Appunti di mare al palazzo Medici Riccardi di Firenze
Appunti di mare
al Palazzo Medici Riccardi di Firenze
La presentazione organizzata dall’Associazione Sguardo e Sogno si è svolta a Firenze il 09 ottobre 2013 presso le sale di Palazzo Medici Riccardi.
Paola Lucarini, presidente dell’Associazione Sguardo e Sogno, dopo i saluti di rito, presenta Maria Luisa Daniele Toffanin, già ospitata a Firenze in diversi incontri organizzati dalla sua associazione e la relatrice Donatella Tesi, nota autrice fiorentina di romanzi (per cui ha conseguito anche il Premio Pen nel 2006) e racconti. Si sofferma poi su una sintetica analisi dei principi conduttori della poesia dell’autrice. In particolare sottolinea la sua fedeltà ai valori più alti e sacri che vivificano la vita quali l’amore per i luoghi, le amicizie, i rapporti interpersonali vissuti con profonda fraternità umana espressi in forma letteraria elegante, trasparente, calamitante, anche in forza di intense vibrazioni sia musicali sia visive. Poesia, dunque, di educazione morale, etica, sociale, proprio quello di cui abbiamo bisogno oggi, che lega direttamente i valori certi e reali della tradizione, attraverso il presente, al nostro futuro.
La Lucarini introduce l’opera Appunti di Mare, ambientati a Tindari-Lampedusa, tragedia dei nostri giorni. Ma sottolinea che l’autrice, pur cosciente dell’oggi nel quale è profondamente ed emotivamente coinvolta, sceglie per innata e naturale vocazione la strada dell’armonia la quale è origine e fine del processo storico dell’umanità. In lei vibra l’innata gioia di appartenere all’armonia universale, il suo sogno assomiglia a quello di Dio, non per nulla dice: “Cieli dove Dio sogna nidi di gioia”. Questa, la sua convinzione ferma e fiduciosa che si sviluppa, approfondisce e dilata in tutta la sua silloge indicando la bellezza della terra e del cielo così come furono e come saranno creati, al di là dell’uomo ma per l’uomo. L’uomo che sa amare come lei stessa ama.
E Paola esalta infine i preziosi disegni che corredano il libro firmati da Marco Toffanin, pittore padovano operante sulle colline di Udine.
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Alcuni disegni di Marco Toffanin che hanno corredato l’opera. |
Prende quindi la parola Donatella Tesi che si inoltra in alcune considerazioni sul percorso di Maria Luisa Daniele Toffanin. La sua poesia nasce sempre da un’osservazione stupita del Creato che si esprime in pure impressioni ricche di riflessioni, cioè di pensiero in particolare su alcuni motivi ricorrenti: 1) il senso del tempo; 2) la casa – cuna; 3) l’amicizia; 4) l’infanzia; 5) il viaggio, temi esistenziali che, condivisi, diventano temi universali.
E cita poesie tratte da varie raccolte che avverano le sue considerazioni. Si sofferma quindi sul viaggio come motivo dominante di “Appunti di mare” nel quale sono riunite due differenti sillogi ambientate ugualmente in Sicilia: A Tindari apparsa nel 2000 e Da traghetto a traghetto per non morire, composta poco dopo, percorso verso-in Lampedusa.
Nella prima raccolta ritroviamo il noto sentire poetico dell’autrice: l’emozione di fronte alla bellezza del creato che genera pensiero, riflessione e, ancora di più, stupore metafisico. Le immagini sono sospese, fuori dal tempo, rivelazioni ultraterrene e forme di un Oltre dove si intravede l’Eterno. L’attimo della visione è immobile, un istante di pura poesia nel quale il verso è solo strumento della rivelazione stessa.
Nel secondo viaggio Da traghetto a traghetto per non morire, molto più complesso e articolato, non appaiono solo liriche, ma anche brevi prose a commento e approfondimento dei contenuti, che aggiungono maggiore spessore e respiro poetico. Il percorso racchiude vari giorni intercorsi dall’arrivo a Lampedusa alla partenza e il traghetto e l’isola stessa diventano metafora dello staccarsi dalla terra- ferma, cioè da un mondo reale per inoltrarsi in quella sfera metafisica che in queste liriche arriva al culmine in un “crescendo” mistico che va verso una visione cosmica del Creato.
Le liriche si snodano in questo notturno procedere cercando di trovare significati e risposte all’apparente caducità che ci circonda. Ma il senso di questo procedere si trova nella pienezza luminosa del notturno nel quale il Creato si conferma certezza divina. Tale senso esistenziale si completa e amplia nella compresenza di spazio-tempo diversamente coniugati nell’aprirsi del mattino, nel procedere dei giorni, nell’allargarsi ai rapporti umani, nel dilatarsi delle ore crepuscolari, nell’ascolto delle voci, dei suoni, dei voli in particolare degli uccelli, in una ricerca di risposte sempre al significato della vita in un inno conclusivo alla poesia: il nostro viaggio possibile verso l’infinito e il divino perché “tutti gli esseri viaggiano / in modo differente verso il loro Dio. / … Solo l’uomo possiede la parola / per cercare la luce / o viaggiare verso il paese / che non ha echi del nulla” (Jorge Carrera Andrade). Spezza l’armonia tra mare, cielo e terra la consapevolezza che esiste un’altra Lampedusa, un’isola stravolta da un dramma atroce, una terra dove sono sbarcati “Caronti e Caini”, una terra diventata cimitero di poveri disperati, un dramma che proprio in questi giorni è pietra tombale pesantissima sui nostri cuori. Ma la vocazione all’armonia come consolazione al dolore, come messaggio divino in cui ritrovarsi uomini, ripercorre l’ultima parte del libro e così il viaggio si chiude con un canto perenne alla vita, ai valori eterni che non cambiano e non passano ma rimangono immutati per sempre.
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da sx: Maria Luisa Daniele Toffanin, Donatella Tesi e Paola Lucarini per la presentazione del libro Appunti di Mare. |
La Tesi riporta, in conclusione, le parole dell’autrice: c’è un’attesa di speranza di vita che non muore, ma continua a vibrare luminosa, con una panica forza d’amore, nostro conforto, premura divina, fino ai bagliori di una nuova alba. E tutto così ha un senso, una risposta ricomposta in un progetto di luce infinito che coinvolge il Creato oltre il visibile.
Anche il viaggio dell’Autrice finisce: tensione e ricerca della sua origine attraverso la parola, “mentre Lampedusa lontana ormai sgradina a balze di rocce precipitando in abissi di azzurri cristalli”.
La continuità fra questa raccolta e le altre della Toffanin, non è soltanto ispirata all’amore per la propria terra, la sua civiltà, i suoi abitanti, ma soprattutto dalla visione spirituale e chiara della vita, con il desiderio di coglierne il segreto mistero, ciò che è sacro e invisibile.
L’incontro, vissuto con viva partecipazione da Paola Lucarini e Donatella Tesi, è vivificato dalla lettura di diverse poesie da parte delle stesse, alternata a quella dell’autrice che approfondisce anche l’occasione di alcuni testi e il senso delle parti in prosa in un rimando con le relatrici. Alcuni interventi dei presenti mettono a nudo il fascino paesaggistico del mare ma anche le sue diverse valenze come luogo della nascita della vita, passaggio della storia, legame-lotta fra i popoli, eterna avventura che conquista l’uomo in un orizzonte infinito.
Così si conclude in atmosfera marina il bell’incontro organizzato da Paola Lucarini nella preziosa cornice di Palazzo Medici Riccardi.