Premi letterari in sillogi inedite e poesie singole

Maria Luisa Daniele Toffanin

Premi letterari conseguiti con sillogi inedite o poesie singole

Sillogi inedite

1997 Diario Azzurro e Sottovoce a mia madre
Atheste, Este
3° premio
1998 Dissonanze
Val di Magra – Micheloni – Aulla
3° premio
1998 Acquarello
San Benedetto Senior – Chiusa
3° premio
1999 Premio Tanzi, Siena Finalista
2000 Appunti Liguri
Il Golfo – La Spezia
Segnalazione
Di Benedetto – Pesio Medaglia d’argento
Cinque Terre – La Spezia 2° premio
Iniziative letterarie – Segrate 2° premio
Fiera di Casalguidi – Serravalle Finalista
2000 A Tindari
Calabria ed. – Patti (con pubblicazione)
1° premio
Per Colli e cieli insieme mia euganea terra
2001 Premio
Internazionale di Poesia e Narrativa “Cinque Terre” – La Spezia
Premio speciale della giuria
Il Portone – Pisa Segnalazione
Ibiskos – Empoli Finalista
2002 Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Cinque Terre” – La Spezia Premio alla carriera
2002 Venafro Finalista
E così mi ritorni a Primavera
2002 Penisola Sorrentina Finalista d’onore
2002 Padre Pio – Patti 1° premio
2002 Val di Magra – Micheloni 5° premio
2002 Il volto della natura – Vicenza – Haiku 4° premio
Pause liguri
2005 Premio Letterario Internazionale “Maestrale” – Sestri
Levante
3° premio
2007 Armonie d’attese Segnalazione
Speciale Premio Renato Giorgi – Sasso Marconi (Bo)

Ne La stanza bassa di Maria Luisa Daniele Toffanin colpisce il ritmo dolce – e allo stesso tempo cadenzato – che l’autrice, abile scalpellina del verso, riesce a infondere a componimenti di lunghezza variabile,
spesso di notevole estensione e dal tono leggermente cantilenante, grazie alle frequenti ripetizioni e alle anafore che arricchiscono il tessuto del testo con richiamai e parole piane, pensate proprio per essere cantate.
La raccolta, una sorta di poemetto diviso in quattro sezioni strettamente legate tra loro, presenta unità strutturale e di contenuto: il tema trattato, l’attesa, ben si presta alla dilatazione della dimensione temporale che sembra annullarsi in un eterno presente che aspira all’Evento – simbolicamente una nascita o una rinascita –
mediante la sospensione dei luoghi, imprecisati o comunque riconducibili a qualche veneto mitico, leggermente nebbioso, quasi si trattasse di un non luogo dal sapore fiabesco. È qui che avviene il fatto poetico, in
una stanza bassa (forse l’interiorità) da cui il titolo, utero del mondo e ricettacolo della sospensione dell’Essere. In un eterno attendere. Da un punto di vista simbolico, Toffanin fa riferimento a figure fortemente evocative, quali la madre – magistra – regista, che tutto regola e tutto sa, o a sfumati ricordi di presepi e statuine viventi in processione, come a regolare un mondo altro, nato per necessità di poesia.
Piace dei testi l’aspetto formale, calibrato nelle pause e nei respiri, necessariamente armonico per governare una materia in divenire, l’universo emozionale di cui la stessa autrice parla in uno dei componimenti più riusciti, e nell’intera prima sezione, la più matura
per scelte stilistiche e tono vibrante.
Da segnalare inoltre la voce narrante, spesso indeterminata, un Io che tende alla con-fusione con un Noi che ascolta, per assuefazione di vissuto e complementarietà emotiva.
Una silloge riuscita, dunque. Capace di creare un filo diretto, comunicare. Cosa che spesso la poesia rinuncia a fare, per dolorosa scelta o per esaurimento di se stessa. Qui no. L’emozione c’è, tutta. E viene da pensare a Turoldo. Alla grazia del linguaggio. Al rispetto di chi legge. (Fedeli)

2008 Premio nazionale Histonium – Vasto – Premio speciale del Presidente

La poetessa rivive indimenticabili momenti dell’infanzia, fissando nell’immagine della “stanza bassa” il luogo dell’attesa per la nascita del fratello, muovendo da esperta regista i fili della memoria, rinati in parole-burattini, e recuperando “messaggi-segni / proiezioni per nuove dimensioni / sul muro del futuro”, al fine di custodire il sapore vero del tempo e degli eventi e di innalzare “altari di poesie / sull’orlo del naufragio dei giorni”

