Officina di poesia

Officina di poesia

Sono stata di recente
invitata alla Scuola Elementare Falcone e Borsellino di Albignasego per un
momento di poesia organizzato dall’insegnante di terza A e B. E ho vissuto
grandi emozioni: i bambini delle due classi hanno recitato a memoria, in
un’atmosfera di stupita partecipazione, alcune poesie della mia raccolta, lette
precedentemente e commentate.

Si sono esibiti con
spontaneità in vari interventi ponendo anche interessanti domande sui testi e
sulla poesia in genere. Infine hanno presentato anche le loro diverse forme di
scrittura.

Tutto ciò mi ha profondamente
gratificato e insieme mi ha rivelato che questi alunni, guidati dalle
insegnanti, vivono la scuola proprio come un laboratorio aperto di ricerca del
bello, dei piccoli e grandi valori della vita. E ogni bambino può esprimere se
stesso in forme poetiche e con altre espressioni, sollecitato da persone
positive e sensibili alla sua crescita umana e culturale, capaci di
trasmettergli la gioia di vivere.

In questo laboratorio e anche
osservatorio del mutare delle stagioni (la scuola è situata in mezzo al verde),
ho visto fanciulli attenti alle voci della natura, impegnati in “progetti
magici”, felici dell’avventura scolastica vissuta in un bel rapporto con le
docenti.

Ho voluto raccontare questa
mia esperienza per dire che la scuola è ancora viva e costruttiva quando ci sono
insegnanti così preparate ed entusiaste del loro lavoro.

° ° °

I bambini del 2000 entrano più
precocemente in contatto con la scrittura; già in età prescolare sono stimolati
a comprendere quegli innumerevoli segni sulla carta e spesso ne anticipano il
significato usando le loro conoscenze del mondo e le loro esperienze. Formulano ipotesi e via via si
avvicinano quasi spontaneamente alla lingua scritta e alla sua struttura.

Quando entrano nella scuola
Primaria finalmente conquistano l’abilità del leggere e dello scrivere con un
coinvolgimento totale della persona: mente , cuore, occhi, ma anche e
soprattutto attenzione, concentrazione e conoscenza.

Un processo complesso che apre
loro nuovi orizzonti e li rende consapevoli del potere della lingua come
composizione. Per rendere la scrittura un
evento significativo e gratificante per i ragazzi è indispensabile dar loro la
possibilità di usare questo mezzo per esprimere idee, pensieri ed emozioni, per
comporre per sé, per spiegare, per capire e per riflettere.

Oggigiorno la televisione
propone ai ragazzi cartoni animati, pubblicità, reality show, la nostra società
dai tempi frenetici e dai ritmi convulsi favorisce la comunicazione a suon di
messaggini e di e-mail. Mentre la scuola convoglia le risorse di bambini
soprattutto in direzione del testo narrativo, trascurando la poesia.

In realtà “insegnare poesia”
fornisce ai ragazzi le occasioni per trasmettere qualcosa di originale, di
strettamente personale, usando la scrittura in modo insolito e sorprendente.

Ai ragazzi delle classi quinte
della Scuola Primaria “G. Marconi” di Marcon (Venezia) è stata offerta proprio
questa possibilità: giocare con le parole per dire cose belle, trovare termini
nuovi per dichiarare ciò che si ha in mente; esercitare la propria immaginazione
per vedere il mondo con occhi diversi.

È stato così avviato un
“laboratorio di poesia” dove la sola ricetta era la motivazione visto che i veri
protagonisti erano loro, i bambini, e che l’insegnante fungeva solo da
stimolo/guida per aiutarli e sollecitarli a scrivere offrendo loro spunti, idee,
esempi pur lasciandoli liberi di comporre come meglio credevano.

Da questa esperienza non
dovevano nascere nuovi poeti né nuovi talenti, ma dovevano crescere bambini
capaci di esprimere attraverso le parole paure, gioie, emozioni.

Un percorso durato due anni
scolastici, iniziato quasi per gioco, partendo dalle idee dei bambini per
giungere a scoprire le grandi potenzialità delle parole. Giocando per creare
filastrocche, rime, boule de neige, acrostici e calligrammi divertendosi con le
similitudini e le metafore, scoprendo assonanze, allitterazioni e onomatopee.

