Il miracolo di un libro di poesia


Borse di Studio a Rocca Pietore

Un evento di solidarietà culturale si è ripetuto anche quest’anno a Rocca Pietore, nella Sala del Teaz, venerdì 11 settembre 2020: la consegna, a nome dell’Associazione Levi-Montalcini, di quattro borse di studio a studenti delle scuole medie, superiori e università e quattro premi ad alunni delle elementari, tutti residenti a Rocca.

Il miracolo si è realizzato grazie al ricavato della vendita del libro di poesie La casa in mezzo al prato in Bosco Verde di Maria Luisa Daniele Toffanin, edito a fine 2018 da Valentina Editrice. L’idea è nata all’autrice subito dopo l’uragano Vaia: pubblicando le sue riflessioni in versi, elaborate nel corso di 40 anni e più di soggiorno con la famiglia in val Pettorina, ha realizzato un libro-memoria di vita del Pra’ del Toro e del contesto di Rocca, Sottoguda, nei vari passaggi generazionali, un libro-omaggio a luoghi ora come scomparsi, quali i Serrai e il Rio Miniera.

Essenziale nell’impresa l’appoggio di numerose persone a lei vicine: Massimo Toffanin, scrittore e presidente dell’Associazione Centro Studi Sebastiano Schiavon, Marco Toffanin fondatore di Opes Risorse (società di consulenza e sviluppo risorse umane), Piera Levi-Montalcini presidente dell’Associazione già citata, Stefano Valentini giornalista ed editore del libro, Mario Richter prefatore dello stesso, fino ai titolari dell’Erboristeria Serapiom di Selvazzano.

La Toffanin, volontaria da molti anni delle due Associazioni entrambe sensibili alle problematiche giovanili, ha voluto coinvolgere gli studenti del territorio nel proprio progetto “Insieme per Rocca”, articolato sullo sviluppo di elaborati contenenti proposte che possano contribuire alla rinascita della loro valle, con esito confortante già nella prima edizione celebrata un anno fa, il 6 ottobre 2019. La favola delle borse di studio si è trasformata in realtà miracolosa grazie all’azione di quanti hanno operato insieme, con la vendita del libro, alla raccolta dei fondi necessari: Mario Baldissera (e con lui molti altri rocchesi), la Famiglia Bellunesi nel Mondo, Luxottica, il Centro Ladino di Colle Santa Lucia, il Comune di Ponte San Nicolò e il Cenacolo di Poesia di Praglia.

Utili anche le diverse presentazioni realizzate dall’autrice e dall’editore Valentini a Padova, Firenze, Piazzola, Ponte San Nicolò, Ponte delle Alpi. In questo modo un libro di poesia-memoria è divenuto amalgama tra persone diverse e lontane, strumento di solidarietà nella speranza ritrovata alle proposte creative dei giovani.

Si è così giunti, l’11 settembre 2020, alla premiazione della seconda edizione di “Insieme per Rocca”, condotta da Marco Toffanin alla presenza dei relatori e membri della giuria: Andrea De Bernardin sindaco di Rocca, Maria Luisa Daniele Toffanin, Stefano Valentini, Piera Levi-Montalcini e, assente, Mario Richter. Su suggerimento di Massimo, regista dell’impresa, i loro interventi si sono ridotti al minimo, per dare spazio e onore ai ragazzi vincitori, con lettura delle motivazioni redatte dalla giuria.

Questi i premiati: ex aequo Cecilia De Dorigo (Università di Trento) e Francesca De Dorigo (Università di Udine), che hanno diviso tra loro la borsa di studio di 1000 euro; Sofia Polito (Istituto Follador di Agordo), borsa di euro 700; Arianna Sanfilippo (scuola media di Caprile), borsa di euro 500; Elena Bassot, Giorgia De Biasio, Giovanni Casà e Luca Masarei (scuole elementari di Rocca), 100 euro ciascuno in materiale scolastico. Un dono ricordo in argento di Agostino d’Agostini, gioielliere di Abano Terme, è stato offerto agli altri concorrenti non vincitori: Alessia Masarei e Martin Valandro (scuole superiori), Alexandra Cominato, Riccardo Cominato, Lisa Darman, Sebastiano Groppa ed Elisa Soraruf (scuole medie), Cristiano Cominato, Benedetta Darman, Mattia De Girardi, Martina Gabrieli, Maddalena Fersuoch, Sofia Frantkovska, Samuele Groppa, Giacomo Sanfilippo e Thomas Soraruf (scuole elementari).

I premi sono stati consegnati con simpatica fierezza e disinvoltura da Alessandro Toffanin, 7 anni, rappresentante della quarta generazione degli abitanti della “casa in mezzo al prato”. La sala gremita di giovani e familiari, predisposta da Michela Da Pian dell’amministrazione comunale in conformità alle disposizioni Covid-19, ha seguito con entusiasmo e gratitudine il toccante incontro culturale ed umano. Una foto, con mascherine, ha concluso l’evento, con l’auspicio di ripeterlo – in questa o altra forma – anche nel 2021.

Il sonno dell’antico cacciatore

A prati d’occhi
vertigine di luci
accende
questa notte di cobalto.
Da crateri di cielo
colate d’argento
appaiono scompaiono
rapide come lampi.
Improvviso ogni guizzo
diviene magia.