20082009 Di luna in luna
6° Concorso Internazionale di Poesia-Atori per l’Europa – Ibiskos – Empoli (Fi)

Il Portone – Pisa

IV premio – Premio Internazionale di Poesia e Prosa – XIX Edizione – Città di Pomezia (Roma)

Finalista

Finalista

4° premio

Da traghetto a traghetto
2010 Premio Nazionale di poesia “Alessandro Tanzi” VI edizione – Contrada della Tartuca – Siena Finalista
In un antro di vetro
2010 Premio La Nuova Tribuna Letteraria – per l’inedito
Florilegi femminili controvento
2010 Premio Internazionale di Poesia e Prosa – XX Edizione –
Città di Pomezia (Roma)
5° premio
2013 Premio Internazionale di Poesia e Prosa – XXII Edizione
– Città di Pomezia (Roma)
3° premio
2014 Premio Carrera Finalista
2014 Il Litorale

Sapientemente divisa in due sezioni per descrivere il periodo gioioso dell’infanzia e quello, ricco di gioie e venato di dolori, della maturità, l’opera dell’autrice lascia capire l’elaborata raffinatezza espressiva nel
binomio coesistente tra chiarezza della forma e complessità delle emozioni.
L’amore, l’amicizia, la nostalgia, il rimpianto, ma anche il forte senso di gratitudine verso le care figure femminili che hanno reso possibile la composizione di
questi versi, riecheggiano lo stile classico di grandi autori, quali Carducci, Pascoli e D’Annunzio: l’autrice è particolarmente attenta agli effetti fonici e maestra nel trarre dal linguaggio echi sonori e musiche verbali. Anche la scelta di vocaboli inconsueti, ora tecnici, ora letterari e preziosi, risponde principalmente ad esigenze foniche. L’essere umano, la donna, da bambina, a fanciulla, a madre, a nonna, vive, riceve amore, dà gioia non come essere a se stante, ma come elemento della natura, dentro la natura, in simbiosi primordiale con la natura: “… manina di tenere foglie”, “ghirlande di mani”, “volti di albicocca e pesca”, “gote-turgide albicocche”, “turgida di grappoli”, “… sei nell’azzurro e nel giallo delle pansè … sei nell’occhio vispo del pettirosso”.

Per l’autrice la poesia è un modo per esprimere gioia, ma anche razionale e cosciente accettazione della morte, della mancanza, del cambiamento, la poesia insomma è un dono, una prerogativa di cui lei può usufruire per “trasformare il vivere in parola /tristezza, conforto, sorriso, allegria” e per trasmettere, accanto alle  inevitabili, spesso inspiegabili e insondabili sofferenze che la vita ci riserva, un messaggio finale di fede e di speranza: “… non sono sola: continuo a coltivare / nelle aiuole del cuore i tuoi fiori di vita”.
(Massa, 4 maggio 2014, Membro di giuria prof. Elena Bologna)

2° premio
2014 Premio Carrera [silloge completa] Finalista
Segreti Casentini ed oltre a primavera
2014 Il Portone – Pisa 5° premio
2014 Premio Letterario Casentino

La natura è fonte d’ispirazione per la poetessa che ammira gli affreschi a cui danno vita i paesaggi, e sente nascere e crescere dentro di sé un sentimento di gioia e di allegria in cui sembra sciogliersi ogni tormento. La lirica si sofferma a descrivere vigneti, uliveti, rocce,
calanchi: scene campestri che danno refrigerio all’anima cosicché il loro fluire ed espandersi sembra quasi una magia. Il linguaggio poetico è semplice e diretto, il verso breve conferisce al testo un ritmo rapido e veloce.

