Aldo Cervo – Magia di attese

Magia di attese

Le credenziali stilistiche, il copioso, fecondo sottosuolo culturale, l’elegante corredo linguistico-espressivo di Maria Luisa Daniele Toffanin si ripropongono (né potrebbe essere altrimenti) in Magia di attese. E l’attesa, motivo ispiratore unitario della breve ma sapida silloge, è colta e rivissuta in due momenti della vita: dell’infanzia e della maturità.

Manca quello intermedio della giovinezza. Come mai?

Forse la poetessa vorrà farne volume a parte? Può essere.

Credo però che la Toffanin si sia di proposito voluta attenere alla contiguità psicologica di infanzia e maturità, laddove (sempre psicologicamente parlando) è – la giovinezza – sia con l’età bambina che con quella adulta, momento di rottura.

Attese, dunque, lontane entrambe dalle turbolenze passionali, contestative, talvolta sceniche, della giovinezza, innocenti invece perché quotidianamente distillate dal candore infante e dall’adulta saggezza.

Non datate le liriche della prima sezione. Datate (quasi tutte) quelle della seconda, a partire dal 2006, con chiusura al 2011. E comunque tutte riconducibili allo sterminato alveo poetico della memoria.