semantiche caratterizzato da lucidità elaborativa e da coinvolgenti vibrazioni liriche.