Abano Terme: Dal fuoco etneo alle acque polesane
Biblioteca di Abano Terme
Pioggia battente e strade allagate giovedì 7 giugno 2018: arrivare ad Abano Terme era proprio da eroi. Parlando della situazione con Andrea Toso, referente di Ronzoni, direttore della biblioteca di Abano Terme, si prospettava l’idea di sospendere l’evento della presentazione del libro Dal fuoco etneo alle acque Polesane di Maria Luisa Daniele Toffanin.
Ma se fosse venuto ugualmente qualcuno da lontano, che figura ci avremmo fatto tutti? In particolare l’autrice? Si decide quindi di procedere anche attraverso l’acqua alta, rischiosa ma fortunata avventura con inizio dell’evento quasi puntuale. Subito infatti arriva Lorenzo Mazzetto proveniente da Monselice, scolaro amico della Toffanin la quale immediatamente pensa “per fortuna che non abbiamo rimandato l’incontro!”. E dopo poco ecco giungere la coppia dei devoti Milvia e Toni Romano, amici da una vita, anzi lei è l’autrice della copertina del libro presentato e di altre; quindi Rosella Ponchio con la sorella; la carissima Silvana Venturini che da sola ha osato; anche il fedele Arrigo Brocca; e l’amica di sempre Daniela Babolin.
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“Ringraziamo il cielo – riafferma Stefano Valentini arrivato nel frattempo – che siamo qua! Abbiamo fatto bene a venire”. Poi inizia la conversazione come al solito amichevole, senza tante pretese, un po’ informale vista la situazione climatica particolare, tra Stefano e l’autrice Maria Luisa, ovvero Marisa come la chiama lui. Stefano Valentini sottolinea che l’hanno colpito soprattutto le poesie del volo, nate durante il viaggio in aereo per la Sicilia, che hanno un fascino veramente unico: il volo diventa un momento di nuova conoscenza della natura, di nuove dimensioni creative riprodotte dall’autrice con linguaggio nuovo.
E andando dall’Etna e dal rifugio Sapienza nascono naturalmente vari riferimenti personali di Valentini e pure dei presenti, relativi ad esperienze singole ed emozioni provate nelle diverse stagioni in cui ognuno ha visitato il luogo. Si passa quindi alle acque polesane con altre vicende e stupori di acque, di fronde, di colori improvvisamente ravvivati di sole, dall’arrivo nella sala di Giulia ed Alessandro che riempiono la stanza della loro freschezza bambina e riconducono i presenti all’esigenza di purezza, di freschezza della natura, sottolineata dall’autrice, ormai in via di estinzione nella società.
Si evidenziano altri personali interventi con lettura di alcune poesie da parte della Toffanin e il commento di Stefano Valentini sull’uso del linguaggio, la musicalità, le immagini particolari. Si dedica attenzione ai versi su Ariano Polesine, su Ponte Casale, in una sera che è tutto un’offerta di luce, e ad altri ispirati da Rosapineta. Si colloquia sul ritorno nei luoghi già noti e sulla scoperta che anche l’autunno può farti un dono proprio nel giardino-conchiglia di sole con un pic-nic insperato a novembre. Si dialoga pure su particolari emozioni avvertite nella pace della solarità come il Privilegio di sentirsi viva che qui riproduciamo perché condiviso da molti presenti:
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Ho scritto il privilegio di sentirmi viva
Ho raccolto una zona d’ombra / intorno all’abbagliante muro // come in una sfera magica / ho riletto pagine vissute al sole / filtrate fra le fronde // e ancora ho scritto il privilegio / profumo d’esser viva / fra aghi e pigne e ali e canti // libera nell’umano limite / ma viva senziente / creatura nel Creato. // Ho segnato a mia memoria / l’ora l’attimo // ho posto una coriacea pigna / col mistero delle note // racchiuso nel suo riserbo / fra le tue mani, accanto.
Gli amici discutono poi sulla capacità dell’autrice di rendere i sentimenti da loro avvertiti anzi di dare al lettore la possibilità di vedere le cose, affermazione condivisa da Stefano Valentini che parla proprio di questa caratteristica un po’ impressionistica della poesia della Toffanin. Vari gli interventi di Arrigo Brocca e anche della stessa Luisa di San Bonifacio Scimemi che, in una mail successiva, afferma: “è stato un incontro bellissimo e indimenticabile! Tu sai legare le anime perfino con le nuvole..E con l’acqua la terra il cielo e la luce… ecco il nuovo Cantico delle Creature del XXI secolo: sei tu che lo riscrivi (fanciulla/donna-angelo..)”.
Un grazie affettuoso a tutti gli astanti conclude l’incontro avvenuto oltre le volontà del clima.
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