Premio Renato Filippelli 2016


Un’atmosfera di umanità e cultura nell’impegno civile

Formia: Castello di Miramare.

Lunedì 16 maggio 2016, nel pomeriggio, al castello di Miramare di Formia, si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Tulliola “Renato Filippelli”, “Premio della legalità contro le mafie”. E Maria Luisa Daniele Toffanin ha conseguito il primo premio ex-aequo con il libro Florilegi femminili controvento. Dire che ne è stata felice è poco, dire che la motivazione qui riportata (La silloge raccoglie liriche tutte centrate sul tema della donna, che si caratterizzano nel panorama della poesia contemporanea per il lessico ricercato e lo stile alto. Le varie sezioni offrono ritratti di figure femminili colte ora nella dimensione pubblica ora in quella privata, ma, comunque, sempre tese a delineare l’immagine di una donna esemplare e non convenzionale, “controvento”, impegnata tanto a combattere i soprusi secolari quanto a mantenere i doveri tradizionali nei confronti della famiglia, dei figli e, in definitiva, della società. – Raffaele Messina – membro della giuria) l’ ha molto gratificata, è ancora poco perché ha vissuto qualcosa di più.

Da sx: Anna Maria Ackermann, Fiorella Franchini, Raffaele Messina, Annella Prisco, Giuseppe Manitta.

La sua persona infatti era sì protagonista, ma si sentiva anche parte di un tutto, di un’atmosfera unica in cui si respiravano insieme cultura e umanità. Il grande evento poi, compreso successivamente, è quando è stata premiata da Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia, come se anche il suo libro in qualche modo fosse conforme al progetto della lotta per la legalità. Ma solo dopo l’autrice ha capito chi era il grande personaggio nella foto con lei, quando a sua volta è stato premiato per il suo impegno per la legalità contro le mafie, con medaglia della Presidente Boldrini consegnata dal Procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli (su tale argomento verte il suo ultimo lavoro “Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti”). Filippelli ha tracciato il profilo di Roberti esaltandone la forza del pensiero e dell’ azione al servizio dello Stato per il bene della res publica. Un uomo raro che vive a rischio ogni giorno per compiere questo suo dovere, nonostante tutto.

Cosa d’altri tempi, ma che ha commosso tutti nella speranza che uomini così rendano migliore il futuro. Mentre a Nino Daniele, assessore alla cultura di Napoli, è stata assegnata la medaglia del Presidente Pietro Grasso per alto merito sociale e culturale. Insomma si era tutti uniti in questo comune auspicio di uno spessore nuovo per il nostro oggi, intorno a Franco Roberti, alla Presidente del premio Carmen Moscariello e alla bella giuria, come se ci si conoscesse da tempo. Poco dopo l’autrice ha scritto a Carmen “Voglio esprimerti tutta la nostra gioia per la commovente cerimonia di premiazione in cui umanità, cultura, civiltà erano fuse in un’atmosfera di amicizia. Quante belle anime riunite tutte insieme e questo per merito tuo e della tua associazione, instancabili nella promozione di grandi valori per un nuovo Umanesimo.”

Franco Roberti mentre consegna il premio a Mara Luisa Daniele Toffanin.

Ecco, questo è quell’insieme, quel respiro a cui l’autrice si riferiva prima: una fede comune nell’uomo, nelle sue capacità di riscattarsi attraverso la cultura, sostenuta da gente che vive a Formia e in altre città. A questo proposito l’autrice ricorda la presenza di Francesco D’Episcopo premiato per l’opera “Un ritratto senza retorica: Renato Filippelli”, oltre a Giuseppe Manitta, che è riuscita finalmente a conoscere. Un giovane, non una persona grassa e attempata, ma scattante intellettualmente, qui premiato per “Giacomo Leopardi, percorsi critici e bibliografici”, e amabile conversatore. Con Giuseppe Manitta si è ritrovata poi a cena, una splendida cena di gala, a parlare di comuni progetti. Momento conviviale che ha allargato le loro conoscenze e confermato la reciproca stima. Nell’occasione Maria Luisa Daniele Toffanin è stata invitata dalla presidente a far parte della giuria. L’autrice si è sentita onorata di appartenere ad un mondo di grandi orizzonti.