La Stanza dell’amicizia

La Stanza dell’amicizia

Apriamo la Stanza dell’amicizia
a epistole diverse
d’un comune sentire
per ravvivare l’essenza
del fiore d’antica memoria
ché rifiorisca luminoso
nel grigiore della mensa
fragrante pane quotidiano.
scrivere amatoffa@alice.it

3. Aurora
…quasi una melodia, un canto che irretisce alla lettura, al ricordo di una
donna d’eccezione, ma che assomiglia a tante altre ugualmente straordinarie
per l’energia e l’amore che sanno donare agli altri. Donne d’oggi, generose e
infaticabili, che si dividono fra la casa, i figli, il proprio uomo, il lavoro
dispensando tenerezza, gioia, rifugio. L’amica alla quale era legata fin dalla
giovinezza muore in un incidente stradale lasciando tragicamente gli affetti
più cari, gli amici e tante cose in sospeso, discorsi, confidenze che anche
Maria Luisa doveva dirle, parole interrotte, ma riprese con una mitologica
discesa all’ade. Dal “luogo delle ombre” nasce “un fermento” che è il sacro
inno all’amicizia. L’amica dell’autrice, merito il suo slancio poetico,
diventa amica di tutte.

2. Cristiana
…ma è stato un caso che, amica carsica da mezzo secolo, riemergessi l’ultima
volta giusto in tempo per imbattermi in questo tuo libro di poesie
sull’amicizia e qualche giorno dopo in Massimo Cacciari che parlava a tante
persone, giovani soprattutto, dell’amicizia civile?
Diceva Cacciari che amicizia è un’intimità capace però di mantenere la duità,
per ui ognuno dei due si riconosce nella propria identità… e tu scrivi «ma è
sacro profondo | ogni umano incontro | intesa chiara | di sguardi mani | per
quell’invisibile | che alita in spiriti affini | aperto poi in note diverse».
E, continuava lui, nell’amicizia l’io è rivolto al riconoscimento e alla
valorizzazione dell’altro… il tuo «prodigio di terra altra | sempre da
scoprire | ove radicare sinergia | per fronde prima mai viste | terra da
serbare nello scrigno per semina di gemme». Infatti, è nella relazione
essenziale latenza/illatenza, sorgere/tramontare, che – diceva – si colloca il
sorgere eterno. Così l’amica che tu canti «lavava d’umano l’incontro | più
maturo più acerbo | in parole d’aria e sole | con le mani recitando | tutto il
suo ardore». Dunque, è per Cacciari non semplice rapporto ma armonia e
consapevolezza che il crearla presuppone essere due… il tuo «frammenti
d’uguali passioni | per trame di nostra armonia…» …arte di comporre due
solitudini e possibile conciliazione di opposti, orbite diverse cui è
inessenziale la prossimità perchè in comune hanno l’indisgiungibilità, la
tensione a comune signficato/valore che sta sulla loro verticale… quella che
tu chiami «la luce di un’etica stella».

1. Fosca
…inviarti le mie piccole riflessioni sul tuo libriccino sull’amicizia che mi
ero ripoposta, senza risultato, di spedirti da Varsavia. Era una mattina in cui
stavo riflettendo sulla forza delle passioni, nello specifico politiche. Qui
però si trattava d’altro.
Il libro mi è piaciuto molto e mi ha commosso, appunto perché ci si sente una
passione dentro, che si è trasformata in parole poetiche e in una qualità che
vorrei definire virtù. La passione è l’amore, quello umano, quello che lega due
persone che si sentono in sintonia, che hanno una genuina e sincera simpatia
l’una con l’altra. Tra due donne che condividono comuni esperienze di lavoro e
di famiglia, essa diventa una solida e duratura amicizia per l’assiduità, la
costanza, l’ininterrotta frequentazione e comunicazione.
La mosrte ha interrotto questo filo diretto. L’amica non c’è più. Ma il dolore,
la nostalgia, il ricordo, se non possono ricostruire ciò che più non c’è,
svolgono un compito altrettanto creativo e positivo. Purifichiamo la memoria,
selezioniamo le immagini, le esperienze vissute insieme, riportano in vita non
tanto la persona che più non c’è, quanto le emozioni, i sentimenti, i colori, la
sua figura, il suono della voce, l’eco dei passi, le parole dette e non dette.
Di più, nella selezione-purificazione, cadono nell’oblio screzi, difetti, il
male è un’ombra lontana, senza più forza, impotente ad incrinare quel bene che
nella sua vita stessa, col suo stesso esistere, la perosna ha fatto e
distribuito intorno a sé. […] Gratitudine, perché l’amicizia esiste ed è una
buona cosa. Nostalgia, per qualche cara, buona relazione che la lontananza… ha
reciso. Gioia, per l’occhio buono che mi restituisce una cugina che ho
sempre stimato e sentito vicina. Speranza, che questo possa ancora e ancora
ripetersi. Monito, a proposito della trave nell’occhio, e, a mia volta,
condivisione, come per un’amicizia ritrovata.