Storie minime d’amicizia polesana, dedicata a Renato Mazzali
E’ del 2000 un evento davvero insolito: a Ficarolo (Rovigo), dopo cinquant’anni, si ritrovano ormai adulti numerosi amici-bambini cresciuti insieme nel gioco del pallone e nelle magie-paure del Po. E questo grazie al mio primo libro di poesie “Dell’azzurro ed altro” e alla sinergia di tante persone unite nel fantastico progetto.
Surreale il fascio di girasoli sul morbido sfondo di velluto verde realizzato per la scena da Renato, il raccoglitore e restauratore di mobili antichi, scultore, artista, scenografo, animatore per anni della cultura di Ficarolo. Magica la presentazione del libro da parte di Luciano Nanni e Mario Klein, timida ed emozionata la mia lettura finale di due poesie sul Po, scritte su evocazioni di Massimo Toffanin, mio marito, e su ricordi lasciatemi dalla sua mamma Elsa, avendo la famiglia dimorato proprio in quelle zone. E vibrante l’accompagnamento musicale di quattro giovani: tre violinisti e un flautista.
da sx: Mario Klein, Luciano Nanni e Maria Luisa Daniele Toffanin |
Affettuoso alla fine l’incontro conviviale con i prodotti tipici polesani. E’ da chiarire che il papà Toffanin era direttore della filiale dell’allora Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, soggetto a frequenti trasferimenti accettati con agilità, con rispetto alla mobilità nel mondo del lavoro come fatti naturali. Espressioni queste usate, abusate anche contestate, successivamente… ma ritorniamo a noi. Ciò non impediva il nascere di amicizie con i vicini di casa, la maestra dei figli, il parroco, il medico, il farmacista, con quelli che allora, siamo negli anni ’50, erano un po’ i notabili della vita paesana.
E facilmente tra i ragazzi e i coetanei del luogo si creava un habitat amicale in patronato, per il comune amore del calcio. Il secondogenito Paolo era il mitico portiere della Juventina, squadra locale, tra l’altro piaceva anche alle ragazze; Giovanni era terzino, Massimo ala sinistra, Sergio Framba e comuni amici ficarolesi, impegnati in altri ruoli o come scatenati fans. Tutti quelli di allora, ora riunitisi come rispondendo all’appuntamento con una voce antica indimenticabile: l’amicizia. Tra i presenti quindi, Paolo, Giovanni, Massimo Toffanin, Sergio Framba, Alberto Mantovanini, Gabriele Lupi, Gianni Novarin, Gabriele Tieghi, Claudio Pennoni, ovviamente Renato Mazzali e tanti altri….
Consegna della Targa Auser: da sx: Graziella Framba, Maria Luisa Daniele Toffanin e il rappresentante dell’Auser |
Un avvenimento davvero raro di amicizia-poesia-musica e buoni sapori vissuto insieme con quella festosità nativa nella gente del Po. Un’avventura che ha coinvolto diverse persone: alcune residenti ancora a Ficarolo, altre là vacanzieri nostalgici quali Graziella e Sergio Framba che hanno dato anima e corpo per l’incontro di tanti amici ormai lontani nel tempo e nello spazio e per la buona realizzazione dell’incontro, appoggiati sempre dalla collaborazione e l’entusiasmo di Massimo. Momento unico di rara bellezza testimoniato anche da una targa ricordo a me offerta. E Renato, a cui mi legava l’amore per il Po e il comune sentire l’arte, ne è stato l’ instancabile artefice. A lui, da poco scomparso, dedico queste righe chiosando i versi del Foscolo …Sol chi non lascia eredità / d’affetti poca gioia ha dell’urna;…
Nel vuoto dei girasoli
Ore sfasate giocate sfumate
in altalene di nuvole e sole
l’anima confondono in nostalgie
ricordo dolce-amaro
di girasoli a fasci immensi
da te stretti con l’entusiasmo
di una stagione più giovane.
E tu, Renato, mi ritorni
in moti amicali in uguale sentire
il buono il bello di vita ed arte
figura guizzante nei campi
pei prati di Ficarolo
a raccogliere a larghe braccia
– così generoso il tuo cuore –
tutte quelle facce pazze di sole
luminose nel verde polesano.
Tua felicità quei girasoli per me
– come nativa dal tuo stesso fiume –
cornice fiorita al meriggio festoso
di una quasi eterna primavera
allora che amici, tanti, si ritrovarono
ormai fronde mature
nella terra dei virgulti bambini
rinverdite ora dalla linfa-poesia
alla brezza vibrante dei violini
nell’odore buono d’amicizia
ed endemici sapori.