Un viaggio alla scoperta di
quanta sia bello comporre senza seguire sempre le regole del linguaggio di tutti
i giorni.

I ragazzi nel tempo hanno così
capito che scrivere non era un compito ingrato e faticoso, ma uno strumento per
dichiararsi, un fantastico elemento creativo.

Degna conclusione di un
percorso così articolato non poteva essere che un incontro con un poeta,
esperienza questa attesa dai bambini con grande emozione ed entusiasmo.

Grazie alla collaborazione
della Biblioteca di Marcon e con il patrocinio dell’As<->sessorato alla Cultura
sono stati organizzati tre incontri nello stesso ambito scolastico, nei mesi di
Marzo e Aprile. Questi incontri, avvenuti con la poetessa Maria Luisa Daniele
Toffanin, si sono rivelati, per i ragazzi, di grande impatto emotivo un po’ per
la carica di energia e il carisma insito nella persona stessa, un po’ per
l’efficace presenza di Luca Brunoro, un musicista che collabora con lei da anni,
che ha messo in evidenza gli aspetti della ritmica e della metrica nel testo
poetico.

Nelle tre mattinate la
poetessa ha letto agli alunni alcune delle sue poesie tratte dall’opera
Dell’azzurro ed altro
. Sono state scelte poesie vicine agli interessi dei
bambini, poesie toccanti che attraverso i loro versi hanno tradotto pensieri in
immagini, poesie scritte per fissare dei ricordi e ritrovarli nel tempo, poesie
facili da comprendere pur nella profondità dei temi trattati: l’inno alla
natura, agli affetti familiari e al sentimento dell’amicizia vera e profonda che
riempie e dà senso alla nostra vita.

Il coinvolgimento dei ragazzi
è stato totale e del resto l’esperienza della Daniele Toffanin come docente, non
poteva che esserle di aiuto proprio in questa occasione; ha catturato
l’attenzione dei ragazzi con la sua pacatezza e l’eleganza dei suoi gesti, con
la lettura delle sue poesie alternate a racconti d’esperienze personali, ha
usato sempre termini di facile comprensione, è stata chiara ed efficace in ogni
suo intervento e ha trasmesso ai ragazzi l’importanza di alcuni valori che
oggigiorno si stanno un po’ perdendo.

Ha donato un po’ di sé e i
bambini lo hanno compreso. Sono stati proprio loro, unitamente all’insegnante, a
chiedere un ultimo incontro presso il “Centro Culturale De Andrè” di Marcon, la
sera, insieme ai genitori affinché anche loro potessero condividere questa
opportunità.

L’obiettivo di quella serata
era dar modo ai ragazzi di porre alla signora Daniele Toffanin alcune domande
relative alla sua opera e alla sua esperienza di scrittrice, declamare alcune
nuove poesie e presentarsi come protagonisti leggendo delle poesie da loro
stessi composte.

Una occasione appagante per i
ragazzi, docenti e genitori che hanno goduto di un momento di comunione un po’
insolito ma senza dubbio stimolante.

Il “gioco” della parola creativa
Officina di poesia

Un esperimento
con la poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin
e il musicista Luca Brunoro

I bambini del 2000 entrano più precocemente in contatto con la scrittura; già
in età prescolare sono stimolati a comprendere quegli innumerevoli segni sulla
carta e spesso ne anticipano il significato usando le loro conoscenze del mondo
e le loro esperienze. Formulano ipotesi e via via si avvicinano quasi
spontaneamente alla lingua scritta e alla sua struttura.

Quando entrano nella scuola Primaria finalmente conquistano l’abilità del
leggere e dello scrivere con un coinvolgimento totale della persona: mente,
cuore, occhi, ma anche e soprattutto attenzione, concentrazione e conoscenza. Un
processo complesso che apre loro nuovi orizzonti e li rende consapevoli del
potere della lingua come composizione. Per rendere la scrittura un evento
significativo e gratificante per i ragazzi è indispensabile dar loro la
possibilità di usare questo mezzo per esprimere idee, pensieri ed emozioni, per
comporre per sé, per spiegare, per capire e per riflettere. Oggigiorno la
televisione propone ai ragazzi cartoni animati, pubblicità, reality show, la
nostra società dai tempi frenetici e dai ritmi convulsi favorisce la
comunicazione a suon di messaggini e di e-mail.

