Giovanna Dami – La stanza bassa dell’attesa
Pistoia, 18 luglio 2025
I libri di Marilù parlano di stanze, di case e di attesa, attese di tutto, ma con nel cuore un sentimento
dolcissimo di amore per la vita e di riconoscenza per Chi ce l’ha donata. E dai libri 1 e 2, è scaturita l’idea di trasferirli in opera teatrale: una tragedia greca? No, troppo impetuosa. Una rappresentazione da carro di Tespi? No, troppo poco incisiva, tendente al caricaturale, come anche i Teatri viaggianti del Medioevo.
Shakespeare? No, troppo ridondante, troppe parole, sentieri di linguaggio troppo tortuosi. I personaggi
numerosi, non descritti particolarmente, ma ben definiti secondo le funzioni: chi dipinge, chi cuce, chi
scrive, chi dà amicizia, chi dà amore, chi simpatia… e non manca la sofferenza, ma è riconosciuta come
indispensabile per un vero, reale vivere, da “persona”.
Quindi, ecco l’idea: presentare l’opera come “SACRA RAPPRESENTAZIONE”, uno di quegli spettacoli presentati un tempo sui sagrati delle chiese, preferibilmente le chiese di campagna del Pascoli, “ch’erbose hanno le soglie”, per trasferire il tutto in un’esperienza mistica, una rappresentazione che racconta la vita del vero cristiano che riesce a camminare nel mondo con una fede incrollabile che l’avvicina agli altri, tutti gli altri, per vivere insieme tutto ciò che è bello e possibile e sopportare il brutto e l’inqualificabile con un sorriso ironico che conduce sempre, dopo l’attesa, a momenti indimenticabili di arricchimento interiore…
Presa dall’entusiasmo per ciò che tu riesci a comunicare con la scrittura, ho fatto forse una bella confusione, ma questi sono i pensieri che mi hanno attraversato la mente. E inoltre, mi permetto di suggerirti una nuova esperienza: titolo “Il seminterrato dell’attesa, dato che certamente avrai nuove esperienze, che spero racconterai, e mi permetto di incoraggiarti di nuovo alla scrittura ricordandoti i versi di Roberto Browning: “ invecchia con me / il meglio deve ancora avvenire / nell’ultima parte della vita / di cui la giovinezza è soltanto il preludio”.
Quindi… scrivi Marilù!… Continuerò a leggerti… incantata!
Con affetto e profonda stima
Jo