Mario Richter – note a poesie e libri vari

Garanti di bellezza

Cara Marisa, suggestive le tue immagini poetiche. È un’ekphrasis felicemente riuscita, portata a te con il tuo particolare e vivo sentimento ottenuto dall’immagine visiva. Grazie del dono.

Autobiografia poetica

… ho appena finito di leggere la tua “Autobiografia poetica”. Ti ringrazio di avermela mandata, perché mi ha consentito di ripercorrere le diverse eppure simili fasi della tua vita, che è sempre così suggestivamente legata alla sensibilità poetica di cui sei stata felicemente dotata fin dall’infanzia. In questo modo hai saputo conferire un nuovo valore alle tue radici facendole filtrare attraverso un costante colloquio con te stessa e con altri a te vicini. Ogni cosa vive in te animata dalla tensione arricchente dell’Attesa. Ho ammirato anche l’acquarello di Mario Massioni. Credo che adesso il tuo percorso poetico, testimoniato negli anni da una serie di significative pubblicazioni, trovi un’illuminazione capace di renderlo ancor più trasparente, ancor più godibile nella sua coerenza.

Urgenza

Cara Marisa, ho letto più volte questo tuo grande volo nella natura e nello spirito. Ho sentito nell’intimo la tua immersione nel generale risveglio primaverile intensamente vissuto come una rinnovata creazione. Sei stata capace di cogliere con le parole un vero “stato di grazia”, proprio una “armonia infinita”, felicemente osservata nel suo vagare “fra cielo e terra / nell’universo tutto”. Credo che ti sia qui riuscita una poesia fra le tue migliori, insieme panica e cristiana, protesa verso la pace. Ti ringrazio di avermi regalato questo momento poetico di cui i nostri così depressi tempi hanno particolare bisogno.

Ad Alessandro rugbista di Cristo

… il piacere di leggere l’empito poetico e religioso che nutre i tuoi versi, sempre ricchi di immagini portate dall’amore che ti orienta e sorregge. Grazie vivissime del dono…

Dove poter essere felici ancora

Davvero bello leggere in questi tempi di angoscia una poesia carica di profonda speranza.

Tu, mio rosso ibisco

Versi bellissimi, illuminati dalla particolare colorata speranza che ti caratterizza.

Rose d’antica stirpe

Hai detto con parole la parola di bellezza delle antiche rose collinari. Con gioia vedo che continui felicemente le tue perlustrazioni nel bosco sacro delle Muse. Grazie, e grazie anche dell’annessa e così pertinente foto.

Preghiera

… è un bene che ti sia venuta l’ispirazione per scrivere questi versi nati dal dolore di questo mondo così minacciato e offeso dal male. Ma, grazie all’Onnipotente, tutto è riscattato dalla grande speranza che il Risorto ci dona.

Questa tua preghiera alla Vergine Maria esprime con ardore e passione i tuoi sentimenti d’amore offesi dal grande dolore che opprime il mondo. Ora guardo le ortensie bianche che mi hai donato e che splendono in sala. Sento vivo e intenso il sentimento della gratitudine…

Rilettura dell’infanzia

La floreale composizione natalizia che hai avuto la bontà di donarci è adesso lì che splende… te ne siamo molto grati… suggestivi i versi da te felicemente concepiti per questo nuovo Natale.

Per l’anno nuovo

Grazie di questo dono poetico e specialmente della felice immagine delle lucciole a maggio.

Segreti casentini ed oltre a primavera

In questa silloge si riconosce con chiarezza la voce più fortemente ispirata di Maria Luisa Daniele Toffanin. Vi si ritrovano le sue immagini più intime e giuste. Le parole sapientemente accordate e accompagnate dai ritmi più appropriati danno viva espressione a sentimenti difficili e delicati, permettendo di attraversare con leggerezza la coltre umana e di raggiungere l’Oltre con emozioni sempre nuove e forti.

Occhi di Madonna

Queste immagini primaverili accompagnate dai tuoi luminosi versi nutrono la speranza in questi giorni tanto messi alla prova. Grazie del conforto, ora particolarmente necessario.

