Elisabetta Salati Di Iacono – Iter ligure

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Sìlarus nr. 260/2008

La padovana Maria Luisa Daniele Toffanin, docente di lettere negli istituti superiori, organizzatrice di eventi culturali, ha ottenuto numerosi premi e lusinghieri consensi di critica. Questa silloge nasce nell’ambito del Premio Letterario “Il Portone”. Le 56 liriche raccontano un viaggio alle Cinque Terre, “viaggio non solo panoramico, ma odissiaca ricerca di misteriosi echi che combaciano coi battiti del cuore”, parole del prefatore Nazario Pardini che si dilunga anche sulla metrica usata dalla poetessa e sull’uso frequente dell’anastrofe. Egli la inserisce in un filone di neodecadentismo e neoimpressionismo. La lettura di queste liriche ci immerge nel senso panico della vita in un’atmosfera pittorica, dettata dall’intimo pensare dell’autrice profondamente ispirata da uno straordinario lembo di Liguria “E’ il suono d’aria e d’acqua | pure si sfila leggero | in trame di note mute | ma vive dentro dal prima | memoria di sfere musicanti | all’origine del cosmo”.

L’amore per questi borghi arroccati le suggerisce quasi un inno di gioia per tutto ciò che vede, per tutto ciò che avverte nel profondo.”Lieve l’onda nei ciottoli sul molo | garriscono le ore intorno al campanile | si versano ovunque | cornucopie di esotiche parole”. E in questo paesaggio incantato si confessa, attendendo risposte “in attimi rapiti al mondo”, “nei nuovi echi di vita | laudi di gioia | per l’attimo eterno”.

L’ultima lirica, intitolata “Illusioni di felicità”, sembra tracciare un consuntivo per l’anima che si è abbeverata di mare, di sole, di smaglianti colori. “E quel lembo raggiunto alfine | sarà Itaca | nostalgia saziata nel bel mito antico | o sarà solo straccio smangiato | dal noi riemerso intero a consumare | fra grappoli di ma e ambigui strappi di sole | l’idea felice ancorata | al fantasma d’un vascello azzurro”.