Jorge Adolfo Mazinghi – Dell’azzurro ed altro
Buenos Aires, 5 febbraio 2001
Chiarissima Signora,
anzitutto, le mie scuse per il ritardo con cui ringrazio il gentile inaspettato invio del suo bellissimo libro.
Mi arrivò a metà novembre e volli leggerlo prima di scriverle per accludere al mio ringraziamento qualche parola sull’opera da lei compiuta, senza pretese critiche, di certo, ma per poter accennare almeno a “Dell’azzurro ed altro” come cosa conosciuta. Poi arrivarono le vacanze estive, ed eccomi a fare quel che avrei voluto fare molto prima. Mi affido alla sua indulgenza. Sono a dirle che fra le montagne di Bariloche, ho goduto moltissimo i suoi versi, così miti ed equilibrati, che suggeriscono tante cose e rivelano lo spirito diafano della poetessa e la raffinata sensibilità della scrittrice. Di lei solo conoscevo “Sono”, poesia apparsa nel volumetto di Campi Bisenzio, ma ora la sua creazione mi si apre davanti come uno splendido ventaglio. Tornerò di certo a leggerli più volte nella convinzione che sia la seconda e anche la terza lettura sono quelle che contano. La ringrazio quindi del suo dono e mi permetto di esprimerle i miei complimenti per un libro così ben riuscito (anche nell’aspetto formale) e i miei rallegramenti per la presentazione a Ponte San Nicolò in riva al Bacchiglione. Non so se quest’anno potrò approdare di nuovo a Campi Bisenzio, ma se così fosse proverei un grande piacere nell’incontrare lei e suo marito alla premiazione del concorso Eugenio Mazzinghi. Per ora le porgo i miei cordiali e distinti saluti ai quali si unisce la mia Laura.