Menzione d’onore
L’attesa perlata di stelle e rugiada
2014 Premio Angelo Musco – Milo Classificata tra i primi tre
Sottovoce a te madre
2015 Il Portone – Pisa
Questo l’inizio della plaquette che già tiene in sé un climax ascensionale, un abbraccio alla terra e alle sue storie, per trasferirle là dove Lui tutto contiene «in un eterno celeste presente». Come a contraddire il potere della morte, come a sconfiggere la tracotanza del tempo che tutto travolge e tutto fagocita in un inarrestabile ritmo disumano. Un Lui salvatore e riparatore delle
sottrazioni a cui il terreno ci sottopone; quelle sottrazioni che ci procurano dolori indicibili dacché tali mancanze vorremmo che non arrivassero mai, fino al
punto di pensarle e di vederle eterne: hai tali e tante età / da non avere età. / Mater mea / senza tempo / ami la vita.
Sta qui la grandezza di questa silloge, in una simbiotica fusione di cielo e terra, di Thanatos e Eros, di vita e morte; di quiete e dolore in questa dualità fra luce
ed ombra, in questa scalata verso la luminosità del Cielo che, come preghiera, annulla ogni spigolo dell’umano vivere: E il tuo albicocco in umana forma / vive rivive anche in una favola / in volo verso il divino schermo / ché tu la legga nei cenacoli del cielo / come meraviglia rifiorita sulla terra
Poesia di catarsi, di rugiadosi petali, di armonie: Così allora che tu ti spegnesti / catarsi e armonia mi infuse il verso / e mi colmò il vuoto dell’assenza / di rugiadosi petali./ Con la parola ti rievocavo / e mi apparivi viva accanto / in queste pagine che Sottovoce ti allego / da leggere in comunione con altri / che abitano con te il cielo…
Poesia che dice di momenti di grande resa lirica, di effettiva efficacia poematica, in cui la parola si scorcia o si allunga, si smorza o si rattiene, per seguire l’impeto di un fiume che romperebbe gli argini se non fosse sorretto da un robusto stilema. E anche se la Toffanin riesce ad allungare sguardi verso eteree ed edeniche soglie di fede, lo fa sempre partendo dalla coscienza della ristrettezza del vivere; dalla visionaria verità di una vita bruciata: Ormai il vero scopre se stesso / Lo sento, mi urla impietoso che / La vita intera è infine bruciata. / Resta solo un fascio minuto / D’esili raggi di sole. // E si
leva un vento mesto / Un lieve piangere di foglie / Un’ala grigia di presagio
.
Ed è la natura a farsi interprete prima nelle vicende della Nostra. Una natura che prende per mano l’Autrice e l’accompagna in un autunno che tanto sa di redderationem, di ultimazione, dove «Struggente è il vano nutrirti / d’amare illusioni, vuoto / scavato dentro da non saziare più».
Un poema alla madre i cui versi si intersecano in agili e apodittici costrutti, per agguantare gli abbrivi emotivi che ne fanno una voce di ontologica plurivocità.
Un poièin estremamente suggestivo e carico di motivazioni umane, di affondi naturistici contaminati per cromie e simbologia esistenziale. Un poema il cui titolo – Sottovoce a te madre – fa da prodromico ingresso ad una storia verticale e orizzontale per la sua polivalenza. Uno spartito di polisemica significanza dove ogni elemento che lo compone fa parte di un tutto organico e circolare: vita morte vita. Sì, proprio vita! La sua irripetibile casualità, la sua unicità e bellezza dominano in questa vicenda umana illuminata da squarci di cielo, voci di mare, gridi d’amore: Passero triste / nelle ore lunghe di grigi tramonti. / Aquila audace / felice a sconfinare nuovi orizzonti.
// Così rimarrai negli occhi del cuore.
2° premio
Magie di attese

2016
XXXVII Premio Nazionale di Poesia e Prosa Il Portone, Pisa

Spiritualità, passione, amore, affetti, vita, natura. Si racchiude in questi giochi di polisemica significanza, si dipana su queste note di perspicua rivelazione significante la silloge della Toffanin. Divisa in due sezioni di diacronica valenza, arricchita di allunghi emotivi, di coinvolgimenti fonosimbolici e di sinestetiche incursioni, riesce a dare corpo ad un
crogiolo interiore che scalpita per uscire. E il tutto è controllato da argini di tale spessore lessico-verbale che non permettono ai sentimenti di tracimare in campi di pleonastico verbalismo, di decadente sentimentalismo;
tutto è controllato, tutto è vissuto con la vivezza icastica di un’autrice adusa alla scrittura e all’impiego di trionfi naturali a livello panico-esistenziale. Magia di attese, il titolo. Attese e magie di nuovi arrivi; di nuova vita; di nuove e plurali intimità affettive che nel fondo della poetessa si affidano ad un linguismo nuovo, moderno, incisivo, seppur tipico della sua scrittura; un linguismo fluente, armonico, compatto, conciso, impreziosito da univerbazioni di plurale connotazione visiva: forma-teatro, arte-catarsi-emozione, fascino-limite-misura… Il suo ‘poema’, pur partendo da un quotidiano registro di stampo eliotiano, riesce ad elevarsi ad una spiritualità che tocca orizzonti azzurrati di cielo.
(Nazario Pardini)

