Silvana Serafin – Introduzione a Pensieri nomadi
Il presente volume si focalizza sul nomadismo, condizione intrinseca dell’essere che, dalle origini dei tempi, vaga sulla terra alla ricerca di risposte per dare significato alla vita, per aggrapparsi a qualcosa in cui credere per non morire. Un viaggio inteso come metafora di un’incessante migrazione: dalla vita alla morte, dal noto all’ignoto, dal certo all’incerto, dalla materia allo spirito, da una realtà geografica ben connotata e sentita come propria ad un altrove che affonda le sue radici in altre culture. Sovente, come nel caso degli emigranti costretti ad abbandonare la patria per motivi di sopravvivenza o per imposizioni politiche, le nuove terre, prive di punti di riferimento, disorientano e annullano la volontà per poi costringere a re-inventare culture diverse da quella originaria, frutto di apporti molteplici in un meticciato culturale in costante evoluzione. Allo stesso modo, il poeta e nello specifico Maria Luisa Daniele Toffanin, nel suo viaggio attraverso luoghi geografici, storici, memoriali e mentali, ha assimilato forme di culture varie. Le ha rielaborate secondo una particolare sensibilità sino a plasmare un proprio sentire poetico che diviene luce, àncora di salvezza, voce di conforto anche per il lettore.
Dal pensiero alla parola scritta: il viaggio si fissa sulla pagina bianca e l’esperienza personale diviene patrimonio della collettività grazie al valore simbolico della scrittura che si fa interprete d’inquietudini esistenziali, di pause meditative e di entusiastici slanci nel contemplare la natura e il suo ordine segreto.
Attraverso la narrazione, in prosa e in poesia, viaggi reali in terre lontane e sconosciute, o all’interno delle coscienze individuali, connotano la stretta relazione tra tempo e movimento, la cui struttura diacronica è rappresentata da linee parallele di direzione opposta. Da una parte, il tempo psicologico/personale che, a contatto con la natura, permette di ricuperare i ricordi dell’infanzia, della giovinezza, i valori di un’epoca dimenticata. Dall’altra parte, il tempo del mito, dell’immaginario collettivo che, proprio nella natura, perpetua la memoria di remote esperienze.
La meta da raggiungere è sempre la medesima: la ricerca della verità in cui implicito è il concetto di felicità. Tuttavia, lungo è il tragitto da percorrere, non certo privo di ostacoli e di difficoltà che, il più delle volte, risultano insormontabili accentuati dall’oscillare continuo tra dubbi e certezze, tra espansioni verso il futuro e il regresso al passato.
Un viaggio che, inevitabilmente, si avventura anche nell’ambito espressivo, nei meandri della sperimentazione, nella scoperta di rapporti linguistici nuovi, nell’uso di forme metriche appartenenti alla tradizione e rivisitate in chiave moderna. Quinario, settenario, novenario ed endecasillabo, organizzati in strofe varie, anche in haiku, si fondono e si confondono in una poesia che, nel catturare l’esistenza ‘in fuga’, supera gli stessi limiti linguistici e la struttura dei versi. Allo stesso modo, il vagare all’interno della prosa è un ulteriore superamento degli abituali settori espressivi, segno che la creatività non conosce confini e che ogni pensiero contribuisce alla scoperta di una realtà altra in cui è più facile trasmettere la testimonianza della propria indagine interiore.
Di conseguenza ho suddiviso il testo in tre capitoli: i primi due riguardano strettamente l’evoluzione di un percorso mentale animato dallo stupore e dalla curiosità che ha spinto l’autrice sui sentieri della poesia e dell’ermeneutica. Il terzo, infine, è riservato all’impatto che la sua opera ha avuto nell’ambito della ricezione letteraria.
In “Appendice”, è riportata la sua ultima fatica poetica che presenta interessanti apporti innovativi, segno che la ricerca continua, mai paga dei risultati raggiunti, ma soprattutto di… poesia, una ventata di aria pura in un ricupero d’innocenza, che le permette di vivere con maggior leggerezza i disagi esistenziali.
Doveroso da parte mia questo omaggio a Maria Luisa Daniele Toffanin, approdata da oltre un decennio alla scrittura, ora impostasi con grande personalità ed incisività nel panorama letterario contemporaneo.