Luciano Nanni – Sottovoce a te madre
Sottovoce a te madre
Poesia. Oltre il dato emotivo che la informa, la silloge in certe sue parti genera un ‘ossimoro’ tra forma e morale: “un mondo che va sgretolandosi in materia e forma” (III), ma sono elementi con i quali di deve fare i conti. Dove risiede allora il punto risolutivo? Peraltro gli opposti si uniscono: “in luminose e oscure note” (VI. La tua casa di sole). Sorge allora la prospettiva di una natura in poesie ritenute liriche, un principio che andrebbe verificato. Il verso si scioglie nell’immagine cercando la speculare perfezione nel pensiero: “e lasci i sogni scivolare nell’onda” (VII.Tu come foglia-piuma e tenue brezza).
Si rileva una figura incorporea in grado di rendersi (stranamente) concreta. Se la materia viene rinnegata, i “corpi puri” (XIII. Ci sarà un Dove) derivano da un presagio di eternità, la ricerca di nuovi cieli e nuove terre (cfr. Rivelazione 21:1), già poeticamente prefigurati con la inventio – cardine dell’estro creativo – e la conseguente aggettivazione: “Rosa che profuma | col tuo scarlatto amore | l’estiva resinosa notte” (XVII. Rosa-pinea).