2° premio

La stanza alta dell’attesa tra mito e storia
2017 III Pietro Carrera – Catania Segnalazione di
merito/Finalista

Matteo e Gigetto il rospo di mare
2016 XVIII Città di Rovigo – Motivazione
Un bambino speciale, una storia incantata sulla riva del mare.
Racconto descritto in forma scorrevole, con frequente ricorso al dialogo, a carattere istruttivo e spiritoso.
Segnalazione di merito

Dal fuoco etneo alle acque polesane
2017 Premio Teatrale Angelo Musco, Giardini Naxos

La silloge di Maria Luisa Toffanin, Dal fuoco etneo alle acque polesane, si presenta quale sinergica trasposizione poetica di un percorso spazio-temporale che coinvolge la Sicilia e il Veneto, proposto nell’espansione empatica che si genera tra gli ambienti naturali e il sentire della poetessa che, con pregnanza semantica, sa trasferire il
pathos vissuto in versi di eccezionale bellezza, grazie anche ad un ritmo sapientemente cadenzato, che coinvolge appieno il lettore.
(Francesca Luzzio)

1° premio

Casa in mezzo al prato
2018 Pietro Carrera – Catania Finalista

Poesie singole edite ed inedite

 1997 “Trame di pensiero”: 2° premio – Maggio Pontelongano – PontelongoPer quanto l’autrice usi spesso un linguaggio figurato, vi è nella sua poesia la tendenza pittorica, qui diluita poiché il testo è portatore di significati esistenziali. Non mancano però belle intuizioni – per esempio il verso “come ramo di glicine ritorto” – che conferiscono al suo stile un’impronta decisamente personale.

1997 “Ritorno”: 3° premio – Virgilio Tiziani – Feltre

1997 “Per sua terra di vita”: 2° premio –
Campagnola di Brugine (con motivazione)

1997 “Dedica”: Premio Piron – Cittadella (segnalazione)

1997 Antologia “Templi di Pestum”: Premio O. De
Gennaro (segnalazione)

1998 poesie varie: Premio Poeti veneti emergenti –
Cittadella

1998 “Tre poesie”: Premio Maestrale S. Marco  –
Sestri Levante (segnalazione)

1998 “Ci sarà un dove”: diploma d’onore – Poesia
religiosa di Taranto

1998 “Tre poesie”: diploma di merito – Arte –
Poesia – Montepulciano

1998 “Tre poesie”: finalista – Mottola – Lentini

1998 “Su orme di un gioco di tastiera”: 1° premio – Centro sociale ZIP – Padova

L’autore evoca in versi suggestivi e allusivi una musica che si fa ricordo di una presenza altera che con un tocco maestro accanto a lui guidava “i tasti acerbi”. La musica si allarga a cose e colori dell’animo che tornano a memorie familiari avvolte in una atmosfera “decadent”.

Ma tutto è come sussurrato nel segreto, nell’oscuro, nel silenzio. Sempre riuscite le immagini e in particolare quelle finali dove la contrapposizione tra passato e presente raggiunge effetti di indubbia efficacia. Buona la tecnica del verso che conosce la regola fondamentale: “poesia è soprattutto musica”.

1998 “Il tempo delle assenze”: 2° premio – Santa
Margherita – Baccano d’Arcola

1998 “Scorre l’argento vivo”: segnalata – Antifonie
– Montepulciano

1998 “Dal cuore di sua terra”: (2 poesie) 3° premio – Puglia viva – Foggia

Poesia di emozioni e di immagini precise, anche con lieta armonia per affondare le radici nel cuore della terra. E magnifica l’ideazione di rosa fiorita, che ristora l’amaro deserto.

1999 “Su orme di un gioco di tastiera”: 1° premio –
Ninfa Camarina – Vittoria

1999 “Nel chiostro del silenzio”: 3° premio – La
Magra – Micheloni – Aulla

1999 “Su orme di un gioco di tastiera”: 1° Premio – Premio Nazionale “Ninfa Camarina”, Città di Vittoria
(premio già inserito nel sito sotto le poesie edite ed inedite):
Sintesi armonica in cui stile, sentimento, ragione, si
fondono in un sapiente intreccio, creando melodiche sonorità, evocate e quasi percepite, in un verso dal tono cadenzato e dal ritmo felice.

1999 “Dolce rituale”: 3° premio – Laguna Veneta –
Colonna Edit.

