Aldo Cervo – Diario pandemico al vento dei fiori
Tra pagine di poesia e di prosa, Diario pandemico è la testimonianza, emotiva e razionale insieme, di un’Anima ipersensibile di fronte all’incombere di una minaccia invisibile, inafferrabile, e tuttavia presente, beffarda persino alle precauzioni adottate per iscansarla. Eppure, in quelle ore di malinconia, di scoramento prossime alla depressione, è la Parola Creativa che assurge a potente antidoto, restituendo alle creature che ne sono dotate e sanno adoperarle la giusta motivazione per continuare a credere nella vita. E’ la parola che ti sintonizza sull’innocenza dell’infanzia, che ti apre all’affetto dei familiari, alla stima degli amici.
Delle liriche costituenti l’arioso volume, la gran parte è stata composta durante la pandemia; e non mancano di quelle selezionate da precedenti raccolte, che per il messaggio veicolato ben si addicono a quello dall’Autrice affidato al Diario. Si tratta, in definitiva, di versi già editi, già ben noti a quegli studiosi che da anni seguono la produzione poetica della Toffanin. Mi riferisco a Silvana Serafin, Mario Richter e Nazario Pardini, voci autorevoli, non a caso citati (tralasciando i tanti minori) più volte dalla Poetessa euganea, che nelle loro letture analitiche si ritrova compresa compiutamente e fedelmente descritta.