L’altra Rita – breve storia di un inizio

L’ALTRA RITA. Breve storia di un inizio

Quando nel marzo 1996 decisi di chiedere il pensionamento, subito pensai di non poter spezzare così di colpo  l’armonia di un dialogo con quei ragazzi con cui ero cresciuta insieme tra i banchi  dell’Alberti di Abano  per quasi trent’anni.

E mentalmente progettai uno spazio dove i giovani di  Abano potessero incontrarsi al pomeriggio per leggere, discutere e soprattutto trovare persone qualificate, disponibili all’ascolto dei loro problemi scolastici e non, per un consiglio, una soluzione.

Un modo per mettere a disposizione del tessuto umano e sociale della città termale la propria esperienza. E per questo avevo già cercato di coin­volgere nel mio progetto alcuni colleghi pensionandi. Ma l’idea nuova esposta all’assessore Pennisi e al prof. Ponchio, pur interessante, era irrealizzabile per una persona fisica.

Ed ecco, in queste misteriose trame della vita, l’invito a cena di una collega amica e l’incontro con la Fondazione Levi-Montalcini nella persona di un’inse­gnante volontaria del Centro di orientamento di Ponte San Nicolò là operante dal 1994, Francesca Marangoni. Allora a Padova era attivo solo il centro orientamento scolastico professionale e sociale Salesiano, diretto da suor Maria Rossi.

Subito mi entusiasmò la loro attività basata sul pensiero attento al futuro dei giovani di Rita Levi-Montalcini, evidente nel bel logo.  E avvertii anche che i principi dello statuto erano estensibili a giovani di diverse età e aperti a contenuti vari e culturali. Il che si po­teva avvicinare alla mia idea iniziale. E confermò questa mia impressione l’in­contro con la responsabile del Centro di Ponte San Nicolò, che si prodigò con Roma, sede della Fondazione, perché anche ad Abano fosse aperto un analogo sportello. Così avvenne con l’appoggio del Comune stesso, in particolare dell’assessore alla cultura Eloisa Pennisi e sempre di Giovanni Ponchio, direttore allora del sistema bibliotecario. Nel novembre 1996, infatti ad Abano cominciò a funzionare lo sportello in Piazza Caduti, con un servizio di consulenza e orientamento scolastico e professionale rivolto ai ragazzi che terminavano la scuola dell’obbligo, promosso dall’Associazione Levi-Montalcini, costituita intanto con proprio statuto, in linea di continuità con l’esperienza e con il patrocinio della Fondazione Rita Levi-Montalcini, dedita ora alle donne africane. L’associazione invece impegnata a promuovere, coordinare, sviluppare tante attività dirette ad assistere ed incoraggiare i giovani, offrendo un supporto valido alla scelta del proprio futuro; sostenendo contemporaneamente le famiglie con figli in difficoltà; aiutando studenti demotivati a riorientarsi nel mondo della scuola e del lavoro; agevolando l’incontro dei giovani con il mondo della cultura.

Tutto facile apparentemente, in realtà con alcune difficoltà organizzative: il ri­fiuto di collaborare da parte di alcuni colleghi pensionandi e in particolare la malattia di mia madre e la sua morte.

Ma ancora degli incontri insperati, inattesi, risolutori per la situazione. Il primo con Laura Bottaretto, in pensione da alcuni anni, che improvvisamente riapparve sulla mia strada e mi offrì con generosità il suo aiuto proprio nel momento di più grave disagio. Contattò tutte le scuole e rese possibile l’apertura del Centro.

Il secondo incontro fu con Biancamaria Fabbri-Colabich, segnalatami da un’amica comune, che subito accettò di supportarci nell’attività da poco av­viata, ma già con richieste superiori alle nostre forze.

Superata questa sofferta fase iniziale, molte insegnanti in pensione, studen­tesse, laureande si sono unite a noi in un percorso che si allargava sempre più, dall’orientamento al disagio scolastico in genere di alunni di diverse età, alla me­diazione linguistica; rispondeva alle esigenze di varie scuole nei rapporti con i ge­nitori, si arricchiva di approfondimenti culturali coinvolgenti anche più istituti superiori.

Ecco l’incontro avvenuto a Pordenone che evidenzia quanto numeroso fosse il gruppo dei volontari dei tre centri riuniti: Abano, Ponte San Nicolò e Pordenone.

