L’approdo d’argento
A Michela, per quella filia
tra anime affini
Ti vedo alla processione del santo patavino.
Tu, tua madre, io accanto alla tua premura.
unite tutte al vessillo dell’amore ondeggiante.
alle emozioni dell’ora vesperale.
Ti ripenso in spazi a noi cari
nell’aula-famiglia ove inarchi
il cuore dei ragazzi al suono di valori eterni
loro come corde di violino in assonanza
con te con me di note, insieme a levar lodi
ora a Sebastiano, redento il pane pure ai più umili.
Tutti stretti insieme al vessillo dell’amicizia
dell’amore vibrazioni ancora nel mio scrigno interiore.
E così ti disegno nei tuoi spazi intimi
donna sposa madre figlia
con quel vessillo palpitante nel cuore
irradiato nel sorriso dei tuoi occhi
nei tuoi gesti amabili rassicuranti
devoti alle radici della casa
al domestico cielo dei tuoi affetti
nel tuo-vostro divino procedere
delle ore dei giorni
fino all’approdo d’argento
di questo oggi radioso nel sole
del primo settembre-giorno sponsale
infiammato ora da tutto l’ardore
del navigare insieme alla vela
della speranza e dell’amore. Sempre.
Maria Luisa Daniele Toffanin
1 settembre 2024