1999 “Il tempo delle assenze” e  “Trame di
pensiero”: 5° premio – A. Pontedera –  Pontedera

1999 “Questa sera di luna azzurra”, “Settembre”,
“Assonanza pura” e “Su orme di un gioco di tastiera”: 6° premio – concorso Gronchi – Pontedera

1999 haiku: 1° premio – Primavera Haiku – Grillo –
Milano

1999 “La danza della gioia”: 1° premio – Duse –
Cittadella

1999 3 poesie: finalista – Patti

1999 “Se ripetono i figli quei sentieri” e “Nel tuo
aquilone azzurro”: finalista – Terni

2000 “Lungo l’arena”, “Questo andare” e “Ciottoli”: segnalata – Cuore di Tenebra

2000 “A ridare acqua di luce”: Premio Speciale Amministrazione comunale di Vittoria alla poesia – Premio Nazionale “Ninfa Camarina”, Città di Vittoria

(premio già inserito nel sito sotto le poesie edite ed inedite):
Scritta sotto l’onda di una profonda emozione presenta le immagini senza sbavature sentimentali, con un crescendo implacabile che, dalla pura denuncia, giunge alla rappresentazione viva del fatto. Utilizza la
puntualizzazione folcloristica a sostegno dell’immagine dell’ambiente.

2000 “Casa – cuna”: segnalata – S. Maria della Pace
– Tremestieri

2000 “Se ripetono i figli quei sentieri”,
“Ciottoli” e “Oscillano i giorni”: diploma di merito – Europa – Firenze

2000 “Non c’è azzurro”, “Tu foresta di castagne” e
“Tra i castagni un’ala” : 6° premio – Bargagna –  Pontedera; Concorso Gronchi – Pontedera per altre 3 poesie

2000 “Sono”: 2° premio – 3° Edizione Premio Poesia Eugenio Mazzinghi – Campi Bisenzio

In questa poesia, di carattere panteistico, che molto ricorda i poeti sudamericani, la poetessa si identifica, anzi si immedesima nella natura: ed è ora una ninfea salmastra, che al mattino apre i suoi petali di luce e a sera il sogno è già scomparso; ora un’onda che insegue il mare e muore sulla battigia.

Un senso di smarrimento di fronte alle risposte mancate, ai segni oscuri del creato, la pervade. E ciò in aperto contrasto con la visione incantata della natura.

2000 “Nel chiostro del silenzio”: 3° premio –
Santuario S. Maria in Arcagna – Montanaso Lombardi (Lodi)

2000 “Per sortilegio”: 6° premio – Mirto – Alcamo

2000 “Era il tempo”: 1° premio – Secondo Premio
Nazionale di Narrativa e Poesia “Arrigo Boito” – Catania

2000 “Sono”: 2° premio – ZIP Padova

Bene è reso lo stato d’animo dell’autrice che è come perplessa, alla ricerca di “riposte” che il mare incantato di Liguria le sembra negare, nonostante ella tenti quasi un’immersione panica in esso, facendosi onda e ninfea. La risposta le sarà data dal sole? La lirica mette in luce una buona tecnica del verso costruito attraverso una fitta rete di richiami fonici e di fonosimbolismi.
Delicate le immagini marine.

2000 “Nell’ora dei miti”: 3° premio – Verri – Ornago

2000 “A ridare acqua di luce”: premio speciale –
Ninfa Camerina – Vittoria

2000 “Sono”: 2° premio – San Teodoro – Patti

2000 haiku: 1° premio – Fiore di luna – Bastremoli

2000 “Dall’animo bambino” – segnalata – S. Croce –
Taranto

2000 “Sono”: segnalata – Poetando insieme – Recoaro

2000 “Sono”: segnalata – Nuova Tribuna – Padova

2000 “Sono”: menzione d’onore – D’annunzio e Minchetti – Pescara

2000 “Sono”: 1° premio – Città di Rotello – Rotello

L’autrice rivela un’acuta capacità di introspezione e di riflessione esistenziale diluita in un contesto ambientale che è eco profonda dei suoi pensieri e della sua ricerca interiore. Il dettato lirico è sostenuto da un nitore formale considerevole ed estremamente incisivo.

2000 “Mia vigna amica”, “A te mi porta” e “Al
poeta”: 2° premio – Peltuinum – Prata Ansidonia

2000 “Sono” e “Era il tempo”: finalista – Arte –
Poesia – Montepulciano

2000 “Era il tempo”: 2° premio – Concorso Nazionale Adsint Poesia e Racconto – Milano

Il ritmo si dispiega tra endecasillabi e ottonari: è una meravigliosa marina ed i versi, più del pennello d’un pittore impressionista, danno, vivace, il movimento di vele, di onde, di risacca.

