Il miracolo del libro “E ci sono angeli” diviene narrazione


Ogni libro ha una sua storia che può divenire narrazione. E ci sono angeli prende vita dall’esperienza gioiosa della nascita di una nipotina. Gioia che subito si dilata a un’attenzione più consapevole all’infanzia tutta, ai suoi diritti, ai nostri doveri come ben afferma Schweitzer:

“Riflettere sull’etica dell’amore per tutte le creature in tutti i suoi dettagli: questo è il difficile compito assegnato al tempo in cui viviamo”(A. Schweitzer)

E di rimando l’autrice nell’introduzione: “La nascita di una creatura che quasi d’improvviso t’invade la casa e la colma con la sua presenza, sollecita in te una particolare attenzione all’infanzia. Espressione inesauribile di stupore e candore nel rapporto ogni giorno nuovo con persone e cose. E questo ti riconduce in un percorso emozionale mai finito, al mondo della poesia nella sua origine prima come stato di meraviglia e innocenza. Così ti nasce spontaneo entrare in tale mondo, farlo tuo e dire della piccina, della sua infanzia-poesia. Ma mentre scrivi rileggi anche il senso della tua, della sua vita e di quella di tanti altri bambini che, per un’accettazione, una resa della società sono destinati per sempre a soffrire. Materia ormai consunta di cui nessuno si cura più: specie in poesia, anche perché, si dice, l’egoismo ci sarà sempre, l’avidità non morirà mai ed altro. Ma ci sono ancora Angeli… E chi scrive ha fede nella parola e nonostante tutto, anche nell’uomo. E così si rivolge a quelli di buona volontà, ai poeti affannati per la terrestre avventura, e li sollecita all’attenzione, alla premura per ogni infanzia, il grande nostro patrimonio futuro. Alla lotta, anche con la scrittura, per riedificare un altare ai bambini di tutto il mondo.”

Il libro quindi è qui presentato nella sua genesi, nella profonda motivazione ispiratrice, impreziosito anche dalla copertina che ha una sua storia da rivalutare. Riproduce infatti un angelo, lacerto di un affresco attribuito al Tiepolo, trovato nella villa Grimani a Dolo, Venezia. È qui inserito grazie al permesso dei proprietari della villa richiesto dall’autrice. Quindi il libro ha nell’insieme una sua peculiarità.

Per tutti questi motivi E ci sono angeli diviene dono ai bambini, che ne sono protagonisti, e come tale è presentato veramente in continui incontri in luoghi diversi, anche con la collaborazione di più associazioni come il Centro di Aiuto alla Vita ed altre. L’infanzia così costituisce l’amalgama tra tanti, molti. Con questo preciso intento, da Pistoia, Firenze a Treviso, Vicenza, Padova a Galliera, Camposampiero…, si crea una rete silenziosa di tutori dei bambini. L’autrice inoltre decide di investire il ricavato dalla vendita in un progetto che abbia come protagonista un bambino con la sua mamma. In modo naturale il libro si trasforma in una presenza angelica sentita, vissuta da tutti quelli che dimostrano la propria disponibilità per collaborare e realizzare questa mission. Davvero un libro può compiere dei miracoli inattesi come questo che ha viaggiato per lungo tempo sulla strada dell’amore e della solidarietà.

E la poesia qui proposta evidenzia la capacità di una famiglia veneta di amare e adottare, una bambina cinese, con sindrome di Down, rinnegata dai giovani genitori biologici.

Miracolo d’amore

Splende la stella di Natale sempre

se nella casa radicano

alberi accesi di gocce rosso-oro

alberi di vita speranza amore.

E se il Bambino nato

con occhi a mandorla cinese down

dalla materna carne rinnegato

è avvolto nella cuna d’altro presepe

fra lievi nenie di terra veneta

sotto un cielo infinito di stelle,

ogni giorno splende il Natale.

Miracolo d’amore

dilatato a tutte le ore

questa minuta umana

storia-offerta del cuore.

Miracolo d’amore

la fragile divina creatura

risposta di Dio agli uomini

eterna nella notte Santa.

Splende la stella di Natale sempre

se la casa è aperta alla Luce. (pag. 58)

Tutte le presentazioni sono da ricordare per qualche motivo speciale. In primis quella realizzata nella sala convegni dell’Abbazia di Praglia già evidenziata in Occhio sull’autore, ancora viva per l’emozione suscitata allora: il folto pubblico straripante, l’intervento di tanti affezionati all’infanzia, Mario Richter e p. Norberto Villa come relatori, gli interventi sentiti di Luisa Scimemi di San Bonifacio e don Roberto Ravazzolo, le letture di Federico Pinaffo, hanno dato vita a una vera festa della poesia per l’infanzia.

