Sulla sua attività letteraria…

Note critiche alla sua attività
poetica

Lia Bronzi
dal Dizionario degli autori italiani del secondo Novecento

La sua poesia si innesta in temi musicali, balzando viva e commovente, per la
sincerità saliente dal profondo del suo nobile animo…

Premio nazionale di poesia e narrativa “Il Litorale”

Diploma con profilo critico
Terza
classificata sezione silloge con l’opera: “Florilegio
femminile
”

Sapientemente divisa in due sezioni per
descrivere il periodo gioioso dell’infanzia e quello, ricco di gioie e venato di
dolori, della maturità, l’opera dell’autrice lascia capire l’elaborata
raffinatezza espressiva nel binomio coesistente tra chiarezza della forma e
complessità delle emozioni.
L’amore, l’amicizia, la nostalgia, il
rimpianto, ma anche il forte senso di gratitudine verso le care figure femminili
che hanno reso possibile la composizione di questi versi, riecheggiano lo stile
classico di grandi autori, quali Carducci, Pascoli e D’Annunzio: l’autrice è
particolarmente attenta agli effetti fonici e maestra nel trarre dal linguaggio
echi sonori e musiche verbali.
Anche la scelta di vocaboli inconsueti,
ora tecnici, ora letterari e preziosi, risponde principalmente ad esigenze
foniche.
L’essere umano, la donna, da bambina, a
fanciulla, a madre, a nonna, vive, riceve amore, dà gioia non come essere a se
stante, ma come elemento della natura, dentro la natura, in simbiosi primordiale
con la natura: “… manina di tenere foglie”, “ghirlande di mani”, “volti di
albicocca e pesca e pesca”, “gote, turgide albicocche”, “turgida di grappoli”,
“… sei nell’azzurro e nel giallo delle pansè … sei nell’occhio vispo del
pettirosso”.
Per l’autrice la poesia è un modo per
esprimere gioia, ma anche razionale e cosciente accettazione della morte, della
mancanza, del cambiamento, la poesia insomma è un dono, una prerogativa di cui
lei può usufruire per “trasformare il vivere in parola tristezza, conforto,
sorriso, allegria”
e per trasmettere, accanto alle inevitabili, spesso
inspiegabili e insondabili sofferenze che la vita ci riserva, un messaggio
finale di fede e di speranza: “… non sono sola: continuo a coltivare / nelle
aiuole del cuore i tuoi fiori di vita”
.

° ° °

Massa, 4 maggio 2014
Membro di giuria

Prof. Elena Bologna

Anna Venturagennaio 2008

[…] Scorrendo i tuoi libri ritrovo la tua parola ariosa e
incisiva, la tua attenzione alla bellezza, al misterioso linguaggio dei luoghi,
al richiamo degli affetti, attenzione all’arte, alla cultura, ma anche
all’umanità intera nel suo variegato fluire. I tuoi giudizi sulla mia poesia mi
piacciono molto e mi fanno vedere in te una capacità critica notevole, degna di
un vero e proprio impegno nel campo…

° ° °

Anna Ventura
Monte Silvano, 5 aprile 2010

Complimenti per i deliziosi “Haiku” dove campeggia quell’aggettivo bellissimo
“fiorita”. Tutto l’insieme è un omaggio al fiore, come metafora di bellezza e di
pace, ed è bello pensare che vi abbiano contribuito le anime luminose dei
bambini, così profondamente capaci di poesia.

Maria Luisa Daniele Toffanin

Gemme dischiuse
in corolle di vita
Pasqua fiorita.

Fiore d’amore
rinato dal dolore
dona il Risorto.

Petali lievi
parole in noi sincere
pace e perdono.

Grazie Signore
della Pasqua fiorita
tuo dono-vita.

