Note critiche a E ci sono angeli

Dante Cerilli

… mi complimento con te per la levità delle parole che portano con tocco di leggerezza un grande messaggio d’amore e di speranza, tale quale solo la sensibilità di una grande poesia può trasmettere.

Delicati e sgorganti come i ruscelletti tra le rocce i tuoi versi estesi con la spontaneità dei bimbi di seconda classe, hanno il fragore di una Pasqua intima eppure tanto sonora!’

Luigi Alfiero Medea

I bambini della lebbra
La cruda destinazione del bambini emarginati in un ghetto, a causa della lebbra, si pare ad un straordinario e innocente volo umano per un inaspettato incontro, “rara pausa forse di gioia”. Versi intensamente coinvolgenti, che portano la poetessa (e il lettore) a chiedersi quale spessore e misura abbia la felicità “per chi vive infelice stato”

Anna Ventura

Maria Luisa Daniele Toffanin affronta, in E ci sono angeli, il tema delicatissimo dell’infanzia, nelle sue innumerevoli sfaccettature: dall’infanzia violata dei bambini più sfortunati a quella luminosa della sua leggiadra nipotina. Nessuna stagione della vita dell’uomo è più sacra, e vulnerabile, di quella in cui un essere indifeso si apre alla vita; verso questo momento magico la società dovrebbe avere un atteggiamento di amore e di rispetto; ma non sempre è così. Tuttavia, contro gli errori, le inadeguatezze, le distrazioni degli uomini, qualcosa di divino, provvidenziale, sembra vigilare: sono gli angeli, che esistono – e resistono – contro ogni barbarie, salvando nel mondo l’innocenza e la pietà. Maria Luisa Daniele Toffanin sottolinea con rara maestria la presenza di questi esseri apportatori di bene, che ci accompagnano nel travaglio della vita quotidiana di tutti noi, particolarmente attenti alle creature più preziose dell’universo: i bambini.

Paolo Ruffilli

…I bambini, come rigenerazione del mondo e luminoso dono divino, abitano queste pagine intense e tenerissime, nello spettro suggestivo di una scena insieme immediata e metaforica, capace di far risplendere le qualità dei piccoli e, insieme, di riflettere sulla bellezza dell’infanzia. Maria Luisa Daniele Toffanin prende le mosse dall’originale riscoperta di un approccio rispetto alla realtà infantile fatta rifluire, con misura e trasparenza al livello delle cose e delle figure. In una chiave in qualche modo favolistica e di preghiera, che ritorna all’evocazione della vita nel momento stesso che ne celebra la sacralità…

Ilaria Magnani
in: Oltreoceano, nr, 04, 2010

…Dalle composizioni della poetessa padovana Maria Luisa Daniele Toffanin sorge la riflessione sull’ambivalenza fame/opulenza espressa come un doloroso e critico sguardo sulle discrasie contemporanee, annullato, di converso, quando – come nell’ultima poesia – si avventura nella ponderazione del mondo naturale con la visione di una riconciliazione planetaria, pur se velata dalla malinconia della lontananza temporale.

Rodolfo Tommasi

[sulla poesia “Infanzia cuna”] La parola, così intensamente amata e giocata nel brillare delle sua forme più inattese, è il punto di riferimento primario per il discorso poetico che Maria Luisa Daniele Toffanin conduce verso particolari dimensioni della memoria che, facendo perdere alla memoria stessa il suo lato amaro, annulla nel codice poetico la dimensione del tempo.

Antonio Daniele
30.12.2010

Mi sono arrivati in volo gli Angeli. E non potevano giungere in tempo più propizio di questo. Li avevo già incontrati, ma, così vestiti a festa, mi paiono anche più belli.

24.06.2010

…La ringrazio di avermi fatto leggere in anteprima i suoi Angeli. Li ho letti con attenzione ed anche con spirito collaborativo, segnalandole qua e là qualche refuso … o qualche suggerimento interpuntivo… Dare un giudizio sulla poesia è la cosa più ardua che io conosca e la più difficile da praticare… Sento che le sue poesie sono molto ispirate; e per la materia in generale e per la partecipazione calda… che le ha generate. Certo rivelano molto cuore ed anche una abilità stilistica che non è davvero comune… Lei si muove entro una poetica che è (grosso modo) riferibile a certo ermetismo italiano, in cui la sintassi salta gli articoli, i verbi si sostantivizzano, si scrivono frasi nominali, si cercano le sinestesie, ecc. Per quanto riguarda la punteggiatura scompaiono i punti e le virgole, (soprattutto le virgole), l’interpunzione resta un fatto emotivo più che una certezza interpretativa. Non so però se il tentativo di coniugare vicende personali (l’aprirsi di una vita e l’osservazione individuale di essa, nel suo prolungato espandersi e fiorire) e vicenda universale (con la constatazione dell’infanzia tradita e financo violentata), possa realizzarsi armonicamente… Ma forse anche i contrasti sono gli elementi più necessari nella poesia, e solo dalla pienezza del dolore si può capire meglio anche la pienezza della gioia… Ecco dunque alcune impressioni che mi hanno provocato i suoi Angeli… Ma, per stare al sentimento, come non si può non voler bene agli angeli?

Antonia Arslan

…la ringrazio di cuore del bel libro che mi ha inviato, e che ho letto con molto interesse e partecipazione emotiva. Sono temi bellissimi e urgenti, che lei tratta con sapiente delicatezza, e anche con audace coraggio…

Giorgio Bárberi Squarotti

 …l’anno per me ha inizio, poeticamente e spiritualmente, con la lettura della sua raccolta di versi di straordinaria intensità e commozione, popolata com’è di bambini e di angeli, ora con gioia ora con drammatico dolore, ora con la speranza del riscatto di tanta pena nella giustizia e nell’amore. L’orrore della storia è così raccontato e subito purificato meravigliosamente. Grazie !

Gianni Rescigno

 …Le lezioni della tua recente raccolta affondano radici nel cuore di chi legge. Ho appreso che gli angeli mandati dal cielo spesso hanno bisogno di quelli che si trovano sulla terra per affrontare le difficoltà dell’esistenza che fanno tremare il sangue nelle vene. Non nascondo che mi sono profondamente emozionato. Quando la Poesia gioca in questo modo con le parole, credo che i versi siano destinati a restare eternamente verdi come foglie nel primo mattino del loro schiudersi alla vita…

(in risposta in occasione degli auguri natalizi del 2011) Ti ringrazio, caro Gianni, della tua affettuosa e puntuale presenza nella mia poesia. Anch’io mi sento, e tu lo sai, molto vicina ai tuoi versi che nascono dai mitici spazi del tuo mare e della tua terra, dalle stanze calde della memoria famigliare e corale in una tensione sempre verso il divino. Percepisco ovunque, e condivido, la tua consapevolezza della nostra umana fragilità ma anche della profonda sostanza dei nostri affetti che creano trame infinite di vita. Eterno quindi è il tuo messaggio poetico poggiato sulle spalle del cielo. A te e Lucia, un caro augurio di Buon Natale