Mentre la scuola convoglia le risorse di bambini soprattutto in direzione del
testo narrativo, trascurando la poesia. In realtà “insegnare poesia” fornisce ai
ragazzi le occasioni per trasmettere qualcosa di originale, di strettamente
personale, usando la scrittura in modo insolito e sorprendente. Ai ragazzi delle
classi quinte della Scuola Primaria “G. Marconi” di Marcon (Venezia) è stata
offerta proprio questa possibilità: giocare con le parole per dire cose belle,
trovare termini nuovi per dichiarare ciò che si ha in mente; esercitare la
propria immaginazione per vedere il mondo con occhi diversi. È stato così
avviato un “laboratorio di poesia” dove la sola ricetta era la motivazione visto
che i veri protagonisti erano loro, i bambini, e che l’insegnante fungeva solo
da stimolo/guida per aiutarli e sollecitarli a scrivere offrendo loro spunti,
idee, esempi pur lasciandoli liberi di comporre come meglio credevano. Da questa
esperienza non dovevano nascere nuovi poeti né nuovi talenti, ma dovevano
crescere bambini capaci di esprimere attraverso le parole paure, gioie,
emozioni. Un percorso durato due anni scolastici, iniziato quasi per gioco,
partendo dalle idee dei bambini per giungere a scoprire le grandi potenzialità
delle parole. Giocando per creare filastrocche, rime, boule de neige, acrostici
e calligrammi divertendosi con le similitudini e le metafore, scoprendo
assonanze, allitterazioni e onomatopee. Un viaggio alla scoperta di quanta sia
bello comporre senza seguire sempre le regole del linguaggio di tutti i giorni.
I ragazzi nel tempo hanno così capito che scrivere non era un compito ingrato e
faticoso, ma uno strumento per dichiararsi, un fantastico elemento creativo.
Degna conclusione di un percorso così articolato non poteva essere che un
incontro con un poeta, esperienza questa attesa dai bambini con grande emozione
ed entusiasmo.

 

A sinistra la poetessa Maria
Luisa Daniele Toffanin
, a destra il musicista maestro
Luca Brunoro.

Grazie alla collaborazione della Biblioteca di Marcon e con il patrocinio
dell’Assessorato alla Cultura sono stati organizzati tre incontri nello stesso
ambito scolastico, nei mesi di Marzo e Aprile. Questi incontri, avvenuti con la
poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin, si sono rivelati, per i ragazzi, di
grande impatto emotivo un po’ per la carica di energia e il carisma insito nella
persona stessa, un po’ per l’efficace presenza di Luca Brunoro, un musicista che
collabora con lei da anni, che ha messo in evidenza gli aspetti della ritmica e
della metrica nel testo poetico. Nelle tre mattinate la poetessa ha letto agli
alunni alcune delle sue poesie tratte dall’opera Dell’azzurro ed altro.
Sono state scelte poesie vicine agli interessi dei bambini, poesie toccanti che
attraverso i loro versi hanno tradotto pensieri in immagini, poesie scritte per
fissare dei ricordi e ritrovarli nel tempo, poesie facili da comprendere pur
nella profondità dei temi trattati: l’inno alla natura, agli affetti familiari e
al sentimento dell’amicizia vera e profonda che riempie e dà senso alla nostra
vita. Il coinvolgimento dei ragazzi è stato totale e del resto l’esperienza
della Daniele Toffanin come docente, non poteva che esserle di aiuto proprio in
questa occasione; ha catturato l’attenzione dei ragazzi con la sua pacatezza e
l’eleganza dei suoi gesti, con la lettura delle sue poesie alternate a racconti
d’esperienze personali, ha usato sempre termini di facile comprensione, è stata
chiara ed efficace in ogni suo intervento e ha trasmesso ai ragazzi l’importanza
di alcuni valori che oggigiorno si stanno un po’ perdendo.

 

Incontro con i genitori degli alunni per illustrare i
contenuti e le finalità dell’iniziativa.