° ° °

Luciano Nanni
Bollettino storico-linguistico Formica Nera, anno 67 – aprile-maggio 2012

Da tempo in campo letterario
questa poetessa ha un suo posto specifico per la qualità e il carattere
inconfondibile del suo stile che si compendia in eleganza, significato e valori
etici. Dopo l’esordio con Dell’azzurro ed altro (1998) sono seguite altre
raccolte, fra le quali citiamo in particolare Fragmenta (Marsilio, 2006). Nel
2011 è uscita E ci sono angeli, con delicati disegni di Milvia Bellinello Romano
inerenti al tema, cui è seguito un fondamentale volume (Pensieri nomadi),
esposizione critica e biobibliografica della sua produzione, volume che mostra
il livello di notorietà raggiunto dall’autrice. Infine il delizioso keepsake “I
presepi di  Giulia” con poesie natalizie dedicate alla nipotina; “Ogni presepe /
ha una storia d’amore / accesa dentro.”

° ° °

Graziella Corsinovi
Premio letterario internazionale Maestrale-San Marco 2005
– terzo classificato
ex aequo per la silloge inedita Pause liguri.

Il tema delle radici diventa nei testi della poetessa un
autentico inno al paesaggio marino, in una trama di memorie e di rimpianti,
oscillanti fra presente e passato. Le immagini e la musica si fondono per dare
al linguaggio il pathos della grande tradizione ligure.

Note critiche alla sua attività
poetica

Lia Bronzi
dal Dizionario degli autori italiani del secondo Novecento

La sua poesia si innesta in temi musicali, balzando viva e commovente, per la
sincerità saliente dal profondo del suo nobile animo…

Premio nazionale di poesia e narrativa “Il Litorale”

Diploma con profilo critico
Terza
classificata sezione silloge con l’opera: “Florilegio
femminile
”

Sapientemente divisa in due sezioni per
descrivere il periodo gioioso dell’infanzia e quello, ricco di gioie e venato di
dolori, della maturità, l’opera dell’autrice lascia capire l’elaborata
raffinatezza espressiva nel binomio coesistente tra chiarezza della forma e
complessità delle emozioni.
L’amore, l’amicizia, la nostalgia, il
rimpianto, ma anche il forte senso di gratitudine verso le care figure femminili
che hanno reso possibile la composizione di questi versi, riecheggiano lo stile
classico di grandi autori, quali Carducci, Pascoli e D’Annunzio: l’autrice è
particolarmente attenta agli effetti fonici e maestra nel trarre dal linguaggio
echi sonori e musiche verbali.
Anche la scelta di vocaboli inconsueti,
ora tecnici, ora letterari e preziosi, risponde principalmente ad esigenze
foniche.
L’essere umano, la donna, da bambina, a
fanciulla, a madre, a nonna, vive, riceve amore, dà gioia non come essere a se
stante, ma come elemento della natura, dentro la natura, in simbiosi primordiale
con la natura: “… manina di tenere foglie”, “ghirlande di mani”, “volti di
albicocca e pesca e pesca”, “gote, turgide albicocche”, “turgida di grappoli”,
“… sei nell’azzurro e nel giallo delle pansè … sei nell’occhio vispo del
pettirosso”.
Per l’autrice la poesia è un modo per
esprimere gioia, ma anche razionale e cosciente accettazione della morte, della
mancanza, del cambiamento, la poesia insomma è un dono, una prerogativa di cui
lei può usufruire per “trasformare il vivere in parola tristezza, conforto,
sorriso, allegria”
e per trasmettere, accanto alle inevitabili, spesso
inspiegabili e insondabili sofferenze che la vita ci riserva, un messaggio
finale di fede e di speranza: “… non sono sola: continuo a coltivare / nelle
aiuole del cuore i tuoi fiori di vita”
.

° ° °

Massa, 4 maggio 2014
Membro di giuria

Prof. Elena Bologna

Anna Venturagennaio 2008

[…] Scorrendo i tuoi libri ritrovo la tua parola ariosa e
incisiva, la tua attenzione alla bellezza, al misterioso linguaggio dei luoghi,
al richiamo degli affetti, attenzione all’arte, alla cultura, ma anche
all’umanità intera nel suo variegato fluire. I tuoi giudizi sulla mia poesia mi
piacciono molto e mi fanno vedere in te una capacità critica notevole, degna di
un vero e proprio impegno nel campo…

° ° °

Anna Ventura
Monte Silvano, 5 aprile 2010

Complimenti per i deliziosi “Haiku” dove campeggia quell’aggettivo bellissimo
“fiorita”. Tutto l’insieme è un omaggio al fiore, come metafora di bellezza e di
pace, ed è bello pensare che vi abbiano contribuito le anime luminose dei
bambini, così profondamente capaci di poesia.