L’attesa perlata di stelle e rugiada

E’ un libretto che nasce da emozioni vive, autentiche, e porta dunque in sé una freschezza che fa bene. Mi ha particolarmente colpito Augurale, ma anche Per te rapirò la luna. Ho trovato molto bella, formalmente felice, la sequenza conclusiva (o quasi) dei Versi folletti, apprezzandone soprattutto il ritmo saltellante, che lascia trasparire il tuo sguardo sorridente allietato da una dolce speranza.

Appunti di mare

I viaggi che Maria Luisa Daniele Toffanin compie non sono viaggi comuni, non hanno pressoché nulla delle normali e ben note incursioni turistiche, anche se magari gli itinerari possono essere gli stessi. Sono percorsi che trovano una vitale, una originale fecondazione nel pensiero, nella riflessione, nella meditazione, sempre innalzandosi verso visioni di ordine morale e soprannaturale, che tuttavia mai pèrdono contatto con la concreta realtà siciliana e mediterranea che le ha via via variamente generate, in ogni circostanza nutrendole con i colori e i sapori di accese emozioni suscitate, sotto un cielo attraversato da gabbiani, dal complice incontro, sempre stupefacente, fra terra e mare.

La liricità di questi Appunti di mare si sviluppa essenzialmente in un duplice ampio respiro, quello che richiede la tensione commossa e rapita del verso polimetro caratteristico della Daniele Toffanin e quello che si distende e quasi si riposa nelle pacate scansioni della prosa: due registri formali e stilistici che si accordano fra loro con una sorprendente armonia, l’uno all’altro necessari, uniti da un rapporto ininterrotto fra natura e pensiero, in modo che, per riprendere le parole della poetessa, “l’aria e l’acqua […] nel loro muoversi sono simili alla misteriosa dinamica del pensiero umano che in esse si abbandona e si rinnova, inseguendo risposte sul senso del vivere”, p. 61). Così, in questo nuovo libro sensibile ai maggiori problemi dell’umanità che non escludono la tragica attualità degli “scafi grevi di morte” (p. 76), l’ora magica e fuggevole ci tiene sospesi nell’attesa di qualche ignoto evento e la musica del creato ci fa conoscere, attraverso il costante incontro fra mondo naturale e storia, una progressiva umana elevazione verso i confini dell’infinito e del divino.

Dell’amicizia – My red hair

Ci sono opere che hanno la non comune facoltà di creare, al di là dei loro singoli, dei loro specifici messaggi, un valore unitario d’insieme, qualcosa di intimamente, di segretamente compatto, un’atmosfera che si caratterizza per tenerci costantemente immersi in un solo luogo fatto di tanti luoghi, in un solo tempo fatto di tanti tempi, in un solo colore fatto di tanti colori, in una sola nota fatta di tante note.

Questo singolare incontro dell’uno e del molteplice trova un’attuazione molto suggestiva nella più recente poesia di Maria Luisa Daniele Toffanin, nell’ultimo suo libro che ci ripropone un titolo fra i più classici: Dell’amicizia. Si tratta infatti dell’evocazione squisitamente lirica delle opere e dei giorni di un’amica e collega diletta rimasta nella memoria fertile e fedelmente trasfigurante dell’autrice. Un solo grande respiro elegiaco tiene unito un mondo variamente abitato da ricordi e da sentimenti commossi, un respiro che non smette di ricondurre il lettore a un’azione e a un’immagine: rispettivamente quella di lavare (dell’amica) e quella che, della stessa, ci mostra una grande chioma (anzi, una “criniera”) rossa.

La successione dei versi è organizzata in modo tale da lasciare soprattutto un’emozione di natura musicale. Tutto si risolve nelle scansioni ritmiche, in un modo di parlare trascinante che trascende le consuetudini del linguaggio comune arrivando direttamente al pensiero e al cuore quasi con l’efficacia e il calore di un contatto fisico.