Magistrale la chiusura: la penultima strofa di colpo muta la prospettiva, ancora utilizzando un’immagine “… la barca rovesciata / deserto l’arenile”. L’ultima strofa risolve il nodo emotivo: “E fu il tempo di partire… / amaro il mare / ancora sulla pelle”.

2000 “Colloquio”: 2° premio –  Amicizia-Restivo –
Palermo (con motivazione)

2000″Siete voi”, “Trame di pensiero” e “Venezia non
morire”: menzione speciale – Campania-Bufalino – S. Cipriano d’Aversa

2000 “Venezia non morire” e “Fiume gigante”:
segnalata – Concorso artisti veneti emergenti –  Cittadella

2001 “Auspicio”: segnalazione Premio Internazionale di Narrativa e Poesia “Giorgio La Pira” – Centro Studi “G. Donati” – Pistoia

Sequenza sapienziale di immagini, portatrici di profonda rivelazione, diffusa, afferrabile quasi, partecipante all’opera straordinaria della natura che rinnova ogni gesto essenziale di vita.

Costante esplorazione della forma, in un dire alto, non privo di una sua elevatezza di visione ma, a suo modo, anche esibizione di un linguaggio che si inoltra in una moderna fruizione del classico con sovrabbondanti pose
manieristiche e qualche aggettivo di troppo.

È presente comunque la metafora-auspicio che si stempera nella leggerezza del pensiero, sottoposto alla chiaria della luce vivificante.

2001 “Incantesimo”: 2° premio – S. Teodoro – Patti

2001 “Al poeta”: 4° premio – Ruggero II – Roma

2001 “Il filo ancora caldo”, “Al poeta” e “A te che
hai mutato spazi di vita”: 6° premio – Bargagna -Pontedera

2001 5 poesie: segnalata – Silone – Parma

2001 “Convertimi all’amore”: segnalata – S. Croce –
Taranto

2001 “In stanze della vita”: segnalata – Stagionaglia – Sermide

2001 “Sono” e “Al poeta”: finalista – Nepi – Roma

2001 haiku: 5° premio – Pontedera

2001 haiku: finalista – Grillo (con motivazione)

2001 “Sono”: 3° premio – Città di Pompei – Striano (NA)

Dinanzi alla contemplazione del mare e al potere di magia che esso esercita con suo ignoto quale grembo immenso della vita la poetessa si spersonalizza, oblia
la sua specifica identità di essere superiore e si trasforma in una compenetrazione e sintesi di elemento panico, ninfa salmastra, onda schiumata d’ansia. Delusa dalla mancata conoscenza dell’ignoto destino, ritorna ad essere donna, che aspetta dal sole al suo interrogativo la risposta chiara.

2001 “Frammenti oltre l’umano”: 2° premio – I portici – Bologna

2001 poesie varie : 6° premio – Vernato- Arte – Biella

2001 “Non sei più” : segnalata – Caprara – Ronchi d’Ale

2001 “Era il tempo”: finalista – Giulietta e Romeo
– Montorso

2001 “Al poeta” e “Era il tempo”: 4° premio – Rocco
Certo – Tonnarella

2001 “Al poeta”: 1° premio – Sorrentinum – Patti

2001 “La luce d’oro” e “Su orme di un gioco di
tastiera”: segnalata – S. M. in Castello – Vecchiano

2001 “Lungo l’arena” e “Questo andare”: 5° premio – Città di Pinerolo

2001 “In noi rimane l’attimo”: 3° premio – Bufalino – Campagna – S. Cipriano Aversa

2001 poesie varie: premio dei lirici greci – Penisola Sorrentina – Sorrento
Ninnj Di Stefano Busà
… ho dato un voto alto perché pienamente convinta del tuo buon livello lirico… con i complimenti più sinceri.

2001 “Incantesimo”: 2° premio – Le Groane – Arese

2001 poesie varie : finalista – Verso il 2000 – Salerno

2001 “Frammenti oltre l’umano”: 2° premio – Val di
Magra – Micheloni

2001 “Auspici: segnalazione – La Pira – Donati –
Pistoia (con motivazione)

2002 “Non sei più”: 3° premio – Echi della XXXII
Primavera Strianese – Striano

La poetessa, presa dalla morsa del dubbio e del mistero, mai chiariti per la scarsa luce, che ci mandano le stelle smunte, chiede all’amica del cuore, che ora riposa con i suoi pensieri se è destata da nuova alba e se gode dell’infinito orizzonte doro, che richiama gli amati girasoli, e se l’Oltre è lucente in slarghi d’azzurro. Chiude la lirica con la speranza che questa sosta e attesa non siano illusione, ma la certezza di rivedersi al consueto angolo del sole.