Maria Luisa Daniele Toffanin

Gemme dischiuse
in corolle di vita
Pasqua fiorita.

Fiore d’amore
rinato dal dolore
dona il Risorto.

Petali lievi
parole in noi sincere
pace e perdono.

Grazie Signore
della Pasqua fiorita
tuo dono-vita.

° ° °

Luciano Nanni
Bollettino storico-linguistico Formica Nera, anno 67 – aprile-maggio 2012

Da tempo in campo letterario
questa poetessa ha un suo posto specifico per la qualità e il carattere
inconfondibile del suo stile che si compendia in eleganza, significato e valori
etici. Dopo l’esordio con Dell’azzurro ed altro (1998) sono seguite altre
raccolte, fra le quali citiamo in particolare Fragmenta (Marsilio, 2006). Nel
2011 è uscita E ci sono angeli, con delicati disegni di Milvia Bellinello Romano
inerenti al tema, cui è seguito un fondamentale volume (Pensieri nomadi),
esposizione critica e biobibliografica della sua produzione, volume che mostra
il livello di notorietà raggiunto dall’autrice. Infine il delizioso keepsake “I
presepi di  Giulia” con poesie natalizie dedicate alla nipotina; “Ogni presepe /
ha una storia d’amore / accesa dentro.”

° ° °

Graziella Corsinovi
Premio letterario internazionale Maestrale-San Marco 2005
– terzo classificato
ex aequo per la silloge inedita Pause liguri.

Il tema delle radici diventa nei testi della poetessa un
autentico inno al paesaggio marino, in una trama di memorie e di rimpianti,
oscillanti fra presente e passato. Le immagini e la musica si fondono per dare
al linguaggio il pathos della grande tradizione ligure.

Note critiche alla sua attività
poetica

Lia Bronzi
dal Dizionario degli autori italiani del secondo Novecento

La sua poesia si innesta in temi musicali, balzando viva e commovente, per la
sincerità saliente dal profondo del suo nobile animo…

Premio nazionale di poesia e narrativa “Il Litorale”

Diploma con profilo critico
Terza
classificata sezione silloge con l’opera: “Florilegio
femminile
”

Sapientemente divisa in due sezioni per
descrivere il periodo gioioso dell’infanzia e quello, ricco di gioie e venato di
dolori, della maturità, l’opera dell’autrice lascia capire l’elaborata
raffinatezza espressiva nel binomio coesistente tra chiarezza della forma e
complessità delle emozioni.
L’amore, l’amicizia, la nostalgia, il
rimpianto, ma anche il forte senso di gratitudine verso le care figure femminili
che hanno reso possibile la composizione di questi versi, riecheggiano lo stile
classico di grandi autori, quali Carducci, Pascoli e D’Annunzio: l’autrice è
particolarmente attenta agli effetti fonici e maestra nel trarre dal linguaggio
echi sonori e musiche verbali.
Anche la scelta di vocaboli inconsueti,
ora tecnici, ora letterari e preziosi, risponde principalmente ad esigenze
foniche.
L’essere umano, la donna, da bambina, a
fanciulla, a madre, a nonna, vive, riceve amore, dà gioia non come essere a se
stante, ma come elemento della natura, dentro la natura, in simbiosi primordiale
con la natura: “… manina di tenere foglie”, “ghirlande di mani”, “volti di
albicocca e pesca e pesca”, “gote, turgide albicocche”, “turgida di grappoli”,
“… sei nell’azzurro e nel giallo delle pansè … sei nell’occhio vispo del
pettirosso”.
Per l’autrice la poesia è un modo per
esprimere gioia, ma anche razionale e cosciente accettazione della morte, della
mancanza, del cambiamento, la poesia insomma è un dono, una prerogativa di cui
lei può usufruire per “trasformare il vivere in parola tristezza, conforto,
sorriso, allegria”
e per trasmettere, accanto alle inevitabili, spesso
inspiegabili e insondabili sofferenze che la vita ci riserva, un messaggio
finale di fede e di speranza: “… non sono sola: continuo a coltivare / nelle
aiuole del cuore i tuoi fiori di vita”
.

