Giovanni Matta – Dell’amicizia – My red hair
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Amicizia nr. 3/2005
Il ricordo costante di un’amica, rinnovato “al bulino del dolore” che incombe e travolge l’animo, è il tema dominante, la dedica totale di questa silloge poetica della Daniele Toffanin, Dell’amicizia, per le Edizioni Eva di Venafro.
Il volume è diviso in due sezioni: “Il nostro tenero tempo” è il ricordo dell’innocenza dell’infanzia trascorsa insieme “alla rossa criniera incantata”, l’insegnante d’inglese, sua amica del cuore, che viveva con lei e gli alunni in una bucolica scuola in campagna, dove l’asinello si affacciava alla finestra tra respiri di pulito (“e lei lavava, lavava”) e filari di uva.
E il ricordo si tesse di dolcissime note, “e lavava, lavava, lavava” nel lindor del bianco del bucato, del marmo dell’ingresso appena pulito, della casa aperta all’aria, agli alunni, agli amici, alle confidenze, nette di profonda umanità, di sincerità, di amore, malgrado fatiche e dolori di malattie incombenti.
E il ricordo della poetessa s’inoltra ne “il nostro tempo maturo”, (la seconda sezione del volume) dove diventa vivido l’evolversi del rapporto d’amicizia aperto nel dialogo poetico di entrambe; “la rossa criniera euforica” nella vociante sera festante “tra il trillo dei cristalli e le stelle esplose nella notte”, supremo, incantato, folgorante, rapido passaggio poetico che prelude al profondo dolore che resta quando “non valse umano sortileggio a trattenere il filo del suo vivere”.
È poesia vera, intensa, commovente, tragica ma nella morte è il conforto che certamente – e non “forse” come dice la Daniele – al fine “si potrà camminare su orme di saggezza”.
Difficile leggere un compianto così poetico, così inusuale, così intenso dedicato ad un’amica del cuore, con versi originali, spontanei ma con un evolversi poetico nuovo, perfettamente musicale e denso di profondi contenuti.