Ornella Fortuna – Dal fuoco etneo alle acque polesane

Dal fuoco etneo alle acque polesane

Affascina il tuo cuore

            “ogni luogo ha luci suoni segni colori altri”

È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho sentito Maria Luisa e che ho letto le sue poesie. Si, c’è stato di mezzo il Covid distanziatore. Marzo ci fa incontrare di nuovo, al telefono. E parliamo di tante cose, di stati d’animo, di progetti, di libri da condividere. Poi dopo qualche giorno, trovo nella buca delle lettere una busta gialla, corposa. Già, me l’aveva promesso, “passo da te e ti lascio alcuni libri.”

Oggi in un soffio prolungato, leggo il suo Dal fuoco etneo alle acque polesane, poesie tra Sicilia e Veneto, tra la maestosità vulcanica dell’Etna e la fluidità infantile delle acque polesane. I versi di questa silloge mi catturano perché mi fanno da specchio, perché ritrovo tratti di identità nei profumi di Idda, ‘a Muntagna e nella vastità pianeggiante del Veneto. Sono nel mezzo, come nel mezzo è la mia montagna d’Abruzzo delle cui tracce cerco inconsciamente la presenza nei luoghi in cui ho vissuto e vivo.

Tra l’Etna e il Polesine, tra Venezia e Catania c’è il volo, il magico momento di sospensione tra gli immensi batuffoli d’ovatta bianca in cui lo spazio-tempo è rarefatto e ci assalgono pensieri “divini”:

Noi con le nuvole

E noi ancora con le nuvolesiamo greggi ora in un gioco di candoreora inerpicati nell’ariafino a svaporare nell’etereillusione d’eternità Sempre.

da Venezia a Catania, 1 agosto 2014

Tante vele e tanti voli nelle tue poesie, Maria Luisa! E tanto azzurro, nelle sue nuances di mare, di sogno, d’amore e di speranza. Ma anche qualche piccola zona grigio-rossastra d’inquietudine quasi “Etnea”, vulcanica, mimetizzata in un guizzare di segreti sentimenti.

Ed è vero, ogni luogo è specchio di attimi di vita, e vive solo perché ci siamo noi a viverlo e a trattenerlo nei volti delle persone che incontriamo, nei ricordi, nelle speranze, nei sentimenti.

Grazie del dono, ha nutrito il mio spirito.