° ° °

Massa, 4 maggio 2014
Membro di giuria

Prof. Elena Bologna

Anna Venturagennaio 2008

[…] Scorrendo i tuoi libri ritrovo la tua parola ariosa e
incisiva, la tua attenzione alla bellezza, al misterioso linguaggio dei luoghi,
al richiamo degli affetti, attenzione all’arte, alla cultura, ma anche
all’umanità intera nel suo variegato fluire. I tuoi giudizi sulla mia poesia mi
piacciono molto e mi fanno vedere in te una capacità critica notevole, degna di
un vero e proprio impegno nel campo…

° ° °

Anna Ventura
Monte Silvano, 5 aprile 2010

Complimenti per i deliziosi “Haiku” dove campeggia quell’aggettivo bellissimo
“fiorita”. Tutto l’insieme è un omaggio al fiore, come metafora di bellezza e di
pace, ed è bello pensare che vi abbiano contribuito le anime luminose dei
bambini, così profondamente capaci di poesia.

Maria Luisa Daniele Toffanin

Gemme dischiuse
in corolle di vita
Pasqua fiorita.

Fiore d’amore
rinato dal dolore
dona il Risorto.

Petali lievi
parole in noi sincere
pace e perdono.

Grazie Signore
della Pasqua fiorita
tuo dono-vita.

° ° °

Luciano Nanni
Bollettino storico-linguistico Formica Nera, anno 67 – aprile-maggio 2012

Da tempo in campo letterario
questa poetessa ha un suo posto specifico per la qualità e il carattere
inconfondibile del suo stile che si compendia in eleganza, significato e valori
etici. Dopo l’esordio con Dell’azzurro ed altro (1998) sono seguite altre
raccolte, fra le quali citiamo in particolare Fragmenta (Marsilio, 2006). Nel
2011 è uscita E ci sono angeli, con delicati disegni di Milvia Bellinello Romano
inerenti al tema, cui è seguito un fondamentale volume (Pensieri nomadi),
esposizione critica e biobibliografica della sua produzione, volume che mostra
il livello di notorietà raggiunto dall’autrice. Infine il delizioso keepsake “I
presepi di  Giulia” con poesie natalizie dedicate alla nipotina; “Ogni presepe /
ha una storia d’amore / accesa dentro.”

° ° °

Graziella Corsinovi
Premio letterario internazionale Maestrale-San Marco 2005
– terzo classificato
ex aequo per la silloge inedita Pause liguri.

Il tema delle radici diventa nei testi della poetessa un
autentico inno al paesaggio marino, in una trama di memorie e di rimpianti,
oscillanti fra presente e passato. Le immagini e la musica si fondono per dare
al linguaggio il pathos della grande tradizione ligure.

Note critiche alla sua attività
poetica

Lia Bronzi
dal Dizionario degli autori italiani del secondo Novecento

La sua poesia si innesta in temi musicali, balzando viva e commovente, per la
sincerità saliente dal profondo del suo nobile animo…

Premio nazionale di poesia e narrativa “Il Litorale”

Diploma con profilo critico
Terza
classificata sezione silloge con l’opera: “Florilegio
femminile
”