Ma anche Vescovana è rimasta nel cuore. Aurora Gardin, presidente dell’Associazione Poeti Polesani, ha onorato l’incontro e i bambini con delicate nenie del coro Camerata Roda… per dire che questo libro, che non ha vinto molti premi, è stato molto apprezzato e amato come dimostrano questi primi eventi organizzati con armonia e passione.

Si può ben avvicinare a questa esperienza, per l’accurata pur diversa regia, la presentazione di Feriole di cui è relatore il professore Antonio Daniele che si impegna in una profonda e interessante lettura del testo. Affascina i molti presenti lo studio critico delle poesie comparate con altre opere di poeti attuali. È interessante sottolineare che il professore già aveva letto il manoscritto inviato dall’autrice per sentire l’opinione sul suo lavoro in cui avvicinava i bambini del dolore a bambini invece che vivono un’infanzia gioiosa, quasi una contraddizione risolta così, anche secondo l’affermazione di Benedetto XVI, che la gioia deve essere testimoniata come il dolore:

Se luce di gioia sorge

dal gorgo del dolore

è canto di vita

da sorbire tuttinsieme

al desco del sole.

(pag. 59)

Ma inoltriamoci tra altre presentazioni che, per una serie di motivi, non sono state adeguatamente riportate in Occhio sull’Autore.

A Camposampiero, dopo l’incontro con il gruppo della Terza Età e dopo la visita ad una casa di riposo, un infermiere dell’ospedale si impegna ad affidare il ricavato per una donazione ad una madre incinta con gravi difficoltà di salute. E grazie a lui, in modo spontaneo si innesta anche il rapporto con un asilo in cui una volontaria prende in mano la situazione vendendo i libri e destinando quanto raccolto a un altro caso di grave disagio materno. Il tutto in completa autonomia con lettura del libro ai genitori, gestito non dall’autrice. Bella anche questa occasione! Una situazione inedita ma molto piacevole!

Presentazione a Vicenza – l’autrice e Giovanni Giolo

Andando oltre Vescovana, Galliera Veneta, Praglia, Treviso, Quartiere 4-Padova, Rovigo, Firenze, Rosolina, Feriole, Centro Universitario Italiano di Padova, Legnaro, Asiago e Vicenza, rivediamo nella bella sala del Palazzo Municipale di Conselve un giovane pianista esibirsi accompagnando la recita delle poesie da parte dell’autrice e di Luisa Scimemi di San Bonifacio, alla presenza anche dell’assessore molto sensibile alle problematiche dei bambini. Dalla discussione nata tra i molti presenti si giunge alla conclusione che troppi bimbi soffrono di solitudine e non sono adeguatamente seguiti dagli adulti presi dai loro impegni lavorativi, in altre parole bambini della nostra società opulenta che si sentono poco considerati.

Dobbiamo ricordare anche l’assessore Elisabetta Maso di Saonara che promuove l’incontro, il 2 aprile 2013, nella biblioteca sotto la guida di Rita Zanardi. Tutto si svolge secondo la prassi di allora: Valentini a lungo si sofferma sui testi dell’autrice, sul suo linguaggio poetico e su quest’ultimo lavoro dove la poesia diviene una forma di provocazione per suscitare l’attenzione sul problema dei diritti dei bambini, senza condanne né giudizi negativi ma solo per sensibilizzare.

Il discorso così sentito viene ripreso anche nel successivo incontro, il 9 aprile 2013, durante la presentazione dell’opera di Paola Lucarini da parte di Maria Luisa Toffanin: si riconferma l’importanza, il valore dell’infanzia precedentemente esaminato.

Locandina di Saonara

Con la stessa scaletta si svolge a Cittadella un momento poetico promosso dalla presidente della Città della Vita, Paola Musaragno, e da Maria Rossetto del Centro di Aiuto alla Vita, già presente a Galliera Veneta, con l’impegno che bisogna trovare anche un’etica stella, come già Schweitzer dice, l’etica dell’amore quale grande compito di questo tempo, cioè di vincere la sfida dei nostri giorni: aiutare i bambini che hanno ancora fame, sete, che muoiono nel mare nostrum favoriti dall’opera nefanda dei traghettatori infernali che, per danaro, conducono alla morte dei poveri innocenti. I bambini, sempre vittime anche di questa società ricca, così distratta da dimenticare in macchina i propri figli, per ore, con esiti fatali. Per fortuna sono casi isolati ma che fanno rabbrividire e dimostrano il bisogno di una profonda attenzione a queste famiglie così fragili spesso impreparate ad affrontare i ritmi lavorativi del nostro tempo.