Ha donato un po’ di sé e i bambini lo hanno compreso. Sono stati proprio
loro, unitamente all’insegnante, a chiedere un ultimo incontro presso il “Centro
Culturale De Andrè” di Marcon, la sera, insieme ai genitori affinché anche loro
potessero condividere questa opportunità. L’obiettivo di quella serata era dar
modo ai ragazzi di porre alla signora Daniele Toffanin alcune domande relative
alla sua opera e alla sua esperienza di scrittrice, declamare alcune nuove
poesie e presentarsi come protagonisti leggendo delle poesie da loro stessi
composte. Una occasione appagante per i ragazzi, docenti e genitori che hanno
goduto di un momento di comunione un po’ insolito ma senza dubbio stimolante.


A sinistra la poetessa Maria
Luisa Daniele Toffanin
, a destra il musicista maestro
Luca Brunoro.

Incontro con i genitori degli alunni per illustrare i
contenuti e le finalità dell’iniziativa.

A sinistra la poetessa Maria
Luisa Daniele Toffanin
, a destra il musicista maestro
Luca Brunoro.

Incontro con i genitori degli alunni per illustrare i
contenuti e le finalità dell’iniziativa.

Officina di poesia

Sono stata di recente
invitata alla Scuola Elementare Falcone e Borsellino di Albignasego per un
momento di poesia organizzato dall’insegnante di terza A e B. E ho vissuto
grandi emozioni: i bambini delle due classi hanno recitato a memoria, in
un’atmosfera di stupita partecipazione, alcune poesie della mia raccolta, lette
precedentemente e commentate.

Si sono esibiti con
spontaneità in vari interventi ponendo anche interessanti domande sui testi e
sulla poesia in genere. Infine hanno presentato anche le loro diverse forme di
scrittura.

Tutto ciò mi ha profondamente
gratificato e insieme mi ha rivelato che questi alunni, guidati dalle
insegnanti, vivono la scuola proprio come un laboratorio aperto di ricerca del
bello, dei piccoli e grandi valori della vita. E ogni bambino può esprimere se
stesso in forme poetiche e con altre espressioni, sollecitato da persone
positive e sensibili alla sua crescita umana e culturale, capaci di
trasmettergli la gioia di vivere.

In questo laboratorio e anche
osservatorio del mutare delle stagioni (la scuola è situata in mezzo al verde),
ho visto fanciulli attenti alle voci della natura, impegnati in “progetti
magici”, felici dell’avventura scolastica vissuta in un bel rapporto con le
docenti.

Ho voluto raccontare questa
mia esperienza per dire che la scuola è ancora viva e costruttiva quando ci sono
insegnanti così preparate ed entusiaste del loro lavoro.

° ° °

I bambini del 2000 entrano più
precocemente in contatto con la scrittura; già in età prescolare sono stimolati
a comprendere quegli innumerevoli segni sulla carta e spesso ne anticipano il
significato usando le loro conoscenze del mondo e le loro esperienze. Formulano ipotesi e via via si
avvicinano quasi spontaneamente alla lingua scritta e alla sua struttura.

Quando entrano nella scuola
Primaria finalmente conquistano l’abilità del leggere e dello scrivere con un
coinvolgimento totale della persona: mente , cuore, occhi, ma anche e
soprattutto attenzione, concentrazione e conoscenza.

Un processo complesso che apre
loro nuovi orizzonti e li rende consapevoli del potere della lingua come
composizione. Per rendere la scrittura un
evento significativo e gratificante per i ragazzi è indispensabile dar loro la
possibilità di usare questo mezzo per esprimere idee, pensieri ed emozioni, per
comporre per sé, per spiegare, per capire e per riflettere.

Oggigiorno la televisione
propone ai ragazzi cartoni animati, pubblicità, reality show, la nostra società
dai tempi frenetici e dai ritmi convulsi favorisce la comunicazione a suon di
messaggini e di e-mail. Mentre la scuola convoglia le risorse di bambini
soprattutto in direzione del testo narrativo, trascurando la poesia.

In realtà “insegnare poesia”
fornisce ai ragazzi le occasioni per trasmettere qualcosa di originale, di
strettamente personale, usando la scrittura in modo insolito e sorprendente.