Sapientemente divisa in due sezioni per
descrivere il periodo gioioso dell’infanzia e quello, ricco di gioie e venato di
dolori, della maturità, l’opera dell’autrice lascia capire l’elaborata
raffinatezza espressiva nel binomio coesistente tra chiarezza della forma e
complessità delle emozioni.
L’amore, l’amicizia, la nostalgia, il
rimpianto, ma anche il forte senso di gratitudine verso le care figure femminili
che hanno reso possibile la composizione di questi versi, riecheggiano lo stile
classico di grandi autori, quali Carducci, Pascoli e D’Annunzio: l’autrice è
particolarmente attenta agli effetti fonici e maestra nel trarre dal linguaggio
echi sonori e musiche verbali.
Anche la scelta di vocaboli inconsueti,
ora tecnici, ora letterari e preziosi, risponde principalmente ad esigenze
foniche.
L’essere umano, la donna, da bambina, a
fanciulla, a madre, a nonna, vive, riceve amore, dà gioia non come essere a se
stante, ma come elemento della natura, dentro la natura, in simbiosi primordiale
con la natura: “… manina di tenere foglie”, “ghirlande di mani”, “volti di
albicocca e pesca e pesca”, “gote, turgide albicocche”, “turgida di grappoli”,
“… sei nell’azzurro e nel giallo delle pansè … sei nell’occhio vispo del
pettirosso”.
Per l’autrice la poesia è un modo per
esprimere gioia, ma anche razionale e cosciente accettazione della morte, della
mancanza, del cambiamento, la poesia insomma è un dono, una prerogativa di cui
lei può usufruire per “trasformare il vivere in parola tristezza, conforto,
sorriso, allegria”
e per trasmettere, accanto alle inevitabili, spesso
inspiegabili e insondabili sofferenze che la vita ci riserva, un messaggio
finale di fede e di speranza: “… non sono sola: continuo a coltivare / nelle
aiuole del cuore i tuoi fiori di vita”
.

° ° °

Massa, 4 maggio 2014
Membro di giuria

Prof. Elena Bologna

Anna Venturagennaio 2008

[…] Scorrendo i tuoi libri ritrovo la tua parola ariosa e
incisiva, la tua attenzione alla bellezza, al misterioso linguaggio dei luoghi,
al richiamo degli affetti, attenzione all’arte, alla cultura, ma anche
all’umanità intera nel suo variegato fluire. I tuoi giudizi sulla mia poesia mi
piacciono molto e mi fanno vedere in te una capacità critica notevole, degna di
un vero e proprio impegno nel campo…

° ° °

Anna Ventura
Monte Silvano, 5 aprile 2010

Complimenti per i deliziosi “Haiku” dove campeggia quell’aggettivo bellissimo
“fiorita”. Tutto l’insieme è un omaggio al fiore, come metafora di bellezza e di
pace, ed è bello pensare che vi abbiano contribuito le anime luminose dei
bambini, così profondamente capaci di poesia.

Maria Luisa Daniele Toffanin

Gemme dischiuse
in corolle di vita
Pasqua fiorita.

Fiore d’amore
rinato dal dolore
dona il Risorto.

Petali lievi
parole in noi sincere
pace e perdono.

Grazie Signore
della Pasqua fiorita
tuo dono-vita.

° ° °

Luciano Nanni
Bollettino storico-linguistico Formica Nera, anno 67 – aprile-maggio 2012

Da tempo in campo letterario
questa poetessa ha un suo posto specifico per la qualità e il carattere
inconfondibile del suo stile che si compendia in eleganza, significato e valori
etici. Dopo l’esordio con Dell’azzurro ed altro (1998) sono seguite altre
raccolte, fra le quali citiamo in particolare Fragmenta (Marsilio, 2006). Nel
2011 è uscita E ci sono angeli, con delicati disegni di Milvia Bellinello Romano
inerenti al tema, cui è seguito un fondamentale volume (Pensieri nomadi),
esposizione critica e biobibliografica della sua produzione, volume che mostra
il livello di notorietà raggiunto dall’autrice. Infine il delizioso keepsake “I
presepi di  Giulia” con poesie natalizie dedicate alla nipotina; “Ogni presepe /
ha una storia d’amore / accesa dentro.”

° ° °

Graziella Corsinovi
Premio letterario internazionale Maestrale-San Marco 2005
– terzo classificato
ex aequo per la silloge inedita Pause liguri.

Il tema delle radici diventa nei testi della poetessa un
autentico inno al paesaggio marino, in una trama di memorie e di rimpianti,
oscillanti fra presente e passato. Le immagini e la musica si fondono per dare
al linguaggio il pathos della grande tradizione ligure.