Quell’indicibile pinzìn!
Se la memoria sa confortare
rimane ancora il vuoto dei girasoli
di ore, quante! filate insieme….
Re Magi in ceramica e legno. | Renato Mazzali mentre allestisce la mostra “Falsi d’autore”. | Presepio colorato in ceramica. |
E ora Nel vuoto dei girasoli ti ricordo, Renato, anche e soprattutto per la devozione sempre alla tua terra che in vari modi hai onorato lasciando ovunque segni della tua poliedrica attività e della tua appartenenza a Ficarolo. Tanto per citare, gli allestimenti, già dal 1999, come scenografo costumista di opere liriche e operette interpretate, per tua felice idea, dalla gente del paese. Memorabili le serate verdiane e pucciniane, la Vedova allegra e il Cavallino bianco nel parco di Villa Giglioli, sempre con il coinvolgimento di decine di persone. Davvero splendido il tuo scopo di diffondere la conoscenza della musica, della rappresentazione lirica anche tra i giovani tuoi seguaci, ma soprattutto di valorizzare in ognuno quel fuoco artistico che segretamente tutti ci accomuna. E così hai catturato il tuo paese che ha vissuto esperienze impensabili e con altri amici hai creato nel 2003 l’Associazione Liberi Artisti con il fine appunto di valorizzare le potenzialità artistiche in progetti in cui tutti potevano scambiarsi reciprocamente le diverse conoscenze e competenze per una crescita culturale comune. Con questo spirito ti sei dedicato anche alla pittura-riproduzione di opere d’arte di grandi artisti perché tutti le potessero ammirare lì a Ficarolo nella mostra Falsi d’autore esposta nella sala dei Confratelli della chiesa parrocchiale S.Antonino Martire di Ficarolo nella Fiera del luglio 2013. Opere intrise di poesia, bellezza e spiritualità di un esteta ed artigiano, come dicevi tu, ma che tutti potessero godere. E indimenticabili i tuoi presepi che fin da bambino-artista hai costruito in argilla per i tuoi fratelli, ripresi poi in varie stagioni della vita. Più tardi realizzati in ceramica per i tuoi figli e per il tuo paese in sagome di compensato, a misura d’uomo, dipinte riproducendo i grandi artisti, disposte lungo tutta Via Cesare battisti fino alla Parrocchiale, tra l’altro recentemente restaurata ed inaugurata dopo il terremoto. E l’ultimo presepe è stato esposto proprio nel luglio del 2014 nella Sala delle Colonne di Villa Giglioli. Statue dal tronco ligneo, di circa 60/70 cm, con volto e gli arti in ceramica, rivestite da te, abile costumista, di stoffa. Notevole che siano in alcune parti snodabili perché il corpo possa assumere atteggiamenti diversi. Mi piacciono Renato i tuoi presepi perché anch’io nella scrittura ne parlo come storie d’amore che ognuno racchiude in sé. E di molto altro si potrebbe ancora dire, anche della tua presenza come restauratore delle statue delle altre chiese di Ficarolo: S. Pietro, Madonna del Carmine, S. Rocco dove addirittura hai ricreato completamente la statua del santo. E di altro, altro ancora che Paola, tua moglie, va rievocando nelle nostre conversazioni. E in questo andare con lei per i sentieri della tua vita, ricolmati ora di girasoli, ti saluto caro Renato e ti ricordo con affetto a nome degli amici incontratisi nel 2000 e della mia poesia, per lo spirito di disponibilità e di amicizia che hai rivelato nel tuo vivere la vita e l’arte.
Note biografiche. Renato Mazzali nasce a Ficarolo (Rovigo) nel 1931 da una famiglia numerosa. Come apprendista nella bottega del padre falegname, rivela la sua passione per l’arte sperimentando colori, oli, vernici, creta nel laboratorio, esprimendo amore per il disegno, pittura, ceramica e scultura. Consegue come autodidatta il diploma all’Istituto d’arte di Castelmassa. Tra i suoi lavori, il più gratificante è l’insegnamento scolastico di falegnameria e ceramica, corredato da altre sue mille iniziative artistiche realizzate per il suo paese. Preziosa è la sua presenza culturale a Ficarolo. Muore il 5 aprile 2014.