Abate Norberto Villa – Prefazione a E ci sono angeli

“…Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “ Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”. (Luca 2,12-14)

Gesù però disse: “ Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli”. (Matteo 19,14)

Il buon combattimento della fede manifesta la massima intensità di confronto drammatico con Dio quando ogni fibra del nostro essere umano deve misurarsi nell’esercizio dell’adorazione, con lo sguardo avvolgente del cuore, per contemplare e scoprire il senso ineffabile e lo stupore creaturale della vita sul volto di un bambino, immagine del bambino Gesù, salvatore del mondo.

E’ l’esperienza che ho attraversato meditando la straordinaria e composita silloge E ci sono Angeli, dedicata da Maria Luisa Daniele Toffanin al mistero dell’infanzia riflesso sul volto di un bambino.

Affrontare questa somma prova che attinge il vertice della poesia e della spiritualità, implica il coraggio di scendere nell’abisso segreto del cuore per incontrare la presenza del Dio-con-noi nella circolarità dell’amore, come rapporto filiale di bambino in braccio a suo Padre-Madre nell’abbandono affettuoso dello Spirito.

Le due citazioni del Vangelo delineano il mistero della vita che il Verbo di Dio fatto uomo ha posto come stella splendente nel presepe del mondo, illuminando il senso ultimo di ogni esistenza e il compimento eterno di tutta la storia.

E’ bello evidenziare, in accordo puntuale con l’ orizzonte della rivelazione, alcuni versi della poesia“Il volto dell’infanzia”: | Profuma d’innocenza | e meraviglia | il volto d’ogni infanzia || profuma di poesia | epifania di bellezza || da eletti evocata | forza salvifica dell’umana gente.|| E della “Infanzia-cuna”: | Infanzia-cuna | ove la tenerezza di Dio | depone sogni di luce | per albe nuove sulla terra. || Mio canto alla vita.

Il mistero dell’infanzia illuminato dallo sguardo di un bambino – | profumo di Dio sulla terra. | germoglio di Dio sulla terra – è il Vangelo che ci schiude la via della pace, la verità dell’amore, il regno della vita, ponendosi come giudizio profetico di muto martirio nel mondo sconvolto dal vortice violento dei cataclismi della natura e dalla spirale distruttiva delle guerre di potere per il potere.

Piangi Cielo la tua buona novella sconfitta ||, |nuovi erodi uccidono l’innocenza: || Bambini nella e della guerra, Bambini della lebbra, Bambini di Bucarest, Bambini di Beslan, Meninhos da rua, Bambini della fame, Bambini mai nati, Bambini della malattia, Bambini offesi, Bambini usati…

Maria Luisa Daniele Toffanin dispiega la fitta trama dei sentimenti, intessuti da un cuore di donna – di mamma – di nonna – di poetessa – di mistica in un ampio florilegio di rose e di spine, per delineare e declinare il mistero dell’infanzia e della vita attraverso il purissimo e trasparente volto di un bambino, anche grazie agli occhi della nipotina | Benedetta Giulia, in una cascata di luci vibranti di gioia sovrastante un baratro di tenebre assurde di morte, in una grande vetrata di colori in preghiera, in un arazzo prezioso nei giochi d’immagini simboliche, in un mosaico di storie fissate da una compassione misericordiosa.

Ritrovare la speranza del futuro nella pienezza di senso della vita presente è la grande prova che dobbiamo affrontare, contemplando la terra, accolta nel grembo dell’universo creato, come un piccolo presepe ove al centro è posto un bambino, ogni bambino, tutti i bambini, nel bambino Gesù.

Ogni presepe | ha una storia d’amore | accesa dentro.

E’ il segreto del Regno di Dio, il sigillo della vita eternamente beata