Ricordo ancora le domande formulate nella locandina del nuovo centro esposta nelle scuole e nelle Biblioteche: “Hai problemi nel metodo di studio? Hai sbagliato indirizzo scolastico? Devi scegliere la Scuola Superiore? Devi cercare un lavoro? Il nostro Centro ti offre un aiuto.”

I motivi ispiratori delle iniziative del Centro di orientamento di Abano Terme sono tratti dal libro di Rita Levi-Montalcini “Il tuo futuro – I consigli di un Premio Nobel ai giovani”.

L’attività del centro muoveva anzitutto dalla considerazione che, nell’età diffi­cile delle scelte, una scelta tuttavia si impone, alla fine della scuola dell’obbligo, nel nostro attuale ordinamento scolastico. Scriveva Rita: «Potrai raggiungere uno stato di serenità e di godimento, applicandoti con tutto l’impegno del quale sei capace a una delle molte­plici attività che si aprono davanti a te. Iniziare un percorso di vita alle soglie del terzo millennio è un vantaggio, oggi l’adolescente del mondo occidentale ha la fortuna di poter gestire il proprio futuro, fortuna negata non solo agli schiavi di epoche antiche, ma anche ai principi e ai plebei di tutti i tempi, ed in particolare al sesso femminile. Tuttavia que­sto stesso vantaggio può essere fonte di incertezza e di angoscia perché caratteristiche dell’età giovanile sono l’acuta sensibilità e la conseguente vulnerabilità […] “

Concetti ribaditi e sintetizzati con un linguaggio più diretto, nella lettera di indirizzo che Rita era solita inviare ai giovani e agli insegnanti impegnati nelle attività dei Centri di Orientamento, evidenziando che l’impegno profuso nel percorso da lei promosso poteva avere un felice esito: “Amare il proprio lavoro costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra”. (Primo Levi, La chiave a stella)

Auspicio valido per tutti e per ciascuno.

Per questo era vitale un metodo di studio valido che facilitasse la conoscenza delle proprie capacità e possibilità e anche delle proprie attitudini. Per questo il centro di Orientamento di Abano offriva brevi percorsi sul metodo di studio per una scelta della scuola superiore più consapevole. Così si esprime anche il giornalista Alfredo Pescante nel giornaletto Il Messaggero di Sant’Antonio dei ragazzi.

Un’altra Rita, disponibile soprattutto per i giovani, ma con una grande attenzione per l’altro che ho potuto condividere con lei in brevi incontri casuali in vari luoghi di cultura e poesia, tra gli altri Pistoia, Firenze, momenti indimenticabili per la sua vivacità nell’incontro: “Siete voi quelli di Abano?”. Da qui nascevano parole autentiche che riflettevano il suo rapporto con la realtà e con gli altri. E soprattutto ricordo i festeggiamenti a Torino per i suoi cento anni, prima in teatro, dove parlò a braccio, rivolta ad un pubblico di più di tremila persone, sul valore del rapporto giovani e anziani: il mondo del coraggio e della fantasia, uniti in un progetto di vita; e poi  una  pausa conviviale alla Mole  Antonelliana, dove ho goduto di momenti di confidenze indicibili con questa  altra Rita, premio Nobel ma, soprattutto, amica interessata realmente a te.  Per questo per me e per noi lei era zia Rita.

Incontro conviviale alla Mole Antonelliana di Torino per il festeggiamento dei 100 anni

Rimane indelebile il ricordo del giorno dell’incontro ad Abano con Rita Levi Montalcini, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria della città, il 3 luglio 2002. Due le motivazioni del riconoscimento:

i meriti scientifici della professoressa; l’impegno civile nei confronti dei giovani attraverso la Fondazione Levi-Montalcini costituita assieme alla sorella Paola per onorare la memoria del padre Adamo, poi associazione Levi-Montalcini.

Tratto da “10 anni”, vita e attività del centro di orientamento di Abano Terme, associazione Levi-Montalcini a.p.s, anni 1996-2006.

Parte del gruppo di Abano con Rita Levi-Montalcini e il sindaco Giovanni Ponchio

Incontro con l’università di Padova durante la cerimonia del conferimento delle chiavi della città.

Il libro “10 anni” i può reperire nel sito www.marialuisadanieletoffanin.it.