Ai ragazzi delle classi quinte
della Scuola Primaria “G. Marconi” di Marcon (Venezia) è stata offerta proprio
questa possibilità: giocare con le parole per dire cose belle, trovare termini
nuovi per dichiarare ciò che si ha in mente; esercitare la propria immaginazione
per vedere il mondo con occhi diversi.

È stato così avviato un
“laboratorio di poesia” dove la sola ricetta era la motivazione visto che i veri
protagonisti erano loro, i bambini, e che l’insegnante fungeva solo da
stimolo/guida per aiutarli e sollecitarli a scrivere offrendo loro spunti, idee,
esempi pur lasciandoli liberi di comporre come meglio credevano.

Da questa esperienza non
dovevano nascere nuovi poeti né nuovi talenti, ma dovevano crescere bambini
capaci di esprimere attraverso le parole paure, gioie, emozioni.

Un percorso durato due anni
scolastici, iniziato quasi per gioco, partendo dalle idee dei bambini per
giungere a scoprire le grandi potenzialità delle parole. Giocando per creare
filastrocche, rime, boule de neige, acrostici e calligrammi divertendosi con le
similitudini e le metafore, scoprendo assonanze, allitterazioni e onomatopee.

Un viaggio alla scoperta di
quanta sia bello comporre senza seguire sempre le regole del linguaggio di tutti
i giorni.

I ragazzi nel tempo hanno così
capito che scrivere non era un compito ingrato e faticoso, ma uno strumento per
dichiararsi, un fantastico elemento creativo.

Degna conclusione di un
percorso così articolato non poteva essere che un incontro con un poeta,
esperienza questa attesa dai bambini con grande emozione ed entusiasmo.

Grazie alla collaborazione
della Biblioteca di Marcon e con il patrocinio dell’As<->sessorato alla Cultura
sono stati organizzati tre incontri nello stesso ambito scolastico, nei mesi di
Marzo e Aprile. Questi incontri, avvenuti con la poetessa Maria Luisa Daniele
Toffanin, si sono rivelati, per i ragazzi, di grande impatto emotivo un po’ per
la carica di energia e il carisma insito nella persona stessa, un po’ per
l’efficace presenza di Luca Brunoro, un musicista che collabora con lei da anni,
che ha messo in evidenza gli aspetti della ritmica e della metrica nel testo
poetico.

Nelle tre mattinate la
poetessa ha letto agli alunni alcune delle sue poesie tratte dall’opera
Dell’azzurro ed altro
. Sono state scelte poesie vicine agli interessi dei
bambini, poesie toccanti che attraverso i loro versi hanno tradotto pensieri in
immagini, poesie scritte per fissare dei ricordi e ritrovarli nel tempo, poesie
facili da comprendere pur nella profondità dei temi trattati: l’inno alla
natura, agli affetti familiari e al sentimento dell’amicizia vera e profonda che
riempie e dà senso alla nostra vita.

Il coinvolgimento dei ragazzi
è stato totale e del resto l’esperienza della Daniele Toffanin come docente, non
poteva che esserle di aiuto proprio in questa occasione; ha catturato
l’attenzione dei ragazzi con la sua pacatezza e l’eleganza dei suoi gesti, con
la lettura delle sue poesie alternate a racconti d’esperienze personali, ha
usato sempre termini di facile comprensione, è stata chiara ed efficace in ogni
suo intervento e ha trasmesso ai ragazzi l’importanza di alcuni valori che
oggigiorno si stanno un po’ perdendo.

Ha donato un po’ di sé e i
bambini lo hanno compreso. Sono stati proprio loro, unitamente all’insegnante, a
chiedere un ultimo incontro presso il “Centro Culturale De Andrè” di Marcon, la
sera, insieme ai genitori affinché anche loro potessero condividere questa
opportunità.

L’obiettivo di quella serata
era dar modo ai ragazzi di porre alla signora Daniele Toffanin alcune domande
relative alla sua opera e alla sua esperienza di scrittrice, declamare alcune
nuove poesie e presentarsi come protagonisti leggendo delle poesie da loro
stessi composte.

Una occasione appagante per i
ragazzi, docenti e genitori che hanno goduto di un momento di comunione un po’
insolito ma senza dubbio stimolante.