Venafro, memoria festante dolente
Sono all’ombra di Venafro
nome-ricordo-luogo d’anima
ora cascata di rose aspinee
e petali altri-occhi di fiamma
fra il suo giallo turgore
salito un tempo dal Molise.
Lieta visione di vita rinata
subita memoria festante dolente
di te Valeria-my red hair
in me là premiata
diletta sorella amica.
Di te Amerigo
con la tua edizione
e il tuo giornale, splendente corona
per me intrecciata insieme a Gerardo
tu rassicurante nella folta barba
di mite pastore-filosofo
lui come te poeta devoto
ai riti della terra.
Valeria Amerigo strappati entrambi
dalla furia della strada omicida
vivi ora nel luminoso vegetale
cascata di rose aspinee.
Così si spetala la vita
fiore dopo fiore
sempre in me nelle aiuole del cuore.
Non si chiede la rosa
nel suo profumo di nuovo esalato
di questo nostro mistero
che mi svuota sempre l’anima
ancor più oggi nell’azzurro spudorato
all’ultimo raggio d’aprile.
28 aprile 2018
La lirica che dedichi ai due amici scomparsi è luce che danza, insieme ad altre tue luci, intorno a Valeria e Amerigo come, intorno a Beatrice e Dante, la corona dei Beati nel Cielo del Sole. (Aldo Cervo)