Antonio Vitolo – Segreti casentini ed oltre a primavera
Segreti casentini ed oltre a primavera
L’amore per l’imperscrutabile genesi della natura
Tutto ciò che ci circonda fa sì che il nostro modo di essere emerga e attraverso la poesia sublima a motore di quello che siamo, nel mondo in cui viviamo. Maria Luisa Daniele Toffanin (nata a Padova, già docente di italiano e storia negli istituti superiori, si dedica ora alla poesia e ad attività culturali) nel volume Segreti casentini ed oltre a primavera, trova questi luoghi, profumati di magia e mistero, e, attraverso la parola stampa indelebilmente le percezioni che essi concedono; gemme di memoria intrise di verità e con l’emotività pura di una fanciulla si lascia sorprendere dalle immagini che si presentano e che ella stessa va a cercare con gli occhi dell’animo… una foresta di luce illibata / irradiata dall’Alto? … in un’eterna primavera / ove si apre a corolla / il mistero del vivere? …
La foresta (di luce illibata) chiusa, perché fitta, nelle tenebre, si apre alla luce che è speranza attesa che viene dall’Alto (si interroga l’autrice); ed è allo stesso tempo luce eterna, come anche “eterna” è la “primavera”, momento di rinascita che dal tetro antro di una “foresta di luce illibata” si fa strada mediante l’illuminazione che viene dal divino del cielo e dirime il buio, donando chiarezza purificatrice -speranza per il futuro- al… mortale scivolo/di ore – giorni in afasia di voli …. È questo un dualismo, che può essere identificato anche in un equilibrio tra momenti più o meno sereni della vita, ripreso nella lirica “Fragile magia”… allegra fantasia / di canti di acque / segreta assonanza / fra cieli e terra …Si apre in questi versi una finestra sul ciclo dell’acqua che dallo zampillio delle sorgente, al ritmico fluire dei rivoli, torrenti, fiumi fino al mare ad agli oceani, evapora andando a creare nuvole gravide che allo scuotersi di tuoni e saette donano come benedizione dal cielo gocce d’acqua che fendono l’aria per poi adagiarsi al suolo … esile copiosa divina offerta / riverbero del divenire eterno / a noi limitata sosta …. Acqua che è … fragile magia … che … vaga … nella natura, costante ed infinita presenza al cospetto del nostro passaggio terreno. Acqua che è sorgente di vita, ma anche mezzo di purificazione ed elemento centrale di rigenerazione[1] ritorna con forza nel componimento “E altri stupori”; la … memoria ora rinata / in arazzi festosi / di teneri verdi / d’acqua, di gemme / di cieli riflessi ….Ci sono in questo passo elementi simbolici di forte contenuto religioso (cristiano):… il verde primaverile è l’immortalità; la speranza; la crescita dello Spirito Santo nell’uomo; la vita; il trionfo della vita sulla morte e della primavera sull’inverno … [2]
Ma la vita è gioia e festa, e anche se noi siamo esseri piccoli, insignificanti, abbiamo certezza della fede e nell’eternità, perché la nostra fede è portatrice di speranza … è festa ovunque di vita / -vi spira un mistico soffio- / per noi anche minute presenze / felici d’esserne parte …
La speranza dell’uomo non è vana perché sottende ad un progetto più alto, Divino, che è segno di misericordia. Dio è misericordioso ed è il motore della vita, nulla è per caso, e del viaggio dell’essere umano che segue i ritmi del tempo, dei luoghi e dei suoni della giornata, riscoprendo la cadenza altalenante del vivere con la presenza del Divino… infinita l’armonia d’azzurroverde / sublime intreccio di coltivi / docile curvarsi di terra a / disegni celati nei cieli. / Divino – umano insieme …
Riprende, l’Autrice, il concetto nella “Visione oltre”, … Visione di un’Oltre / sempre intuito / indagato su ali insicure / qui alfine visione / d’Eterno spazio di luce … Quasi risposta divina / a trepide attese / sull’umana sorte- / radice di cielo / Speranza infinita … , qui la religiosità tocca il culmine con la sicurezza dell’eternità, della fede inattaccabile condita da umile contrizione per il peccato terreno e della speranza di un Dio che perdona, concedendo all’uomo la salvezza. Le liriche di Segreti casentini ed oltre a primavera, vanno verso la fine con alcuni versi che, dopo avere coinvolto tutto il Creato di Dio, confidano nella Madre di Gesù e nel contempo Nostra Madre. Madre che non lascia soli e vive nel dolore di tutti con l’amorevole abbraccio, acquietando l’animo tormentato dalle sevizie del mondo e rendendolo più forte nell’affrontare le difficoltà del presente per un futuro più sereno … E non sento non vedo/che mi sei così vicina / mi cammino sempre a lato / nell’ombra-luce del tramonto / Tu con la tua-nostra Croce / stretta fra le braccia … Croce, … strumento orrendo (per l’uccisione di Cristo) …– ma che diviene … grazie alla risurrezione … simbolo della vita eterna …[3]
E come beati vivono i bambini nel loro batuffolo intoccabile di grazia, così l’autrice nella lirica “Beatitudine” si sente, in uno stato di piena felicità, …Beato stato di grazia / oasi solo di Cielo / quest’infanzia dell’anima! … .
L’opera (Segreti casentini ed oltre a primavera)di Maria Luisa Daniele Toffanin si condensa nella ricerca accurata della parola, che è il «miracolo» o la «magia» della poesia … «modo di guardare»[4]per emotività nascoste nel profondo dell’anima a contatto con la realtà e la natura. Realtà e natura… paesaggio del Casentino, una vallata dell’aretino in cui scorre la prima parte dell’Arno … con una storia molto antica e per certi aspetti misteriosa …[5],che la Toffanin ha sezionato negli angoli più remoti e analizzato con risultati eccellenti e indelebili che si presentano, al lettore,in questo volume.
[1]Chevalier J. – Gheerbrant A., Dizionario dei simboli, BUR, Trebaseleghe (PD), 2011 – pag. 4-5
[2] Cooper J. C., Dizionario illustrato dei simboli, Franco Muzzio Editore, Padova 1987 – pag. 87
[3]Biedermann H., Enciclopedia dei simboli, Milano 1991 – pag. 143
[4]Bisutti D., La poesia salva la vita, Oscar Saggi Mondadori, Cles (TN) ristampa 2008 – pag. 10
[5] Toffanin Daniel M.L., Segreti casentini ed oltre a primavera, Edizioni ETS, Pisa, 2015 – pag. 5