Il “gioco” della parola creativa: Officina di poesia – Punti di Vista n. 45/2005
di Fabiana Barbieri
Pubblicato in Punto di Vista nr.45/2005
Un esperimento
con la poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin
e il musicista Luca Brunoro
I bambini del 2000 entrano più precocemente in contatto con la scrittura; già in età prescolare sono stimolati a comprendere quegli innumerevoli segni sulla carta e spesso ne anticipano il significato usando le loro conoscenze del mondo e le loro esperienze. Formulano ipotesi e via via si avvicinano quasi spontaneamente alla lingua scritta e alla sua struttura.
Quando entrano nella scuola Primaria finalmente conquistano l’abilità del leggere e dello scrivere con un coinvolgimento totale della persona: mente, cuore, occhi, ma anche e soprattutto attenzione, concentrazione e conoscenza. Un processo complesso che apre loro nuovi orizzonti e li rende consapevoli del potere della lingua come composizione. Per rendere la scrittura un evento significativo e gratificante per i ragazzi è indispensabile dar loro la possibilità di usare questo mezzo per esprimere idee, pensieri ed emozioni, per comporre per sé, per spiegare, per capire e per riflettere. Oggigiorno la televisione propone ai ragazzi cartoni animati, pubblicità, reality show, la nostra società dai tempi frenetici e dai ritmi convulsi favorisce la comunicazione a suon di messaggini e di e-mail.
Mentre la scuola convoglia le risorse di bambini soprattutto in direzione del testo narrativo, trascurando la poesia. In realtà “insegnare poesia” fornisce ai ragazzi le occasioni per trasmettere qualcosa di originale, di strettamente personale, usando la scrittura in modo insolito e sorprendente. Ai ragazzi delle classi quinte della Scuola Primaria “G. Marconi” di Marcon (Venezia) è stata offerta proprio questa possibilità: giocare con le parole per dire cose belle, trovare termini nuovi per dichiarare ciò che si ha in mente; esercitare la propria immaginazione per vedere il mondo con occhi diversi. È stato così avviato un “laboratorio di poesia” dove la sola ricetta era la motivazione visto che i veri protagonisti erano loro, i bambini, e che l’insegnante fungeva solo da stimolo/guida per aiutarli e sollecitarli a scrivere offrendo loro spunti, idee, esempi pur lasciandoli liberi di comporre come meglio credevano. Da questa esperienza non dovevano nascere nuovi poeti né nuovi talenti, ma dovevano crescere bambini capaci di esprimere attraverso le parole paure, gioie, emozioni. Un percorso durato due anni scolastici, iniziato quasi per gioco, partendo dalle idee dei bambini per giungere a scoprire le grandi potenzialità delle parole. Giocando per creare filastrocche, rime, boule de neige, acrostici e calligrammi divertendosi con le similitudini e le metafore, scoprendo assonanze, allitterazioni e onomatopee. Un viaggio alla scoperta di quanta sia bello comporre senza seguire sempre le regole del linguaggio di tutti i giorni. I ragazzi nel tempo hanno così capito che scrivere non era un compito ingrato e faticoso, ma uno strumento per dichiararsi, un fantastico elemento creativo. Degna conclusione di un percorso così articolato non poteva essere che un incontro con un poeta, esperienza questa attesa dai bambini con grande emozione ed entusiasmo.
Grazie alla collaborazione della Biblioteca di Marcon e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura sono stati organizzati tre incontri nello stesso ambito scolastico, nei mesi di Marzo e Aprile. Questi incontri, avvenuti con la poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin, si sono rivelati, per i ragazzi, di grande impatto emotivo un po’ per la carica di energia e il carisma insito nella persona stessa, un po’ per l’efficace presenza di Luca Brunoro, un musicista che collabora con lei da anni, che ha messo in evidenza gli aspetti della ritmica e della metrica nel testo poetico. Nelle tre mattinate la poetessa ha letto agli alunni alcune delle sue poesie tratte dall’opera Dell’azzurro ed altro. Sono state scelte poesie vicine agli interessi dei bambini, poesie toccanti che attraverso i loro versi hanno tradotto pensieri in immagini, poesie scritte per fissare dei ricordi e ritrovarli nel tempo, poesie facili da comprendere pur nella profondità dei temi trattati: l’inno alla natura, agli affetti familiari e al sentimento dell’amicizia vera e profonda che riempie e dà senso alla nostra vita. Il coinvolgimento dei ragazzi è stato totale e del resto l’esperienza della Daniele Toffanin come docente, non poteva che esserle di aiuto proprio in questa occasione; ha catturato l’attenzione dei ragazzi con la sua pacatezza e l’eleganza dei suoi gesti, con la lettura delle sue poesie alternate a racconti d’esperienze personali, ha usato sempre termini di facile comprensione, è stata chiara ed efficace in ogni suo intervento e ha trasmesso ai ragazzi l’importanza di alcuni valori che oggigiorno si stanno un po’ perdendo.
Ha donato un po’ di sé e i bambini lo hanno compreso. Sono stati proprio loro, unitamente all’insegnante, a chiedere un ultimo incontro presso il “Centro Culturale De Andrè” di Marcon, la sera, insieme ai genitori affinché anche loro potessero condividere questa opportunità. L’obiettivo di quella serata era dar modo ai ragazzi di porre alla signora Daniele Toffanin alcune domande relative alla sua opera e alla sua esperienza di scrittrice, declamare alcune nuove poesie e presentarsi come protagonisti leggendo delle poesie da loro stessi composte. Una occasione appagante per i ragazzi, docenti e genitori che hanno goduto di un momento di comunione un po’ insolito ma senza dubbio stimolante.