Presentazione a Cittadella – da sinistra l’autrice, la presidente Paola Musaragno e Stefano Valentini

E allora ecco che da ricordo a ricordo emerge a questo proposito la voce di Cinzia Favaro, psicologa psicoterapeuta, relatrice nell’incontro all’asilo Montessori di San Domenico.

Qui si impegna in uno studio sulla famiglia per dimostrare che molti bambini vivono a disagio sia l’esperienza dello studio sia le relazioni umane a causa di una “evoluzione” dello spazio famiglia e all’aggressività del mondo del lavoro e dei ritmi frenetici di una società che non rispetta più i minori e i più fragili. Rivaluta così la prima parte del libro che evidenzia i nostri doveri, ascolto, premura, colloquio ed altro insieme verso l’infanzia. Tutto l’incontro si svolge all’insegna di un vivace colloquio con i, purtroppo, pochi genitori e poi si allarga al nostro dovere verso i bambini di tutto il mondo come ci ha insegnato Schweitzer. Cinzia quindi offre la sua competenza, la sera del 4 ottobre 2013, testimoniando come certi valori esaltati dai versi, in questo caso i diritti del bambino, siano comune denominatore che coinvolge persone diverse, lontane, a collaborare, a intervenire dimostrando la loro sincera attenzione a questa realtà. Ora, a distanza di tempo, si rivede il tutto come una gara, un desiderio autentico di essere partecipi nei limiti delle proprie possibilità, per migliorare la situazione o la vita di tanti bambini. L’autrice, ritrovando la fotografia con don Renzo Pegoraro, scattata nella sala del patronato di San Domenico, prova una grande emozione.

Presentazione a San Domenico – il pubblico e sullo sfondo l’autrice e mons. Renzo Pegoraro

Rivive quell’incontro con gli amici della parrocchia così partecipe, e nello stesso tempo molto profondo, data la presenza di don Renzo che commenta il libro e le letture della stessa autrice con una grande estensione spirituale citando testi evangelici e nello stesso tempo letterari. A proposito del dolore dei bambini, difficile da accettare, nitido è il ricordo delle sue parole riprese da Tolstoy e da altri riferimenti culturali.

Veramente indimenticabile però è stata la presentazione a Boara Pisani per la sentita partecipazione delle insegnanti, dei bambini che si sono alternati in una dinamica divertente rilettura del libro con recite e canti: un pomeriggio di fuoco che non si potrebbe certo ora vivere per l’assembramento fino alle stelle. Brillante, come sempre, e affettuosa la voce di Katia Scabello accompagnata da interventi dall’autrice e da qualche breve lettura perché il resto si svolge tutto nelle mani dei protagonisti della giornata: i bambini, sapientemente guidati dalla passione educatrice delle insegnanti. Presenza unica e silenziosa quella di Rosetta Menarello che certamente ha dato vita all’iniziativa.

Ecco la scaletta che già evidenzia il programma pomeridiano:

Sabato 9 novembre 2013 – ore 16.30 presso il Centro Civico di Boara Pisani

Commento all’opera a cura della dott. Katia Scabello, esperta di letteratura infantile.

Presentazione animata da gruppi di alunni delle Scuole Primarie di Boara e Stanghella con interventi cantati e recitati sul tema degli Angeli.

Parte musicale a cura dell’insegnante Mariella Cusin.

In questo giorno speciale verranno esposti lavori eseguiti dai bambini che saranno offerti con i libri di poesia.

Alla manifestazione sono invitati tutti coloro che amano la poesia e credono nell’esistenza dei nostri benefici Angeli Custodi.

La lettura dei testi poetici sarà eseguita dalla dott.ssa Scabello, dall’Autrice e dai bambini.

La giornata sarà dedicata ai bambini della Città della Speranza.

Patrocinio del Comune di Boara Pisani.

Collaborazione dell’Associazione Culturale Athesis e degli alunni della scuola primaria di Boara e Stanghella.

Ma le cose belle purtroppo per disattenzione, per ritmi frenetici della vita, non vengono concluse in modo adeguato. È mancata infatti la collaborazione promessa dei fotografi affiliati ad una delle associazioni sopra citate che, nonostante i ripetuti richiami e il loro impegno ad inviare le foto di questo spettacolo di cui era protagonista l’infanzia, non hanno alla fine mantenuto i patti. Mancano quindi i documenti fotografici tanto rincorsi di questa giornata indimenticabile. Ancora una volta è stata tradita l’attesa dei bambini e lo stupore di quel giorno non ha germogliato attimi indicibili alla visione delle foto con le loro immagini. E allora mi sovvengono le parole di papa Francesco, nella messa di Natale, che tanto si è soffermato sulla luce da cogliere nelle piccole cose, sugli avvenimenti quotidiani come questa giornata di vita scolastica, di ritrovare lo stupore dei bambini e di ridare vita alla famiglia come prezioso presepe di Betlemme da vivere ogni giorno in una nuova dimensione della vita. Quindi non è la pandemia di oggi solo ma è da tempo che si sta sgranando il tessuto sacro della famiglia, della casa, della vita, della morte. E allora di rimando penso anche al mio poeta, Andrea Zanzotto, che avvertiva profeticamente che se si tocca il sacro degli archetipi, cioè vita, morte, famiglia, rapporti umani, di una società, la società stessa si sfalda e crolla. Quelli malati di utopia sperano che, dopo questa pandemia, risorgeremo in veste candida con purezza di cuore nuova. Auguriamoci che sia così in questi giorni di Natale in cui tali pensieri più ci abitano.

