Padova e provincia a inizio ‘900
di Massimo Toffanin
Tale rassegna vuole mettere in evidenza come vivevano i nostri avi nei primi diciotto anni del ‘900, proprio nel periodo in cui lo Schiavon svolgeva la sua frenetica attività politica e sindacale, prima in Provincia di Padova e poi in tutta Italia. E’ illustrata anche da un importante libro-catalogo costituito da brevi saggi storici, religiosi e civili relativi a quei luoghi da lui allora attraversati. Saggi di autori membri del Comitato scientifico dell’Associazione.
Nei comuni sopracitati la mostra è stata visitata da un folto pubblico e a Selvazzano anche da circa 200 ragazzi delle scuole primarie e secondarie del territorio con illustrazione guidata da esperti. La classe 5a B della scuola primaria Antonio Vivaldi di San Domenico di Selvazzano, ha scritto questo breve testimonianza in ricordo della visita:
Ieri ci siamo recati all’Auditorium “San Michele” di Selvazzano Dentro per osservare una mostra fotografica dal titolo “Padova e provincia a inizio ‘900”. Siamo arrivati leggermente in anticipo, perciò ne abbiamo approfittato per fare una breve passeggiata lungo l’ argine del fiume Bacchiglione ed abbiamo ammirato alcune bellezze del nostro Territorio.
Quando siamo rientrati, ci ha accolti il signor Massimo Toffanin, la nostra guida. Ha raccontato che, cento anni fa, c’erano pochissime fabbriche e la gente lavorava soprattutto nei campi. A Ponte San Nicolò viveva una famiglia con nove figli e tutti lavoravano la terra. Uno di loro però, piccolo e gracile, non era molto adatto a questo tipo di lavoro così, con l’aiuto della maestra, proseguì negli studi, diventò professore e si dedicò alle persone povere, in particolare ai contadini che spesso erano sfruttati dai loro padroni. Quest’uomo, a cui è dedicata la mostra, si chiama Sebastiano Schiavon. Dopo aver ascoltato con attenzione questa storia, abbiamo osservato numerose fotografie che raffiguravano vari aspetti della vita quotidiana di allora: giochi e svaghi, attività lavorative, vita dei contadini, case, scuole, Padova e provincia, avvenimenti e scioperi, la Grande Guerra, momenti storici.
Questa visita d’istruzione è stata breve ma veramente istruttiva perché ci ha dato la possibilità di riflettere su un periodo storico molto lontano e a noi sconosciuto fatto di momenti belli ma anche di fatiche e dolori. La cosa più bella che ci ha detto il signor Massimo è questa: “La Storia non è spazzatura, la storia va ricordata e conosciuta perché ci insegna tante cose! E noi vogliamo seguire il suo consiglio.
Tale testimonianza dimostra che la curiosità nei bambini, nei ragazzi è grande e, se ben orientata da insegnanti appassionati, può rispondere in modo sorprendente a offerte culturali di una certa portata.
Ora sulla spinta di questo entusiasmo e con l’aiuto lungimirante del sindaco di Selvazzano Dentro Enoch Soranzo, presidente anche della Provincia di Padova, il comitato è riuscito a coinvolgere diverse scuole secondarie di primo grado in incontri di lettura, guidata da specialisti,del romanzo testimonianza I luoghi di Sebastiano. E questo per una maggior conoscenza del periodo storico e dei luoghi da lui percorsi nella sua attività sindacale/politica..
Rende inoltre preziosa la mostra il convegno svolto in apertura “Padova e la Grande Guerra”sempre in assonanza con il centenario della Prima guerra mondiale in particolare a Padova. Interessanti gli interventi del giornalista Francesco Jori che, nella conferenza La guerra di casa nostra, ha trattato della situazione critica di Padova divenuta capoluogo del fronte in quanto, dopo la disfatta di Caporetto, tutti i comandi militari furono qui dislocati. Il secondo relatore, il docente Giovanni Ponchio, ha parlato de La guerra di Sebastiano Schiavon, combattuta sui banchi del Parlamento. Infatti nel maggio del 1915 fu uno dei pochi onorevoli che votarono contro la concessione dei pieni poteri al Governo Salandra e nel 1916 intervenne sempre in parlamento in difesa dei 100.000 profughi dell’Altopiano di Asiago in seguito alla Spedizione punitiva austriaca.