2002 poesie varie: segnalazione speciale – Silone – Parma

2002 “Su orme di un gioco di tastiera”: segnalata –
Città di Rovigo – Rovigo

2002 poesie varie: finalista – Mazzinghi – Campi – Bisenzio

2002 poesie varie: segnalata – Silarus – Battipaglia

2002 “In un antro di vetro”: segnalata – Premio
Internazionale di Poesia “Succisa Virescit” – Centro Culturale Paideia – Cassino

2002 “Quel divino segreto di luce”: segnalata – S. Croce – Taranto

2002 “Per chi a sera vacilla”: menzione d’onore – Amicizia – Restivo – Palermo

2002 “Era il tempo” e “Tra castagni un’ala”:
segnalazione – Castagno di Poesia – Castagno

2002 “Frammenti oltre l’umano”, “Nel tuo aquilone
azzurro”: 5° premio – Rocco Certo – Tonnarella

2002 “Magica luce”: segnalata –  Dolo Scrive e
dipinge – Dolo

2002 “Frammenti oltre l’umano”: premio speciale
della giuria – Premio Nazionale Histonium – Vasto

Si respira un’aura di raccoglimento e di preghiera in questi versi che, mentre descrivono lo stupore della poetessa nella contemplazione del tempio sacro, incastonano una figura, a lei cara, i cui occhi scolorano “oltre l’umano”.

2002 3 poesie: menzione speciale – Fitel nazionale

2003 poesie varie: 5° premio – Primavera a Rovolon

2003 3 poesie: finalista – Abazia Cistercense – Lodi

2003 “In un antro di vetro”: segnalata – Premio Vigonza

2003 “Una fune di giovani parole”: segnalata – Restivo-Amicizia – Castelbuono – Palermo

2003 3 poesie: 3° premio – La Campagna Toscana –
Tavernelle

2003 poesie varie: segnalata – Silone – Parma

2003 “Magie di campo”: segnalata – I fiori di campo
– Londriano

2003 “Oltre le colonne”: segnalata – Valle dei
laghi – Padergnone

2003 “Quel nostro tempo pasquale”: segnalata
– Premio Nazionale di Poesia Calastoria – Valdagno

Si percorre un tempo – ormai perduto – con la serenità di un mondo tessuto di semplicità, di fede e di  armonia. La figura della madre contrappunta la narrazione, che ha l’ansia delle grandi sinfonie, con un tema forte, ispirato, tale da generare le profonde emozioni che
sono la storia degli uomini buoni.

2005 poesie varie: finalista – Streghetta – Milano

2005 poesie varie: finalista – Abbazia Cistercense
– Cerrato

2005 “Agli scavi di Halesia”: diploma di merito –
Alcolipha – Palermo

2005 “Requiem per un Anturium”: finalista – Mondolibro – Roma

2005 “La grande attesa”: 3° premio – Calastoria – Valdagno

2005 2 poesie: finalista – S. Elia Fiumerapido

2005 poesie varie: segnalata – Forza e coraggio – Benevento

2006 “Inno alla natura”: 1° premio – Val di Magra –
R. Micheloni – XXII edizione, Aulla

2006 “Due nomi una donna”: finalista – Premio
Nazionale di Poesia “Città di Sant’Elia” Fiumerapido

2006 “Epistula”: 1° premio – Premio di Poesia L’Aquilaia – Salaiola

Dire l’indicibile è il paradosso e la ragione di essere della poesia. La lirica come visione del mondo è stretta tra l’avvertenza tragica della vita come mistero e l’irrinunciabilità del dire come unico mezzo di comprensione e descrizione di ciò che è ed accade. È un’altalena drammatica tra il non poter dire e il dover dire. Il poeta non può non sentire l’urgenza di giungere al cuore delle cose che cerca di esprimere con la parola poetica ed allo stesso tempo è quasi attonito di fronte alla fragilità della parola che non esita tuttavia a pronunciare.

L’evento che la nostra lirica dice di non poter dire mentre cerca di dirlo è il mistero del sorgere della vita. Evento nascosto tra tutti. La madre caverna custodisce un alito, un movimento impercettibile che pure si sa comunicare con un linguaggio enigmatico che chiede interpretazione continua. È un bulbo piantato in terra negra che vibra e lievita lento. È luce aurorale che non si
spegne, è profumo di primavera, stagione della rinascita della vita.