E stella ora sono
a guidare il carro
dell’Orsa
tra stormi di meteore
e dune d’ombra
ancora il sonno vegliando
dell’antico cacciatore

a Mondevàl
nel buio di prati
senza storia
gli astri leggeva
e sogni proibiti
al divino bruciava
vivere
oltre il mortale tempo.

E la stella cadente
le sue parole allora
raccolse per sempre.

A Selva Cadorina1
in nicchia di vetro
nell’essenziale corpo
nell’arcano corredo funebre
vive il sogno-promessa
di un cielo agostano
da settemila e più anni. Sempre

                       senza luogo, senza tempo

1Selva di Cadore: Museo Vittorino Cazzetta

La danza della gioia

Si accende il silenzio dei riverberi
presenze intorno in pausa dei gesti
in festa dei riti, da allora sempre.
E noi qui in grigiore di cieli
insicuri i voli di vita
da un’attesa che strinse ogni linfa.

Fu per un anno un giorno per attimi
infinito il tuo lamento non compreso
– le ali del dolore battono con altri ritmi –.
Si fece grido all’ombra della sera
– a quell’ora nasce la paura della terra –.
Poi divenne soffio esile filo
sfuggente fra le dita dell’angoscia.

Ed ora in questa Pasqua acerba
stringo nelle mani
questa tua rinata vita
pallido anemone fra nevi tardive
erica rossa
primizia squillante di primavera.

La danza della gioia si scatena
sullo scialle sfrangiato dei prati
gitana dai fiori rubino
tra i teneri capelli di larice.

Senza tempo

Poema ladino

Sottoguda è un poema ladino
che si snoda fra i tabièi
spazi d’agresti riti montani
rinati dal rogo* in gentili forme
assiepati come gregge in faccia
al Piz Guda dimora di miti caprioli
di mufloni nell’acerba primavera
inarcati in amorose lotte.

Il verso scorre fra i sentieri
dai balconi squillanti di fiori
le legnaie geometriche
respira aria intima di voci
sussurrata fra le case
si disseta e ravviva alla fontana
sosta alle panchine di legno
ferme lungo il sole
s’invera in un saluto paesano
con un vecchio immobile nel tepore.

Si nutre nella vecchia bottega
ove foresti e paesani ancora
intrecciano ghirlande di parole nuove.

Ritma il poema un alito da leggenda
che il cuore sussurra dentro
il torrente in musicali balzi
accompagna come antico canto
dopo una mistica sosta
alla Madonna dei Serrai
in eterno colloquio
con il Santo patavino dei miracoli.

Agosto 2018

* incendio del 1881dei tabièi, fienili esistenti da secoli nella zona dedita all’agricoltura

Luci-Voci-Colori nell’ora vesperale                                            alla maestra Irma

Alto il romanico rosone
si specchia nel sole
sulla parete vesperale.

S’illumina la preghiera
al fiore di luce fiorito inatteso
al geroglifico d’oro
– marmo scaturito in sola pura forma –
divino annuncio a noi in mutate forme.

S’illumina l’eco di sante letture
della maestra Irma
il volto innocente d’antica ladina
nel fondale splendente del trittico ligneo.

Luminosi doni-cifra d’armonia
che governa insieme
e luce e cieli e umane cose
nella sapienza della tenue solarità.

Voci piccine intrecciate nell’aria
dal minuscolo sagrato
con eterna purezza
consacrano comuni progetti di vita
germogliano ancora speranza.

Congiunge azzurro e terra il verde denso
dell’abetaia verticale distesa vicina.

Disegna l’orizzonte nitido profilo
di dolomie lontana
rivelazione-spaziale condivisione.

Il Sasso Bianco catturato l’ultimo sole
lo condensa per noi insieme nel sacro
in cristalli della sera.

                             Santa Maria Maddalena, 11 agosto 2012

Leggo della meravigliosa iniziativa “Il miracolo di un libro di poesia” portata avanti a Rocca Pietore da un gruppo di autentici intellettuali per consentire la donazione di Borse di Studio a tutte le categorie di studenti e mi rendo conto che il Covid non arresta la beneficienza, lo spirito di solidarietà, l’amore verso il prossimo. Non mi stupisce che il testo che ha consentito di raccogliere i fondi sia stato quello della cara Maria Luisa Daniele Toffanin “La casa in mezzo al prato in Bosco Verde”. Le poesie estratte dal testo e postate in questa pagina rappresentano diamanti incastonati nel cuore di Leucade ed ennesime risposte alle liriche postate in precedenza dagli altri brillanti Autori del blog. Si tratta infatti di un poemetto che ricorda la Via Crucis scandendola al battito del procedere dei cavalli, delle greggi, degli ‘spazi d’agresti riti montani’, di ‘di mufloni nell’acerba primavera / inarcati in amorose lotte’. La Natura è in festa, come i ‘foresti e paesani’ che ‘intrecciano ghirlande di parole nuove’. Un’Ode a Cristo, una processione di fede e di speranza che nel mistero del dolore dell’Uomo attende milioni di Resurrezioni. Un miracolo di Arte, di Fede, di Amore… Ringrazio la nostra Poetessa patavina per sì immenso Dono e per la causa che ha portato avanti con i suoi familiari. Un grande abbraccio, Maria Rizzi