Ronciglione, il Borgo più bello d’Italia 2023
Sarà la musica di Marco Mengoni, la sua canzone vincitrice al Festival di Sanremo, sarà la bellezza della Tuscia con i suoi borghi lì sospesi in un’atmosfera magica tra storia, cultura e bellezze paesaggistiche, certo è che quest’anno Ronciglione è stato scelto come il Borgo più bello d’Italia. Ed io sono felice di aver vissuto, in un mio soggiorno nel 2001 per un premio conseguito a Nepi, questo fantastico territorio segnato dalla presenza etrusca, riscontrata anche nelle necropoli, ovunque sparse tra il verde, come memoria eterna del procedere di un grande popolo. E ho avuto il piacere, l’onore di vivere anche la chiesa di sant’Andrea proprio in Ronciglione, mitico luogo da visitare come si può vedere dalle foto riportate. E lì, nella bellezza di questa chiesa sconsacrata di cui l’abside era di sole, tutta protesa in un ampio prato verde che guarda su una forra, ho avuto una visione reale di un gruppo di donne che ricamavano, per un corredo da sposa, in mezzo al volo dei rondoni, nella musica soffusa di una perfetta armonia del creato. Un’atmosfera che veramente ti ispira tanto che lì è nata Frammenti oltre l’umano. Recentemente ho scoperto che in quello stesso luogo Mengoni e i suoi musici si dedicano a momenti di musica e canto….
Frammenti oltre l’umano
Limpido nel traforo il campanile
immacolata l’umile facciata
un incanto unico presto svanito:
vuotato tutto il dentro consacrato
e muto senza slanci di campane.
Ma là lo spazio ancora era divino
si era fra i rondoni vicini al cielo
come uniti da un canto da aliti di preghiera
come rapiti da altro turbamento: quel vento
d’indistinti fiori uguale a primavera
in fremiti d’anima e fronde.
E nell’abside di sole
con alate mani e vaghi occhi lucenti
tu sfilavi il tuo lino
a dare sacro là al rito di sposa.
Intorno donne fanciulle d’azzurro sfumate
con doni di latte e miele
in vasi d’amorevoli pensieri
con offerte di petali in ghirlande
a parole e gesti lenti oltre l’umano.
E lieta la stagione ti esultava
in battiti alla tua ed altre storie
frammenti raccolti giù nella forra
nella verde coltre di remote orme
echi dal vento dei fiori evocati
là nel divino spazio fra i rondoni
in pallide voci d’una visione.
E scolorano i tuoi occhi oltre l’umano
Ronciglione 2001[da Fragmenta, 2006, Marsilio Elleffe Editori]
Perché la mia poesia nasce proprio dall’incontro coi luoghi, con le persone, paesaggi che suscitano stupore, emozione. E quindi questo con sant’Andrea ha determinato la scrittura di tale lirica che vuole trasferire nella Parola l’atmosfera, il paesaggio, la condivisione, la collaborazione femminile, elementi che rendono sacro questa abside di sole e l’abito stesso da sposa a cui con devozione quelle figure femminili lavoravano. Il luogo acquista una sua religiosità quasi mitica anche se, come ho già detto, la chiesa è spoglia, priva della parte fondamentale, l’abside, con solo il campanile in piedi per di più senza campane. Un luogo che ha in sé mistero e magia insieme in cui può apparire di tutto nell’aria limpida e languida primaverile, anche questo gruppo di donne con amore dedite al ricamo: immagine, però, reale che si trasfigura ovviamente in qualcosa di più, oltre l’umano, in un’emozione unica grazie al paesaggio, all’atmosfera: nell’aria vibrano i garriti dei rondoni ma anche le sillabe lievi sussurrate in femminili confidenze.
I borghi in poesia Ronciglione https://geapolis.eu/borghi-in-poesia-ronciglione/
Il tutto è stato trasferito amabilmente da Antonella Cesari coordinatrice di Geapolis in un video impreziosito dal luminoso acquarello di Monica Buccilli di Ronciglione che omaggia così il borgo, la chiesa e la poesia. È da notare che l’artista, come appare in Geapolis, è “romana d’origine, s’innamora di Ronciglione durante le vacanze estive trascorse con il marito. A fare colpo sulla pittrice sono la storia, la natura e la tranquillità della vita del paese, a tal punto da spingerla a trasferirsi qui nel 2014 e ad aprire la sua galleria d’arte/laboratorio nel 2016, proprio nella piazza che ama tanto, con vista sulla Fontana degli Unicorni e sul Duomo. […] La passione per la tecnica ad acquerello è radicata nell’infanzia di Monica e nasce dal suo amore per la luce, il colore e l’immediatezza con la quale questi due elementi, insieme, creano forme e volumi nel foglio.”
|
|
![]() |
|