Si tratta di un’attesa trepida ed attenta quasi spaventata dal potere della parola che potrebbe spezzare l’incanto. Senso d’attesa che a livello verbale s’esprime col ritmo franto di una sintassi che non decolla, con un metro irregolare e una partizione strofica solo apparentemente armoniosa.

Rimane lo stupore di fronte alla vita che diventa l’atteggiamento qualificante della creatura sospesa tra echi di cielo e di terra.

2006 “Epistula”: segnalata – Il Portone – Pisa

2007 “L’amore”: segnalata – L’amicizia – Restivo -Palermo

2007 “In un antro di vetro”: 3° premio – XXXIX
Premio Nazionale Sìlarus – Battipaglia

Il canto della Daniele Toffanin è il suo stesso sentimento che fluisce con una nitida percezione del quotidiano, scardinando i binari del tempo con refrain disillusi. La lirica si estrinseca attraverso un ritmo cantilenante assai
efficace, dischiudendo valori pittorici, accenni emblematici, timbri di universalità.

2008 “Al poeta”: 1° premio – premio Letterario San
Paolo – Treviso (con motivazione)

2008 “A Madonna luna”: 2° premio – Città di Rovigo
L’evento della nascita si trasfigura nell’attesa della luna, la divinità capace di condurre l’”ellittica danza del tempo”, immagine di una natura possente, ma al tempo stesso amica. La rappresentazione si concentra in un’atmosfera intensa e solenne, richiamata significativamente dalla “gravezza dell’ora”.

2010 “E bambini della lebbra”: premio speciale
della giuria – Premio Nazionale Histonium – Vasto

La cruda descrizione dei bambini emarginati in un ghetto, a causa della lebbra, si apre ad uno straordinario e innocente volo umano per un inaspettato incontro,
“rara pausa forse di gioia”. Versi intensamente coinvolgenti che portano la poetessa e il lettore a chiedersi quale spessore e misura abbia la felicità “per
chi vive infelice stato”.

2010 “Il mare”: 3° premio – Cenacolo Artistico Letterario Roberto Micheloni Cinque Terre – La Spezia (con motivazione)

2010 “Vivi e morti insieme”: segnalazione sezione
adulti poesia in lingua italiana – 12° Concorso Nazionale di Poesia Calastoria – Valdagno (poesia edita)

Immagini evocate con tono sommesso, acuto e mesto: sentire la caducità della vita nel succedersi delle generazioni. Un quadro poetico familiare, antico e sempre nuovo, che oltre alla vicenda personale si fa storia di tutti, così come deve essere l’autentica “missione poetica”.

2010 “Infanzia -cuna”: 5° premio – Fonte Aretusa –
XXXV Premio Casentino – Poppi (AR)

La parola, così intensamente amata e giocata nel brillare delle sue forme più inattese, è il punto di riferimento primario per il discorso poetico che Maria Luisa Daniele Toffanin conduce verso particolari dimensioni della memoria che, facendo perdere alla memoria stesso il suo lato amaro, annulla nel codice poetico la dimensione del tempo.

2013 tre poesie: Premio Letterario Casentino

2014 poesia finalista – Premio Nazionale di Poesia
Antico Sulmo

2016 “Un migrar d’amore”: 2° premio ex aequo –
Premio Nazionale di Poesia “Un sorriso per gli anziani”

Il poeta, con straordinaria leggerezza, paragona la vita a una migrazione che prevede un ritorno. Perfettamente in sintonia con le tante migrazioni che caratterizzano la nostra epoca, questa lirica ci offre una delicata storia d’amore sbocciata su un’isola lontana e neppure la morte è riuscita a spezzare. Particolareggiati quadretti di natura fanno da sfondo ai sentimenti e ai sogni. Lessico raffinato e struttura poetica finemente costruita, che dà al lettore l’impressione del movimento ritmico di onde che lo cullano.

2016 “Prodigio dì amore” e “Cifra luminosa di vita”: Primo premio e Premio speciale – VII Festival dei due parchi – Ascoli Piceno

2018 “Tra musica e canto un filo intergenerazionale”: XI Concorso Longevità e Cultura  (Presidente di giuria Antonia Arslan), con inserimento delle poesie nel libro “Musica coi nonni – canti, cori
e ricordi tra nonni e nipoti” (ed. Cleup)