Inoltre ideò i comitati di preparazione civile per tutelare i più deboli, pur non al fronte, ma vittime sempre della guerra.
Altro coinvolgente evento, sempre in concomitanza con la mostra fotografica, è il concerto Romanze e canzoni della Prima guerra mondiale con romanze di Francesco Paolo Tosti dei primi ‘900 e canzoni scritte e musicate da soldati al fronte, poi diventati famosi musicisti come Gianfrancesco Malipiero, Goffredo Giarda e Antonio Guarnieri. Il concerto, tenuto dalla giovane soprano Sara Fanin, dai tenori Ruben Specchi, Enrico Masiero e dal pianista direttore d’orchestra Davide Fagherazzi, con la presentazione di Marco Toffanin pronipote di Sebastiano Schiavon, evidenzia altri giovani catturati dal nostro onorevole, dal periodo storico, in parte riscoperto e ristudiato attraverso i brani musicali da loro interpretati. Ora per tale motivo è giusto dare voce a questi professionisti, tutti entusiasti, che così hanno motivato la loro partecipazione:Ridare vita ad atmosfere sonore che erano le stesse ascoltate, cantate, gustate o dedicate a qualche bella da parte dei nostri predecessori, è stato per noi un turbinio di molteplici e intense emozioni. Lo è ancora di più se pensiamo che essi all’epoca ignoravano la portata delle tragedie del primo conflitto mondiale…
È stata questa anche un’occasione per confrontarci con un repertorio altro poco eseguito e – ci sbilanciamo nell’aggiungere – anche poco apprezzato, soprattutto dai giovani d’oggi. Le canzoni di guerra… vengono ora considerate sorpassate, cosa vecchia, e i brani pianistici troppo dissonanti, senza considerare il contesto in cui sono stati scritti e l’intenzione del compositore. Sono note che traspirano dolore, contrasto, sofferenza e contemporaneamente speranza. Non sono facili da interpretare… per questo motivo… lo studio della vita dei compositori e della struttura della composizione ha avuto un grande ruolo per riuscire a rievocare con i tasti del pianoforte e le voci le emozioni originali… La nostra fatica è stata tesa a esprimere con compiutezza lo spirito di quel tempo e riferire con la nostra interpretazione da una parte la sofferenza, la rassegnazione e le speranze dei soldati al fronte, unitamente alla preghiera, alla fatica e al dolore di chi a casa ogni giorno aspettava, dall’altra i sentimenti di una società borghese lontana dalla realtà cruda della guerra, elegante ma frivola, interventista e vanagloriosa…
È stato molto emozionante e commovente studiare e interpretare questi pezzi ed osservare come la semplicità della musica e dei testi di gergo più semplice e quotidiano… fosse motivo di riflessione e allo stesso tempo di comprensione per noi interpreti e per il pubblico tanto quanto i testi poetici e le armonie più… eleganti ed usuali, del Tosti.
A chiunque si occupa di arte e non solo possano queste manifestazioni ridestare il senso di quanto il mondo abbia bisogno di bellezza e memoria.
Davide Fagherazzi, Sara Fanin, Enrico Masiero, Ruben Specchi e Marco Toffanin, proprio per questo hanno ottenuto un grande successo e apprezzamento rivelando preparazione tecnica e partecipazione umana.
Il pacchetto offerto dal Centro studi e appoggiato dalla Provincia di Padova,è permeato dalla figura di Sebastiano rivissuta attraverso i luoghi della sua intensa attività, attraverso le relative conferenze e la musica evocativa dell’atmosfera dell’epoca e di dolorose memorie di quella guerra da lui non voluta, ma supportata con il suo impegno di uomo e di politico. Gratifica e conforta veramente l’interesse da lui suscitato anche nel mondo dei giovani. E fa sperare.
Chi desidera risentire queste emozioni veda il sito
http://www.onorevoleschiavoncentrostudi.it/