Ad ogni modo, ritornando al nostro libro, è divenuto veramente un prezioso amalgama tra persone di luoghi diversi, Padova, Firenze, Treviso, Vicenza, già citati, tutte unite nella poesia a rivalutare l’infanzia nei suoi diritti e nei nostri doveri, persone disponibili a collaborare con il cuore per un aiuto concreto a bambini, mamme in momenti di grave disagio.

In particolare ha contribuito a questo Rosetta Menorello che dopo l’incontro di Rovigo organizzato da Aurora Gardin e dalla Dante Alighieri della città, anche con presenze patavine, è divenuta promotrice e organizzatrice di molti altri incontri dimostrando sempre la disponibilità del suo cuore. Penso ancora a Stanghella, Vescovana e nuovamente a Boara Pisani che la vedono come instancabile animatrice nella realizzazione di questa mission d’amore.

Si vuole sottolineare, nella parte ormai finale, la bella poesia di Alberta Bigagli che nella la sua lettera così dice:

… Il tuo “E ci sono angeli” mi ha molto coinvolta e ispirata e, come mi accade in questi casi, ho risposto in poesia.

Spero che tu mi accetti così…

Sto leggendo “E ci sono angeli”

Poesia di M. Luisa Daniele Toffanin

Da subito mi eleva il senso di sorpresa

per schiere di creature piccole e nuove

tenere e colmanti vuoti d’affetto.

Neonati insomma e poco il peso

ancora cauta e silenziosa la ragione

eppure il canto del poeta è alto.

Alto ed esteso e mosso e coprente

e sa lui perché sa lui l’invocazione

che emana dal nascere evento.

Seconda invocazione del poeta

che la mano violenta rimanga sospesa

anche sapendo di non ottenere.

Ci resta una struggente soluzione

incontrarli i bambini già cresciuti

ascoltare e fermare le loro parole-ricordo.

Ora diventa un grido la poesia dell’autrice

chiede aiuto il poeta a tante altre voci

che fanno luce su l’inganno e gli orrori.

E l’aiuto perché. Perché un coro si levi

che abbia la misura totale del pianeta

e l’angelicità tradita forza divenga.

La storia-dramma che faccia fecondo

il sentimento di un normale nido

io e te non più schiavi di fragili gioie.

Ogni dettaglio ora ha più luce

i momenti del gioco son fatti più vivi

tu carne nuova nasci per salvare me.

Ho un vero peso e il cielo mi riguarda.

Alberta Bigagli

Firenze, maggio 2014

Piace ricordare pure il commento di E bambini di Bucarest, commento espresso da un partecipante, di cui purtroppo non ricordo il nome, all’incontro di Treviso, nella Libreria Canova, con relatori Paolo Ruffilli e Stefano Valentini.

Facciamo festa a “E ci sono angeli”

E ci sono Angeli

che stanano topi-bambini

dai tunnel di gas esilaranti

ragazzi di strada rinati

ora leggeri acrobati di sogni

trampolieri d’infinito

sospesi su corde cerchi circensi

dall’abisso disperante rilibrati

a dimensione umana.

E ci sono Angeli

Primo commento sui bambini rinati: Sono la gioia e piacere dell’Europa!

Secondo commento: Grazie nonna Maria Luisa della chiusura quasi emblematica “E ci sono angeli”. Sono otto versi di alta poesia che esalta trampolieri d’infinito rilibrati a dimensione umana e non più topi. Grazie: lei ha confessato di aver fede anche nell’uomo.

Presentazione a Treviso presso la libreria Canova

Il miracolo del libro “E ci sono angeli” è espressione di un lavoro realizzato a tante mani e qui è diventato narrazione di rapporti umani intensi, di una partecipazione sempre viva agli incontri, della volontà comune di sostenere il progetto di aiuto ai bambini, prova di qualcosa che raramente accade nella poesia. Evidentemente i bambini sono sempre oggetto di grande attenzione nei loro diritti e nei nostri doveri. Sembra quasi una favola di altri tempi.