La novità della poesia di Maria Luisa Daniela Toffanin – Commento di Gianni Giolo

Recensione alla poesia “Di luce di speranza” scritta da Gianni Giolo:

“La poesia di Maria Luisa Daniele Toffanin non appartiene ad alcuna scuola o tendenza letteraria della poesia del Novecento, ma si libra nell’universo lirico con una voce e di  una genuina  spontaneità particolare. La sua poesia è purezza, luce, anima, spiritualità che eleva il lettore ad atmosfere e canti che si ispirano all’epifania  angelica del Natale.

Si sente il linguaggio tradizionale che definirei liturgico: “un alito di vento divino / un coro di angeliche voci / un palpitio di stelle d’oro / segni-imminenza d’Evento”. Il Natale per lei non è festa, non è tripudio “delirio” di luci e colori, non è scintillio di calici nei riverberi dei riti convenzionali, ma “evento-avvento”, un fatto storico di un Dio che si fa “carne”, prende le fattezze di un mortale, come dice San Paolo, “in tutto simile agli uomini eccetto che nel peccato”.  Siamo nel clima appartato e schivo di Umberto Saba; “La notte è scesa / e brilla la cometa / che ha segnato il cammino. / Sono davanti a Te, Santo Bambino!”. Un poeta ebraico e non credente che si inchina e adora il Bambino della salvezza universale. Siamo invece agli opposti dell’ironica e straniante lirica  di Eugenio Montale: “le luci di Mayfair, poi a un crocicchio / le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi, / non più guerra né pace”. E nemmeno si sente il suono  delle cornamuse nelle dolce nenia di Guido Gozzano: “Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! / Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. / Presso quell’osteria potremo riposare, / ché troppo stanco sono e troppo stanca sei”. E neppure la poesia scarnificata ed essenziale di Giuseppe Ungaretti che si vuole riscaldare al fuoco di una caminetto tutto interiore. Ma nella Poesia si trova ciò che manca negli altri poeti: la presenza di una mamma e di un papà che offrono agli  umili pastori e al mondo “Maria e Giuseppe / in una grotta una stalla non conta / stretti insieme alla nascita-luce-gioia della vita / quel bambino per noi ancora rinato / carne di speranza che nutre sazia / l’arido nostro vuoto / azzera la maligna tenebra.

                                                                                                                            Gianni Giolo